La storia si è tramandata di generazione in generazione. È una fiaba oscura, raccontata con un filo di voce ai bambini nelle notti invernali. Il racconto di per sé è semplice, quasi banale. Una storia ridondante, che compare simile in ogni luogo ed epoca. A prima vista può sembrare uguale a mille altre. Parla di una bella fanciulla, di un principe oscuro e di un amore che avrebbe portato solamente guai.
C'era una volta una bellissima ragazza che abitava su quest'isola. La fanciulla non aveva amici e preferiva passare il tempo a leggere piuttosto che con le altre ragazze, tremendamente invidiose di lei.
Solitamente se ne stava seduta su uno scoglio a inspirare il profumo di salsedine. Un giorno il Re degli Abissi passò di lì. Non appena la vide se ne innamorò, come nella più classica delle fiabe. Non aveva mai visto occhi più lucenti e capelli più biondi e tutte le altre cose che si dicono in queste circostanze. Decise quindi che sarebbe stata sua. Il Re pensava che la conquista sarebbe stata semplice, infatti nessuna donna lo aveva mai rifiutato. Si presentò da lei con un mazzo di rose rosse come il sangue. La ragazza le prese e le gettò in mare, i petali che venivano sparsi dalle onde.
-Non voglio le tue rose- disse.
Il Re ne fu sorpreso. Mai nessuna lo aveva trattato in quel modo. Si allontanò pensieroso e il giorno seguente si presentò con le più belle perle che esistessero al mondo, bianchissime e grandi come noci.
-Non voglio le tue perle!- rispose lei.
Il Re ne fu sconvolto. Il terzo giorno si presentò con un'offerta che era certo lei non avrebbe mai potuto rifiutare: quella di diventare la sua regina.
-Regina del nulla?- chiese la giovane sarcastica.
-Dimmi cosa vuoi allora?- urlò lui, furioso -Posso realizzare ogni tuo desiderio: ricchezza, potere, qualsiasi cosa-
-Voglio l'amore- gemette lei, le lacrime agli occhi, perché in fondo al cuore la fanciulla già amava quello strano essere.
-Io ti amo- replicò lui.
-Stai mentendo, io sarò tua il giorno in cui mi amerai veramente- gli rispose, caparbiamente.
Il Re era disperato, certo che non avrebbe potuto vivere senza di lei. Alla fine prese la sua decisione. Una notte rapì la fanciulla, portandola con sé in quel regno in fondo al mare, fatto di castelli di conchiglie e animali mai visti prima. La giovane fu trattata come una vera regina e il suo rapporto con il re si fece più stretto. Lei però era sempre malinconica. Le mancava la terra. Nessuna cosa riusciva a farla sorridere.
Fu per questo che un giorno la ragazza fuggì e il Re degli Abissi giurò che l'avrebbe ritrovata, ovunque fosse andata, lei sarebbe stata sua perché lui l'amava per davvero. Il Re lasciò il mare, assunse l'aspetto mortale e iniziò a girare per il mondo, alla sua ricerca. Si narra che la stia ancora cercando, che non si fermerà fino a quando non la stringerà tra le braccia. Quando il mare ruggisce significata che lui la chiama a sé. Vita dopo vita i due s'inseguono, s'incontrano, si amano e si odiano, immemori di aver già partecipato a questo gioco. Un giorno lui la convincerà che il suo amore è sincero. Solo a quel punto finalmente potranno vivere felici e contenti.
Non ricordo mai il nome della fanciulla. Forse mia madre non me lo ha mai detto, forse non lo ha mai saputo nessuno, così gliene ho dato uno io. Ho deciso di chiamarla Penny. Non so esattamente il motivo di questa scelta, ma è un nome verosimile come un altro. Forse lo scelsi perché ogni tanto mio padre mi portava da Londra i "Penny dreadful", racconti dell'orrore che divoravo in pochissimo tempo. Non so, non importa.
C'è un'altra leggenda che si collega a quella del Re degli Abissi. Una volta all'anno una nave dalle vele nere, con delle candele accese sul ponte si avvicinava all'isola. Una persona, che rimaneva di vedetta, avvertiva il villaggio non appena scorgeva le fiamme che tremavano nel buio. La chiamavano la nave di Davy Jones.
Subito partiva la ricerca della sposa del mare. Si sceglieva sempre una ragazza giovane e bella. La cosa principale però era che la fanciulla in questione fosse vergine. Si faceva indossare loro un bellissimo abito da sposa e le si inghirlandava con fiori, foglie e gioielli. Nulla era troppo per queste spose.
Nella piazza si preparava nel frattempo un enorme banchetto. C'erano prelibatezze di ogni tipo. Carne, pesce, ogni cosa per la sposa. Tutti i suoi desideri erano realizzati.
Finito il pasto tremanti fanciulle venivano condotte lungo a impervi sentieri, strette nei loro abiti da sposa. Vittime destinate al sacrificio. Gli antichi le chiamavano nozze di morte. Citando "Amore e Psiche" di Apuleio:
«Come a nozze di morte vesti la tua fanciulla ed esponila, o re, su un'alta cima brulla. Non aspettarti un genero da umana stirpe nato, ma un feroce, terribile, malvagio drago alato che volando per l'aria ogni cosa funesta e col ferro e col fuoco ogni essere molesta. Giove stesso lo teme, treman gli dei di lui, orrore ne hanno i fiumi d'Averno e i regni bui.»
La sposa era portata fino alla vecchia casa con la portafinestra sempre aperta sul mare. All'interno c'era solamente un grande letto a baldacchino con lenzuola di seta rosse come il sangue. I parenti, gli amici, i conoscenti si congedavano da lei, sapendo che non l'avrebbero mai più vista.
Da nessuna parte viene descritta la reazione di queste spose. Mi sono sempre chiesta come affrontassero la loro fine. Piangevano? Si disperavano? Si lamentavano? Qualcuna tentò di ribellarsi? Oppure erano felici di essere donate al mare? Le storie non lo raccontano, dicono però cosa succedeva il mattino seguente. Dopo una notte in cui il mare era stato agitato, qualcuno si recava alla casa affacciata sul mare. La scena che si trovava davanti era sempre la stessa. La ragazza morta senza una causa apparente, l'abito da sposa bagnato d'acqua salata. E c'era sempre un particolare: le giovani non erano più vergini. I loro corpi venivano sepolti con ogni cura. Ogni onore veniva riservato a queste spose.
La storia racconta che il mare chiederà nuove spose fino a quando il Re non troverà la sua, l'unica che abbia mai amato. La leggenda narra che solo quando riuscirà a convincerla che l'ama, questa orribile tradizione avrà finalmente fine. Sebbene dicano che sia solo una vecchia storia, io so che non è così, sono certa che le fanciulle siano ancora condotte al mare. Il Re degli Abissi cerca ancora la sua sposa. E io sono la sua discendente. Questa è la mia storia.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Spero che questa storia vi piaccia. Mi sono ispirata a una leggenda scritta ne "Il ramo d'oro" di Frazer. Ho deciso di usare lo stile di scrittura de "La principessa e la cocotte". Aspetto il vostro parere.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto!
Booktrailer
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La sposa del mare
Historical Fiction❤️ Shortlist Wattys 2022 ❤️ (COMPLETA) "Si narra che la stia ancora cercando, che non si fermerà fino a quando non la stringerà tra le braccia. Quando il mare ruggisce significa che lui la chiama a sé. Vita dopo vita i due s'inseguono, s'incontrano...