Il suo sorriso

389 22 5
                                    

I miei occhi penetrarono nei suoi come i suoi penetravano nei miei.
Ricordi ondeggiavano nella mia mente mentre lo stomaco si stringeva. Continuavamo a guardarci negli occhi mentre Paradise dei Coldplay fungeva da sottofondo.
Nessuno osava spiccicare una parola. Ad essere sincero andava bene così. Non mi chiedevo neanche cosa ci facesse li, visto che 4 anni prima era partito per lavoro in Inghilterra. Mi bastava averlo lì, accanto a me. Mi bastava guardarlo negli occhi per stare bene.
Decisi comunque di rompere il ghiaccio.
"Cosa ci fai qui? "
Domandai restando fermo con lo sguardo fisso nei suoi occhi.
"Una sorpresa"
rispose lui lasciando il suo sguardo nei miei occhi.
La sua voce era così cambiata la sua voce, ma rimaneva arrapante ugualmente.
"Ah si e a chi?"
Domandai io sapendo già la risposta. Mi avvicinai un pò a lui.
"A te"
rispose lui sorridendo. Quel sorriso era il più bello del mondo. Non ne. Vedevo uno come il suo da 4 lunghi anni.
Lo abbracciai forte come facevo una volta.
Era il mio migliore amico-fidanzato e lo adoravo.
Stavamo ancora al bancone mentre la ragazza barista con il seno prosperoso ci fissava aspettando le ordinazioni.
Mi dava fastidio che lei ci guardasse, ma mi distraevo pensando al passato. A quei tempi felici che passavo insieme a lui, e quei sorrisi, a quelle lacrime quando partì.
Stavamo ancora a fissarci sorridendo.
Mi avvicinai al suo orecchio e lui arrigidì.
Al suo arrogidire io arrossì. Non sapevo il motivo, ma arrigidì.

"Sei solo?" Sussurrai piano al dio orecchio.

"No" rispose lui piano.

Mi staccai dal suo orecchio e lo guardai geloso. Il motivo era sconosciuto, non sapevo il perché di quella gelosia, sapevo solo che c'era. Lui mi guardò ridendo.
Si avvicinò a me ed io arrigidì come aveva fatto lui un attimo prima. Si avvicinò al mio orecchio.

"Non sono solo. Sono con te" sussurrò dolcemente.

Feci un respiro di sollievo. Non sapevo neanche il perché avrei dovuto essere sollevato. Eravamo amici stretti, anche fin troppo, ma credevo che il nostro rapporto fosse affievolito, quasi nullo dopo 4 anni che non ci sentivamo, ma ero ancora geloso. Gli feci segno con lo sguardo indicandogli i miei amici che ridevano e scherzavano. Lui annuì chiedendomi il permesso di potersi aggiungete alla nostra comitiva. Io annuì felicemente abbracciandolo nuovamente. La barista continuava a fissarci infastidita.

"Ehm 5 birre grazie" Dissi io alla ragazza imbarazzato mentre lui rideva.
Aveva un sorriso bellissimo.
Lei mi porse le cinque birre richieste, le sorrisi ringraziandola e con Luca andai a sedermi nel tavolo con gli altri.

"Ehm ragazzi lui è.."

"Sono Luca"
mi interruppe lui presentandosi sorridente. I miei amici si girarono subito a guardarmi. Loro erano al corrente del nostro rapporto, e anche di ciò che provavo allora (Tranne Roberto il pagliaccio del gruppo). Quindi mi guardarono sorridenti quasi quanto Luca. Mi sedetti vicino a lui. Volevo sapere come andava, cosa aveva fatto, quanto tempo sarebbe stato e quando sarebbe partito, così uscì liberamente l'argomento.
Lui ci parlò del suo lavoro in Inghilterra, era un giovane imprenditore semi ricco di Londra. Ero felice per lui, io invece stavo intere giornate a cercare lavoro.
Chiesi a Luca il motivo della sua visita in Italia, Catania non è una città molto ricca o almeno non come Londra, cosa ci cercava qui?

"Volevo fare una visita ai miei che mi mancavano, e avevo bisogno di una pausa.
Poi sono tornato per te."
Rispose Luca alla mia ultima domanda.
Un brivido salì lungo la schiena accarezzando ogni vertebra, sgranai gli occhi ed arrossì visibilmente. Lui mi guardava, era serio e anche un pò rosso.la cosa mi rendeva felice. I ragazzi della comitiva erano sorridenti, e fortunatamente Roberto era impegnato con delle ragazze nell'altro tavolo e non sentì nulla.

"Mi sei mancato"
Dissi io con un filo di voce arrossendo ancora di più.
La sua gamba e la mia si toccavano, e ciò mi piaceva molto. Ridevamo mentre i nostri boccali di birra si svuotavano poco a poco. Finalmente il suo sorriso riuscivo a vederlo non solo nei sogni ma anche nella realtà. Riuscivo a toccarlo ed era una sensazione bellissima. La serata finì molto velocemente, perché quando ci si diverte il tempo passa in un attimo. Io e Luca uscimmo dal bar prima degli altri che nel frattempo pagavano da bere.
I suoi occhi erano un pò rossi, forse era ubriaco.
Continuavo a guardarlo preoccupato mentre lui sorridente guardava me.
Sorrideva sempre, era un ragazzo molto positivo. Ed in fondo gli opposti si attraggono. Credevo fosse un detto molto significativo, ed infatti a me attraeva la sua positività. Credevo che tutti cercavano in un altra persona ciò che non si ha, in modo da diventare perfetti. La perfezione in due persone che si completano a vicenda.

"Non sono ubriaco se te lo stai chiedendo, sono solo un pò stanco. Sono tornato ieri e ho dormito poco perché i miei genitori rompono adesso che hanno il figlio in casa"
Disse lui ridendo. Mi fidavo di lui, perché lo conoscevo, e lui conosceva me. Mi conosceva anche troppo bene.

"Ehi Lù. Dobbiamo parlare più a fondo"
Dissi piano mentee i nostri amici si avvicinavano. Lui annuì dolcemente.

"Marco andiamo è tardi" mi chiamo Paolo aprendo la macchina.
Io guardai dispiaciuto Luca che mi abbracciò dolcemente.

"A domani" lo salutai agitando la mano.

L'auto partì di tutta fretta. Roberto era ubriaco ma per fortuna Paolo e Daniele erano sobri. Adoravo quei due. Erano amici eccezionali, maturi ma non troppo.
Il mio sguardo era un misto tra lo shock per aver incontrato Luca, e per la tristezza di averlo salutato con la paura che sia tutto un sogno. Domani ci sarà? Mi chiedevo preoccupato.
Mi lasciarono a casa, ed entrai piano.
Mi Buttai sul mio letto morbido. Ero stanco nonostante non fosse molto tardi, e mi addormentai velocemente, sostituendo ogni pensiero e la confusione con il suo sorriso.

Vecchi "Amici" (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora