MARCO POV.
Luca è appena partito da casa per andare al lavoro, lasciandomi solo con lo spazio che ritengo un pò meno sconosciuto adesso.
Il calore che lui ha lasciato nel letto persiste ancora, e io ci resto per sentire il suo odore, anche se tutto quì profuma di lui.
Sono le 9:00 quì a Londra, e la radio sul comodino trasmette di tutto: dalle notizie del mattino, alle anticipazioni dei film di stasera. Prendo l'ultimo sorso di caffè e mi alzo dal letto. Dall'armadio esco un maglione e un jeans, li indosso coprendomi con una sciarpa ed esco di casa. È ancora strano definirla casa, ma è anche una sensazione piacevole, come il vento freddo londinese, che mi accarezza i capelli e mi fa gelare ogni vertebra.
Oggi non piove, né nevica, ma il cielo è grigio e si riflette nelle piccole pozzanghere che sembrano non asciugarsi mai.
Percorro la solita strada, vicoli, viuzze, ma incontro gente diversa, che sembra farne di questo percorso, solo un pezzo di Londra che non ha bisogno di essere visitato. È strano come per una persona, una cosa che ritengo importante non sia niente. Queste viuzze mi permettono di raggiungere le cabine telefoniche, di raggiungere in qualche modo la mia famiglia, ma per loro, per questi turisti affamati di monumenti famosi, è solo una strada che li porta al loro famosissimo Big Bang. Continuo a camminare, a imboccare vie che ricordo di aver imboccato ieri, e il giorno prima, e il giorno prima ancora, ma oggi è diverso. Oggi sento qualcosa di strano, qualcosa che mi ricorda che sono un fiocco di neve nella bufera di Londra, e che potrebbe succedermi qualunque cosa anche adesso. È paura.
Credevo di averlo lasciato alle spalle,quel brutto episodio, quell'aggressione, quella paura. Mi fermo per guardarmi intorno, non so che mi prende, che sta succedendo, perché sono così spaventato?
Non era mai successo prima d'ora, neanche dopo l'aggressione, ma adesso ricordo perfettamente anche il suo respiro pesante, e la paura sembra aumentare.
Sento di aver bisogno di Luca in questo momento, tutti parlano intorno a me, ma è la voce del mio sostegno che voglio sentire.
Una goccia cade dal cielo, sbattendo nella mia guancia e scendendo verso le labbra.
Con un vuoto allo stomaco, ho altro a cui pensare.
Le goccie scendono sempre più velocemente, rendendo fredda l'aria e più pensante il mio respiro. Sto correndo per ripararmi dalla pioggia. Cerco balconi, tendoni, ma niente. L'unico riparo accettabile, è un piccolo bar, ed è lì che entro.
Un misto di alcool e acqua di colonia mi inonda le narici e vorrei uscire perché questo luogo non mi piace, ma vedo dalle grandi e sporche vetrate, che sta piovendo più di prima, e non è sicuro uscire.
Quì dentro la mia paura sembra aumentare, anche se non c'è un motivo vero e proprio. C'è un anziano seduto in fondo, che con un amico gioca a carte, una ragazza col suo moroso, e alcuni che sembrano universitari.
Al bancone c'è un ragazzo alto e snello, con un ombrello accanto e sorseggia un caffè.
Mi avvicino al banco a piccoli passi e appena ci arrivo, poggio i gomiti sul bancone di vetro del locale.
In realtà non sembra tanto male, se è l'unica alternativa al morire sotto l'acquazzone che c'è fuori. Ordino un caffè, e il ragazzo accanto a me mi guarda. Forse perché ho una faccia un pò sconvolta e disorientata. Ha gli occhi azzurri come i miei dei fili dorati che gli arrivano quasi alle spalle. Il barista mi pone il caffè che bevo tutto d'un sorso. Sembra abbia smesso di piovere finalmente, e il ragazzo di prima varca la porta del bar uscendo fuori. Mi affretto a pagare, ma, appena poggio i soldi sul bancone il barista scuote la testa."È già stato pagato"
Dice piano. Resto sorpreso. Chi può essere stato? Poi ci arrivo, il ragazzo dagli occhi azzurri. Sorrido ed esco per cercarlo, ma niente.
Mi reco a casa, è tardi, ma il pensiero del ragazzo misterioso resta.
Apro la porta d'ingresso, e trovo Luca in cucina che sta cucinando.
Mi avvicino e gli bacio le guance. Lui sorride."Ehi piccoletto, hai fatto tardi"
Dice.
"La pioggia mi ha fermato un pò"
Lui annuisce e cala il silenzio.
Quella forma di 'paura' è passata, e adesso sono tranquillo. Siamo stesi sul letto, tra le sue braccia nude. Non dico niente di ciò che è successo oggi, non accenno niente sulla paura, né sul caffè che mi è stato offerto.
Ad un tratto mi fermo a pensare. Penso a quella situazione che solo adesso pare strana. È successo tutto così in fretta. Luca è andato via, poi è tornato ed è andato di nuovo via, con me stavolta. E appena lo vidi, quel giorno al bar, tutto ciò che avevo represso è saltato fuori, tutto ciò che provavo e che provo ancora. Ha continuato ad amarmi anche lui per tutto questo tempo? Quel ragazzo è stato davvero la sua consolazione? Mi sono così perso nei miei pensieri, che non mi accorgo neanche che mi guarda.
Lo guardo anche io ed è magia. I suoi occhi nocciola che sognavo tanto, sono quì, e per quanto la situazione possa sembrarmi strana, mi piace.
Lo bacio e voglio più di più da lui.
Mi accarezza e delicatamente mi toglie la maglietta. L'ho sognato questo momento, un sacco di volte anche se in modi diversi.
La sua intimità tocca la mia ed è eccitante.
Mi tocca la schiena e gemito mentre si impossessa della mia lingua. Mi sfila i pantaloni ed io faccio lo stesso con lui. Gli tolgo la maglia e gli bacio il petto, il collo, tutto.
Ci ritroviamo nudi e sento di non esser sicuro di ciò che sto facendo ma voglio farlo.
Mi prepara ed entra. Ciò che sento è indescrivibile, una sensazione dolorosa ma piacevole allo stesso tempo. Mi appoggio a lui mentre spinge piano e mi bacia. Mi sento suo adesso, in tutto e per tutto e sento che nonostante la stranezza della situazione, lo amo.
Dopo un pò viene e vengo anche io sul suo addome. Ci guardiamo negli occhi come mai prima d'ora e sorride."Ti amo "
"Anche io"
Mi addormento accanto a lui, e forse sto sognando perché in tutti i miei sogni, finivamo sempre abbracciati l'uno con l'altro.
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Vecchi "Amici" (In Revisione)
Genç Kurgu"Non bisogna che tutto sia complesso. A volte le cose più belle si nascondono nella semplicità di un gesto, o di un fiore" L'amore vince su tutto. Distanza, tempo e nostalgia sono niente se affrontati insieme. È quando Marco perde la speranza che il...