Ballando nel buio

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Parte prima – Gabriel


{Pictures of the past, the pain comes crashing down on me

I remember us, but those feelings are wrong}

~Tokio Hotel - Dancing in the dark


Ballando nel buio


Erano già passati due anni da quando lei se n'era andata.

Mi sarei dovuto dire "Gabriel, mettiti il cuore in pace e vai avanti. Lei non c'è più ormai."

E invece continuavo a sbattere la testa una, due, mille volte, ma non volevo capire né convincermene. Era più doloroso arrendersi in quel modo piuttosto che pensare al fatto che c'era ancora una speranza. Infondo era sempre l'ultima a morire, in particolar modo quando si sapeva che la persona amata non era affatto morta.

Non c'era notte in cui non mi ero immaginato di nuovo il suo sorriso, le sue labbra carnose mentre mimava quel maledetto "ti amo" d'addio, prima di saltare oltre la cancellata del cimitero.

Non c'era notte in cui non l'avessi sognata, in cui sperassi che un giorno sarebbe tornata da me per restare, umana o vampira che fosse.

Non c'era giorno in cui non avessi sperato di baciarla ancora.

Sentii qualcosa sbattere contro il mio collo e, automaticamente, il mio viso si sporse in avanti andando quasi a sbattere sul tavolo.

«Ehi, terra chiama Gabriel!» disse impaziente Logan, con un sorriso divertito.

Mi massaggiai il punto in cui mi aveva tirato uno schiaffo, sbuffando. «Parla per te amico» risposi scontroso.

«Guarda che sei tu quello con la testa tra le nuvole» rispose seccato.

Sheila gli diede una gomitata, senza aprire bocca. Teneva gli occhi socchiusi, come se lo stesse studiando nei minimi particolari.

Sbuffai, sviando lo sguardo. «Certo. Ah sì, ora capisco come mai Ashley ti ha scaricato» lo zittii.

Logan si voltò, osservando il gruppo di ragazze due tavoli più indietro del nostro. Ashley aveva un'espressione che vagava tra il triste e l'irato nello stesso tempo. Quando incrociò gli occhi del suo ex ragazzo sembrò quasi dovesse ringhiare.

Il cowboy scosse la testa. «È stata solo una piccola incomprensione. Risolveremo tutto presto.»

«Beh, lo spero per voi» si intromise Derek. Spostai il mio sguardo su quegli occhi viola che mi ricordavano molto quelli di Kim. Occhi da gatto, da predatore, da vampiro mezzosangue. «Anche perché non vorrei mai che Ashley spifferasse in giro di me e di noi.»

Ci fu un momento di silenzio al tavolo, in cui tutti ci guardavamo confusi e preoccupati. A rompere il ghiaccio ci pensò Sheila. «Dai non può farlo» commentò incredula.

«Solo per ripicca?» chiesi io.

«Non lo farebbe mai» concluse Logan.

Il vampiro abbassò gli occhi e sospirò profondamente, attendendo ancora qualche secondo.

«Diciamo che i suoi pensieri sono molto chiari, per ora. Non sa a chi dirlo e, specialmente, come far sì che le credano. Però sta progettando di rivelare il tutto, per ripicca come ha detto Gabriel.»

Ci mancava solo questa, pensai.

Mi poggiai allo schienale della sedia, lasciando il resto del pranzo nel vassoio. Non avevo molto appetito da quando... beh, da quando Kim se n'era andata.

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