Specchio.

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0 giorni alla partenza
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MARCO POV.

"Dai Marco sbrigati! Dobbiamo andare"

Urlò Luca dalla cucina verde.

Mi diressi velocemente in bagno per guardarmi allo specchio.

Entrai di tutta fretta fermandomi davanti allo specchio. Mi girai con seria paura che si potesse rompere.

Mi guardai bene, ed ero abbastanza scioccato a quella visione.

Non per vantarmi, ma ero stupendo.

Due occhioni azzurri e un sorriso stupendo.

"Non sono io"
Pensavo.
Beh ero davvero io, ed ero convinto finalmente che quello specchio non si sarebbe spaccato.

Guardavo i miei lineamenti cambiati col passare del tempo. Qualche brufolo, qualche difetto. Ne cercavo tanti, sembravo troppo perfetto, stavo troppo bene con me stesso in quel momento, ed era strano.

Non mi mancava niente, ero felice.

Poi un attimo. Nel nero delle mie pupille  era riflesso il passato.
-
4 anni prima.

I suoi occhi. Esprimevano tutto in quel momento.

Rabbia, dolore.

I miei occhi esprimevano tutto in quel  momento.

Rabbia, dolore, nostalgia.

Provavo nostalgia a vederlo accanto alle valigie intento a fissarmi dolorante.

Provavo nostalgia a vedere tutte quelle persone che correvano per non perdere il loro aereo.

Era così oppressiva quell'attesa snervante, in quell'aeroporto pieno di gente che come Luca doveva partire, e che come me piangeva.

Lui mi fissava immobile, taceva, anche con gli occhi.

Erano spenti, pieni di dolore e di buio. Stava piangendo senza lacrime.

Quel silenzio era ancora più doloroso, e peggiorava le cose.

Mi mordevo il labbro superiore, che era salato come le lacrime che lentamente mi segnavano il volto come lame taglienti e affilate.

I suoi genitori si allontanarono per lasciarci soli usando una scusa inutile.

Mi lanciai tra le sue braccia e Scoppiai in un pianto meno silenzioso. Lo strinsi forte, per non lasciarlo andare, ma il tempo a disposizione era poco, e il lavoro me lo portò via.

"Ti aspetto"

Gli dissi accarezzandogli la guancia.
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Stavo vivendo il mio passato in un attimo, osservandomi ancora in quello specchio.

Immagini riempivano la mia mente.

Il fiore, il bacio, il suo fiato sul collo, i suoi genitori, la lametta, le lacrime.

Una di quelle scese dal mio occhio sinistro.

Ma Sorridevo nel piangere. Per una volta, ero fiero di ciò che ero, o meglio, di ciò che mi aveva fatto diventare.

Una stretta di mano mi strappò dai miei pensieri.

"È tardi"

Disse tiramdomi a se.
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Quell'aeroporto. I ricordi Mi sfioravano la mente ma per la prima volta non facevano male.

Lui mi fissava immobile, taceva, tranne che con gli occhi.

Erano luminosi, pieni di amore e di luce. Stava ridendo in silenzio.

Mi lanciai tra le sue braccia e Scoppiai in una risata poco silenziosa. Lo strinsi forte, per non lasciarlo andare, ma il tempo a disposizione era poco, presimo le valigie, e mi portò via.

SPAZIO AUTORE.

Ok, so che questi ultimi due capitoli sono stati uno schifo. Sono corti ma capitemi sono senza ispirazione.

Volevo ringraziare tutti i lettori che leggono la storia e che non mi sfottono per tutti gli errori che ci sono :3

Grazie ancora, e vi ricordo, seguite la mia nuova storia ~My Light~ "si esatto adesso si chiama in quel modo".

Alla prossima☆☆

Vecchi "Amici" (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora