IX. LE AMICHE DI BETH

167 20 7
                                    

Beth adorava scandalizzarmi. Non era raro che tirasse fuori qualche libro che aveva preso di nascosto dal reparto proibito della biblioteca. Erano generalmente volumi di media grandezza, dalla copertina decorata con cura e dalle pagine ingiallite. Beth li apriva solo di sera, alla tenue luce delle candele.

-Non devi dire nulla a nessuno, hai capito?- mi avvertiva, il tono minaccioso.

-Non capisco perché- ribattevo.

-Lo capirai quando sarai grande, credimi- e apriva il libro in questione.

Il tema era quasi sempre lo stesso. L'unione carnale di uomini e donne dipinti con grande cura e con ogni dettaglio, anche il più scandaloso.

-Sono cose che succedono veramente?- chiesi una volta, timida e ingenua bambina che ero.

-Certo! Sono i segreti del matrimonio-

Feci una smorfia. –Se è così non mi sposerò mai-

-Lo dici adesso, dicono che non ci sia delizia maggiore di quella che si prova in camera da letto- insisté mia sorella, facendomi arrossire.

-Smettila- urlai.

-Però dicono che non si provi con il matrimonio, ma con l'adulterio- proseguì lei, divertita dal mio imbarazzo.

-Basta Beth!-

-Sei così piccola e noiosa- sospirò –incorreggibile, ecco perché mi piace passare il tempo con ragazze della mia età-

E, per quanto per me sorprendente, Beth aveva molte amiche. Passava il tempo con loro, spesso nel giardino di casa nostra. Erano tutte belle ragazze dai capelli lunghi e con vestiti alla moda. Alcune portavano anche dei deliziosi cappellini. Inutile dire che io non ero invitata ad unirmi a loro. Forse è ancora più inutile aggiungere che io, curiosa come ogni ragazzina esclusa, le spiavo, nascosta dietro le tende della finestra del soggiorno. Mi sembravano, all'epoca, quasi dee, che avevano deciso di riunirsi nel giardino di casa mia. Beth, che normalmente era piuttosto banale, assumeva una nuova luce quando era con loro. Di cosa parlavano queste dee? Beh, qualche volta riuscii anche ad origliare. L'argomento principale riguardava i ragazzi. Non solo quelli del paese, ma soprattutto il loro ideale di ragazzo, come sarebbe stato l'uomo con cui si sarebbero sposate. E poi parlavano di nuove mode, di luoghi in cui andare, di sogni che avrebbero realizzato. Una volta mio fratello mi scoprì mentre ero intenta a spiare.

-Cosa combini?- mi chiese.

-Voglio capire come fanno a divertirsi tanto- ammisi piano.

-Davvero?-

-Sì- sussurrai, guardando Chris, che mi sorrideva con l'espressione comprensiva dell'adulto.

-Vuoi che ti confessi una cosa?- mi domandò, serio.

-Cosa?- gli chiesi, il cuore in gola per l'agitazione, certa che mi avrebbe rivelato un segreto capace di cambiarmi la vita.

-Parlano di cose molto noiose- rispose, strizzando l'occhio.

Sbuffai. –Non ci credo-

-Dovresti invece- mi diede un leggero colpetto sulla guancia –lo scoprirai quando crescerai-

-Mai abbastanza in fretta- protestai.

-Il tempo volerà, credimi- sorrise –un giorno me lo dirai-

Aveva ragione, il tempo vola. Peccato che ormai non possa più dirglielo.

Tra quelle bellissime dee ce n'era una che a ben guardarla non era così incantevole. Si chiamava Piper e fu il mio incubo per anni. Si trattava di una delle più recenti amiche di Beth, il cui maggiore divertimento era quello di prendersi gioco di me. Non ho mai compreso il motivo di quel suo odio. Ora sospetto che fosse l'invidia. Piper era la figlia più giovane di una famiglia molto numerosa, destinata probabilmente a una fine infelice. Non era neppure bella, con i suoi lineamenti troppo marcati e quello sguardo perennemente torvo. Beth amava punzecchiarla. Era il suo divertimento preferito. Una volta la convinse perfino a buttarsi in mare vestita.

Piper si sfogava così con me. Io ero la sua vittima. Mi prendeva in giro in continuazione. Spesso mi chiamava la Strana.

-Guardate la Strana!- urlava non appena mi vedeva.

La crudeltà di Piper andò avanti fino a quando Chris non prese in mano la situazione. Mio fratello aveva notato da tempo la situazione e ne aveva parlato con Beth che lo aveva ignorato. Chris non era certo il tipo capace di lasciar perdere, così aveva deciso di vendicarsi di Piper. Alcuni avrebbero visto nell'azione di mio fratello ciò che molti anni dopo portò alla distruzione, prima morale e poi fisica di Piper. Io voglio difenderlo. Chris cercò di aiutarmi a modo suo. Seppi il tutto solo tempo dopo. Inizialmente rimasi molto sorpresa dal fatto che Piper non frequentasse più mia sorella, ma mi convinsi che dovevano aver litigato. Fu solo mesi dopo che Beth mi raccontò di come Chris avesse prima sedotto Piper e poi l'avesse minacciata di dire a tutti che non era più pura se si fosse ancora fatta vedere alla villa.

-Suo padre l'avrebbe uccisa- borbottò Beth.

Ero confusa. -Perché?- chiesi.

Mia sorella sbuffò. -Sei proprio una bambina!- e se ne andò.

Non ne parlai mai con Chris. Non volevo rischiare di rovinare l'immagine perfetta che avevo di lui. Non riuscivo a credere che fosse capace di un simile atto. Negli anni a seguire scoprii che Chris, il mio cavaliere dalla splendente armatura, era capace di fare praticamente qualsiasi cosa.

NOTE DELL'AUTRICE: 

Ciao!

Cosa ne pensate?

A presto!

La sposa del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora