Le cose più belle.

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Eravamo stesi in quel prato abbracciati l'uno con l'altro.

Riuscivo a sentire il suo profumo, e il suo fiato sul collo.

Credevo stesse dormendo. O forse stava pensando. O magari mi stava solo abbracciando cogliendo quel momento magico.

Forse avrei dovuto farlo anche io. Avrei dovuto cogliere l'occasione è godermi il suo respiro che sfiorava il mio collo.

Invece, pensavo alla sua partenza. Sarei riuscito a sopportare tutto quello che sarebbe venuto?

Sarei riuscito a baciarlo di nuovo?

Tutto ciò mi tormentava mentre lui stringeva sempre più la presa.

Il sole illuminava i nostri visi poggiati sull'erba sicuramente sporca di escrementi di animali morti, ma non ci importava.

Ci importava invece, l'essere ognuno con l'altro.

Fissavo un fiore. Sembrava uno di quei fiorellini semplici e monotoni.

Ma Sorridevo osservandolo. Forse perché il ricordo di quando Luca anni fà, me ne porse uno uguale e mi disse

"Non bisogna che tutto sia complesso. A volte le cose più belle si nascondono nella semplicità di un gesto, o di un fiore"

Ricordavo ancora il suo sorriso. Ricordavo anche il mio.

Credevo fosse impossibile stare in silenzio tutto quel tempo.
Mi scoppiava la testa, mj chiedevo come fosse possibile.

Non riuscivo a godermi quel momento.

Mi girai al contrario, trovandomi perfettamente davanti al suo viso.

Mi guardava un pò imbarazzato. Forse anche lui credeva che fossimo troppo vicini per non poterci baciare.

Stavamo in silenzio, immobili.
Aveva appena affondato la sua mano nei miei ricci.

E ci guardavamo dolcemente.

Ero così felice. Mi sentivo bene.

Pensai al mio desiderio.
"Vorrei che quel bacio fosse un atto di routine" pensavo.

Doveva dipendere anche da me. Quindi. Lentamente mi avvicinavo sempre più, fino a che inevitabilmente ci baciammo.

Chiudemmo insieme gli occhi mentre le mie labbra poggiavano sulle sue.

Lentamente la sua lingua entrava nella mia bocca, facendomi arrossire più di quanto lo ero già.

Ci staccammo lentamente. Guardandoci nuovamente negli occhi imbarazzati.

Si mise a sedere e si guardò in giro.

Osservava terra, l'erba e i pochi fiori che sbucavano da essa.

Ne prese uno. Lo conoscevo.

Si girò verso di me sorridente porgendomi quel fiore.

Lo guardai esitando. Avevo paura della frase che aveva in mente di dirmi, perché ero consapevole del negativo effetto che avrebbe potuto avere su di me.

Nonostante la paura, presi quel fiore.

Si avvicinò nuovamente al mio viso dandomi un altro bacio. Era un bacio semplice.

Si staccò subito ridendo.

"Vedi? Non c'è bisogno di un bacio complicato. Perché vedo la tua faccia adesso, e sarebbe stata la stessa espressione sorpresa se ti avessi baciato in modo diverso. A volte le cose più belle si nascondono nella semplicità di un bacio, o di un fiore"

Disse sorridendomi.

Ecco. Lo sapevo che una delle.delle sue frasi dolci avrebbe scatenato qualcosa dentro di me.

Il cuore batteva mentre le lacrime scendevano.

Lui mi guardava. Non capivo la sua espressione.

Si avvicinò a me abbracciandomi.

Ero confuso, ma tutto ciò mi piaceva.
Avevo bisognodi chiarimenti.

"Voglio che mi spieghi la situazione"

Dissi mentre irrigidiva attorno alle mie braccia.

"Beh. Ci siamo lasciati"

Rispose staccandosi lentamente.

"Ah e quindi io sarei la consolazione?"

Domandai infastidito.

"No Marco. Era lui la consolazione"

Rispose penetrando i miei occhi col suo sguardo.

"Dovevi essere consolato?"

Gli dissi io freddamente.

"Dalla tua mancanza"

Disse lui cominciando a tremare. Era ansioso, potevo notarlo dal suo continuo toccarsi i capelli. Perché nonostante il tempo, è rimasto lo stesso.

"Luca sei venuto qui per rendere il mio cuore e la mia mente traballanti?"

"No Marco. Sono venuto per portarti via con me"

Rispose facendo scendere un ultima lacrima. Quelle parole, che siano vere, o dette per ingannarmi, erano meravigliose ugualmente.


Vecchi "Amici" (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora