XXXXI. NEL BOSCO

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Andammo di notte, avvolte nei mantelli neri in modo tale da mimetizzarci con il buio. Il cuore mi batteva così forte che temevo mi sarebbe esploso nel petto, mentre la testa mi girava.

-Sei certa che questa sia la strada giusta?- mi chiese Beth, un braccio intorno alle mie spalle, protettiva.

La ignorai e proseguii. Non potevo sbagliare, la conoscevo troppo bene. La mia mente stava pensando a ciò che sarebbe successo, stava valutando tutte le possibilità. Cos'avrei fatto se avessi scoperto che Joseph aveva davvero un'altra? La cosa più logica sarebbe stata lasciarlo, sparire dalla sua vita. Sfortunatamente l'amore non è logico.

-Pania?- mi chiamò Beth.

-Seguimi- le dissi solamente.

E alla fine arrivammo. Di fronte a noi c'era la villa. Notai subito che il salone era illuminato e mi si strinse il cuore. Non era normale. Stava succedendo qualcosa là dentro. La musica, sospinta verso di noi dal vento, non fece altro che confermare il mio sospetto. Sentii le dita di Beth appoggiarsi dolcemente al mio braccio. Un tentativo di confortarmi.

-Se vuoi possiamo tornare indietro- mi sussurrò.

Scossi la testa. Dovevo vedere, dovevo conoscere la verità. Sentii gli artigli del dubbio agganciarsi intorno al mio cuore. Improvvisamente mia sorella era diventata il mio unico sostegno. Avanzammo insieme fino alla finestra più vicina. Sentii delle risate, poi una voce femminile.

-Joseph, sono felicissima di essere qua con te-

La gola mi si stringe in una morsa. La mente mi urlava di fuggire. Le gambe però non rispondevano.

-Sei contenta dei miei soldi- la voce gelida di Joseph.

-Non lo nego, non mi dispiace averli- ridacchiò. Come odiai quella risata! Provai un odio che mai avevo provato prima in vita mia. E poi la donna gli si avvicinò e gli misi una mano sulla spalla. Un gesto confidenziale... forse troppo. Il peggio si fece strada nella mia mente. Era davvero la sua amante allora? Era lei che gli aveva dato tutti quei soldi? Era quello il motivo per cui rimandava il matrimonio? Era persa nei miei tormenti quando Joseph ruotò la testa. E successe. Lui mi vide. Non potei far altro che correre via.

Non sapevo dove stavo andando. Era il dolore che mi guidava, che mi allontanava il più possibile da colui che mi aveva colpito in quel modo così atroce. Corsi fino a quando qualcosa non mi afferrò per il braccio. Mi voltai, tremante, e vidi un uomo che mi fissava, lo sguardo iniettato di sangue. Era ubriaco, compresi. Subito pensai al peggio.

-Che bella ragazza- disse strascicando le parole. Mi strattonò, nonostante le mie proteste. Mi sentii mancare. Ero pronta alla fine.

-Non è per te- una voce che avrebbe fatto gelare il sangue nelle vene di chiunque. Non dovetti girarmi per sapere chi era. -Lasciala- disse Joseph, con quel tono autoritario che aveva acquisito nel suo viaggio e che lo rendeva così distante dal ragazzo con il quale passaggiavo di notte nel bosco.

L'uomo che mi teneva il braccio ubbidì subito al suo comando. –Lei è con te?- chiese.

-La stavo cercando- sentii il suo sguardo su di me. Quello sguardo dentro cui c'era l'intero mare.

E il mio aggressore si voltò e corse via. Io e Joseph ci fissammo per un lunghissimo istante, senza che nessuno dei due si decidesse a parlare. Mi sentivo confusa. Fu lui ad avanzare.

-Stai bene?- mi chiese.

Annuii lentamente, poi le parole che mi assillavano da tempo presero forma. –Sei diverso-

-Il mondo là fuori ti cambia- fu la sua risposta. Fece un passo avanti e la sua mano si appoggiò alla mia spalla. –Tra me e quella donna non c'è nulla, credimi-

Avrei voluto credergli. Il mio cuore gli credeva.

-Cosa devo fare perché tu mi creda?- fece un altro passo. Un altro piccolissimo passo verso di me. –Io non ti lascerò andare, Penny, tu sei una parte di me, prima ho detto che ti stavo cercando... io ti cerco da sempre-

-Cerchi me?-

-Certo, io ti cerco da sempre... ci credi che ti sognavo prima ancora di conoscerti?-

-Adesso esageri- sussurrai, ma io sapevo che era sincero.

-Non esagero mai- replicò lui.

Sospirai. –Raccontami tutto, dimmi chi è davvero quella donna, perché sembra essere così intima con te, raccontami ogni cosa-

-Vieni, andiamo in un posto tranquillo- allungò una mano, ma io non la presi. Mi limitai a fargli un cenno di assenso con il capo. Joseph fece una smorfia e mi precedette.

-Raiver è mia sorella- disse piano, non appena ci accomodammo su un tronco caduto.

-Tua sorella?- chiesi sorpresa.

-Sorellastra a dire il vero, un peccatuccio giovanile di mio padre- spiegò –una figlia dell'amore-

La notizia mi colpì. Stava dicendo la verità? Volli credergli.

-Ci siamo rincontrati a Londra, sapevamo già della nostra reciproca esistenza, ma nessuno dei due era sicuro di cosa pensava l'altro-

Cercai di comprendere fino in fondo quelle parole.

-Qui sull'isola non lo deve sapere nessuno, sai come sono bigotti riguardo a queste cose-

Lo sapevo fin troppo bene. Joseph voleva difendere l'onore della sua famiglia e capivo che c'era dell'altro. –Temi che mio padre non ci farebbe sposare se sapesse la verità-

Joseph sospirò. –Sicuramente non ci farebbe sposare- mi passò delicatamente le dita tra i capelli –l'onore per la tua famiglia è tutto... senza contare che tuo fratello mi odia-

Il modo in cui lo disse mi strappò una risata. –Certo che ti odia, tu gli rubi le navi sotto gli occhi-

-Mi odiava già prima-

-Perché mio padre tratta meglio te di lui- gli risposi, con un sorriso complice.

-Ottimo, sarò un bravissimo genero- sghignazzò.

-Non ne dubito- gli risposi, buttandogli le braccia al collo –ma sarai un cognato poco amato-

-Da tuo fratello sicuramene... tua sorella cosa pensa di me?-

Esitai un attimo prima di dirgli quello che sapevo. Beth riteneva che Joseph fosse solo un traditore.

-Cercherò di rimediare- promise.

Non replicai. Cosa avrei potuto dire? Scampato il pericolo mi sentivo meglio.

Più tardi, quando tornai a casa, trovai mia sorella ad aspettarmi. Era palesemente furiosa.

-Sei stata con lui?- mi chiesi, in piedi in mezzo al salotto.

Gli raccontai tutto. Pensavo che le mie parole l'avrebbero rassicurata, ma non fecero altro che renderla più furiosa.

-Non devi fidarti di lui! C'è qualcuno nel bosco... come anni fa... qualcuno maledetto dal mare- lo dichiarò con fatica, come se non riuscisse a dire quelle parole.

-Tu credi che Joseph abbia preso la maledizione del mare?- chiesi piano, ricordando quelle orrende leggende che si raccontavano quando ero piccola.

-Pania, sono stati trovati molti cadaveri da quando lui è tornato- mi rispose Beth.

-Parli così perché lo odi-

-Non è per questo, io sono preoccupata per te-

-Non dovresti, Joseph non mi farebbe mai del male-

-Io non ne sono così certa- borbottò mia sorella, con una smorfia –devi essere prudente... lui potrebbe non essere più il ragazzo di cui ti eri innamorata-

Joseph non poteva essere diverso. Eppure lo era. E se non fossero stati i viaggi a cambiarlo?


 

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa ne pensate di questo capitolo?

A presto!

La sposa del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora