"Grazie mamma"

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Eravamo appena arrivati a casa dei miei genitori.

Era una grande abitazione e anche molto elegante. Luca la guardò e mi sorrise. Lui ricordava.

Bussai alla porta che subito si sbalancò.

Una donna un pò Bassina si presentò sorridente alla porta.

I suoi occhi azzurri come i miei brillavano.
Era felice di vedere Luca dopo 4 lunghi anni.

Lo abbracciò dopo averlo fatto entrare.
Lui ricambiò sorridente. Luca era come un figlio per loro. Il figlio perfetto, che compensava il vuoto che io come figlio considerato scadente avevo lasciato.

Era strano. Io mio rapporto con i miei genitori non era normale.

Loro mj amavano, ma non riuscivano ugualmente a colmare il vuoto.

Forse ero io che mi consideravo scadente come figlio. Loro mi hanno sempre apprezzato apparte qualche piccolo litigio.

Mia madre chiuse la porta alle sue spalle tartassando Luca di domande.

Lo vedevo in difficoltà e molto imbarazzato. Mi guardava facendo segnali con gli occhi.

Io ridevo.

Mia madre era una donna Bassina e minuta. Aveva i capelli rosso fuoco che spiccavano con l'azzurro dei suoi occhi forti.
Era sempre stata una donna forte e disponibile, e riusciva a far uscire il meglio degli altri, tranne il mio.

Mi sono sempre chiuso in e stesso, e anche se lei aveva il potere di far sorridere gli altri e di farli liberare dai loro pesi, con me non funzionava.

Ci accomodammo in cucina dove a tavola era preparata.

"Papà è sopra. Arriva"

Disse lei con la sua voce un pò squillante.

Luca le sorrise.
E mi guardò.

Da sotto il tavolo cercava le mie mani e palpava le mie gambe per cercarle.

Arrossì di botto e lui anche. Ci guardammo negli occhi ancora imbarazzati mentre mia madre salì al piano di sopra per chiamare mio padre

Io e Luca Continuavamo a fissarci imbarazzati.

Aveva poggiato la mano in un luogo poco opportuno in quel momento.

La cosa che mi stupiva è che, aveva ancora la sua mano appoggiata al mio pacco mentre mi guardava ancora imbarazzato.

La tolse lentamente anche se forse avrei preferito che la lasciasse li. Senti qualcuno che si schiariva la voce.

Ci girammo ancora rossi.

Un uomo alto e robusto si presentò davanti a noi. U suoi capelli un pò bianchi segnavano la sua mezza età.

Si avvicinò stringendo la mano a Luca. Proprio quella che un attimo prima era piacevolmente appoggiata in un posto più conveniente per tutti e due.

Mio padre mi guardò un pò male.
C'era molto contrasto tra noi due, ed è per questo che a soli vent'anni trasferii in un appartamento un pò scadente.

Non andavo spesso a far visita ai miei genitori, ma neanche loro si facevano sentire. La nostra era una distanza reciproca.

Mio padre si sedette a capotavola.
Mia madre servì i piatti. La sua cucina era l'unica cosa che mi mancava di quella casa.

I miei, tartassarono Luca di domande. Era normale, erano passati 4 anni.

"Come stai Luca? Sei cambiato un sacco!"

Esclamò mio padre facendo imbarazzare il mio amico.

"Va bene, e naah, non sono cambiato poi così tanto"

Rispose Luca sorridendo.

Era molto imbarazzato E io assieme a lui.

Finito di pranzare, calò un silenzio tombale. E mia madre ci guardavamo negli occhi. Succedeva sempre. Eravamo così simili io e lei. La adoravo a volte.

"Mamma"

"Marco"

Rispose lei.

"Devo dirti una cosa importante"

Dissi io mentre Luca e mio padre mi guardavano confusi.

"Luca, papà. Ascoltate anche voi"

Aggiunsi.

"Parla figliolo"

Esclamò mia padre con una leggera aria di preoccupazione.

Luca mi guardava ancora più confuso.

"Mamma ho 20 anni, e so che ti ha fatto un pò male la mia assenza qui in casa. Ma ho bisogno di esperienze."

Cominciai a dire mentre lei mi guardava accennando un sorriso dolce.

"Marco. Portati dei maglioni. A Londra c'è freddo"

Rispose lei.

Luca mi guardò sconvolto e felice, gli sorrisi e mi voltai verso mio padre, che mi sorrise a sua volta annuendo.

Mi alzai velocemente dalla mia sedia prendendo Luca da una mano.

"Mamma corro a preparare la valigia allora"

Esclamai io sorridendo. Forse non avevano mai visto un sorriso di quello.
Lei annuì.
Salutai mio padre, e

"Grazie mamma"

Le dissi dandole un dolce bacio sulla guancia. Non eri mai stato affettuoso con lei, non si meritava la mia freddezza.

Luca salutò i miei un pò confuso. Uscimmo dalla porta correndo ed Entrammo subito in auto.

Gli sorrisi e lui mi guardò sconvolto.

"Non credo di aver capito la situazione"

"Sei così stupido?"

Lui annuì.

"Luca. Io vengo con te. A Londra"

Mi baciò. Poggiò ancora una volta le sue labbra sulle mie. Ed era bellissimo.

Vecchi "Amici" (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora