capitolo 4

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Non vai a lettochiede Tania dal soggiorno. 
No preferisco studiare, sono indietro e tanto non riuscirei a dormiregrido. Oggi è la mia serata libera dal pub e devo cercare di fare il più possibile. 
Ok ma cerca di riposare almeno qualche orami raggiunge e mi accarezza i capelli
Certo. Buona nottele mando un bacio. È bello avere qualcuno che si preoccupa per te .
Poso gli occhiali  riposanti sul libro e guardo l' orologio appeso alla parete. è già l'una e trenta. le occhiaie ormai fanno parte del mio volto
. 《Sei ancora sveglia?balzo dalla sedia
Tom, quando  la smetterai di comparire dietro le mie spalle?sghignazza mentre si avvicina al tavolo.
Giocherella con le aste dei miei occhiali《muoio dalla voglia di vederti con questi
Glieli strappo dalle mani 《hai già visto abbastanza il giorno  dopo che sono arrivata
Ride《mmm....completino di pizzo e occhiali da Nerd...eccitante>>dice con aria sognante, o forse da maniaco, gli do una pacca sul braccio e sorrido.
Le cose tra noi vanno un po' meglio dopo che si è scusato con me per avemi giudicato. Sa che Robert mi perseguita ma  non sa il motivo né tutto il resto.  《Come va con lo studio e le lezioni?
Bene, ma è pesante ritornare a studiare dopo tanto tempo, frequentare le lezione, i laboratori e  lavorare insieme. Oggi ho lasciato due lavori e tenuto solo quello al pub
bene, meglio così avrai più tempo per studiare..Be' se hai bisogno di una mano con lo studio chiedi pure. Sono bravo  con queste cose sai
Indica i miei appunti
Mi stupisce come tu riesca a studiare dato la vita mondana che fairide 《 potrei stupirti ancora. ..notte Guccimi sfiora la mano.
Vado a letto tardissimo e finalmente riesco  a dormire.
Gucci, puoi sbrigarti,ho una lezione alle 9Tom bussa alla porta del bagno che dà nella sua stanza. 《Ho quasi finitogrido ; invece sono appena entrata  nella doccia 《bugiarda, hai appena iniziato. Che ne dici se apri e ci laviamo insieme.  Così non sprechiamo troppa  acqua e ottimizziamo i tempi
Scordatelo
<<dai,non ti guardo, tengo gli occhi chiusi>>
non rispondo
Gucci ,guarda che butto giù la porta
Provaci e sarai un uomo morto.  cazzo, smettila di chiamarmi cosìgrido con tutta l'aria che ho nei polmoni.
Apro la sua porta,《ho finitodico
Era ora Annabelleenfatizza il mio nome quando entra, soffiando nel mio orecchio.
Che uomo fastidioso.
Sono ancora con l'asciugamano avvolto intorno al corpo, intenta a  prendere tutto ciò che mi serve per finire di prepararmi in camera .
Porto le mani alla bocca《Hai finalmente capito come mi chiamo. E  comunque chi ti ha detto che potevi entrare!mi giro e lo becco mentre mi fissa con insistenza il seno e poi le gambe. Lo guardo male e continuo ad arraffare le mie cose.
Afferro il phon dal cassetto , alzo la testa proprio mentre lui si sta spogliando《che diavolo fai?
Mi faccio la doccia
Simpatico. Non potevi aspettare che me ne fossi andata prima di toglierti i vestiti?
Dovresti essere contenta. Non offro a tutte, questo  spettacoloapre le braccia e fa una giravolta, in boxer  neri. Ha davvero un bel fisico asciutto e tonico, spalle larghe,  braccia  muscolose e tatuate. Indugio sulla tartaruga perfetta e su quella scia di peletti che
dall' ombelico  scendono fino in basso.
Si accorge che lo sto fissando proprio lì e  si tocca l'elastico dei Calvin Klein. Wow,  penso tra me e me, che celestiale visione mattutina! Poi si gira e si sfila i boxer,lasciandomi fissare il suo perfetto fondoschiena
Ti piace quello che vedi?sposto subito lo sguardo
Affatto,  non mi piacciono gli uomini palestrati e sicuri di sé, con la schiena e le spalle piene di orribili tatuaggi>>affermo prendendo il beauty case dei trucchi ed esco sbattendo la porta
Bugiardaurla.
<<idiota>> rispondo
Si sono davvero una bugiarda, era bellissimo, proprio come i modelli che si vedono sui manifesti. Sento un piacevole formicolio tra le gambe... bene... almeno ho scoperto di essere ancora viva.
Mi sistemo in fretta e scappo a lezione con il sorriso sulle labbra.  L'appartamento è a due isolati dal campus quindi devo fare in fretta.
Dopo pranzo ho lezione di Marketing, mi metto in fondo alla sala, più vicina possibile all'uscita, devo andare via prima, oggi tocca a me aprire il pub. Mi siedo da sola, mentre tutti gli altri ragazzi sono seduti ai primi posti,  è la prima lezione di questa materia,  a cui partecipo.
Comincio a prendere appunti e annoto il libro di testo da portare all'esame. Il professore ci sta mostrando un filmato, la sala è al buio , intravedo qualcuno sedersi accanto a me e proprio mentre sto per realizzare di chi si tratta, grazie a quel maledetto profumo sento《Gucci!. Alzo gli occhi al cielo, tanto lui non può vedermi e lo ignoro《Annabelle, mi chiama cantilenando il mio nome
Tom perché sei qui?bisbiglio scocciata,
sono venuto a trovarti, ho visto il tuo orario attaccato allo specchio.
Non dirmi che sei entrato nella mia stanza?chiudo gli occhi a fessura
si e perché non hai ancora disfatto le valigie? chiede
Hai frugato tra la mia roba? Che domanda stupida è ovvio che lo ha fatto, le mie valigie sono infilate dentro l'armadio vuoto.
Inspiro profondamente
Lui avvicina le labbra al mio orecchio e  sento una  piccola scossa sul collo. 《mi serviva la tua crema mani e a proposito è finita, è davvero ottima
Sei venuto a cercarmi  solo per dirmi che  ho finito la crema?! Tu sei pazzo!dico sottovoce
Shhhhqualcuno  ci ammonisce.
Stiamo zitti per un po', fino a quando sbotto 《ti avverto, Tom,non toccare più le mie cose! bisbiglio con aria minacciosa
Quanto sei schizzinosa, Gucci, condividiamo lo stesso bagno, non esiste mio e tuo..fa una pausa..guarda che lo so che  ogni tanto usi il mio  profumo! mi giro, che figura di merda  e nello stesso istante si accendono le luci, <<puoi trovarla in qualsiasi supermercato, non è costosa come pensi tu>> tergiverso per cambiare discorso
i suoi occhi azzurri incorniciati da lunghe ciglia sono vispi e divertiti,
ok, va bene, compro la crema prima di andare a lavoro, ma adesso vai via!dico
proprio ora che stavo incominciando a divertirmi. Non ci penso proprio>>mette le braccia conserte, appoggia meglio la schiena e ascolta il mio professore con interesse.  《Tom, so che  hai deciso di tormentarmi ma questo non è il momento adatto.fallo quando sarò arrivata a casa non mi da  nemmeno retta
Hai vinto, puoi usare tutte le mie creme e anche lo smalto se vuoi
Sghignazzo e lui accenna un sorrisetto.  《Contento? Adesso sparisci
Gucci, basta, non sento ciò che dice il profbisbiglia ancora
Non dirmi che segui anche tu questo corso?chiedo sperando che sia il contrario
sirisponde secco mentre io porto la mano destra sulla fronte. 《ma se questo ti crea disturbi vado a cancellarmi subito
Magari!dico senza pensarci, giocando con la penna.
Si alza di scatto ed io resto di sasso, quando lo vedo scendere il primo scalino che porta alla cattedra anziché andare verso l'uscita.  Così scivolo fra le sedie  e lo raggiungo,
Tom,  non c'è bisogno. Stavo   scherzando.
Vieni qui!
si ferma, mi fissa per qualche secondo come se nemmeno mi conoscesse e un cipiglio appare sul suo volto per poi continuare a scendere dritto verso il Prof Kennet, che non sembra badare alla sua presenza. 
Tom prende posto in piedi, accanto al professore che continua a spiegare appoggiato alla grande scrivania bianca. Mentre io continuo a fargli cenno di no, intimandolo a ritornare su; Kennet  si ferma , non gode di buona fama all'interno della facoltà, mi hanno raccontato di quanto siano difficili i suoi esami, è un uomo sulla cinquantina o poco più , tarchiato e con con i  capelli scuri, decisamente tinti.
E per un'attimo lo immagino con il colore in posa, caccio via quella immagine buffa dalla mente, per vederli parlottare.
Mi sento una stupida, non tutti capiscono il mio sarcasmo, aveva ragione mia madre. Dovevo cucirmi la bocca anziché darle fiato senza pensare alle conseguenze. 
Ragazzi, vi presento il mio assistente, il professore  Thomas Davis. È lui che vi seguirà al laboratorio e terra'  le lezione al posto mio annuncia Kennet
Sgrano gli occhi, non posso crederci.  Quel bastardo mi ha ingannato di nuovo...e io che mi stavo preoccupando per lui.
Quindi, Tom è un Assistent Professor. È già laureato e per tutto questo tempo mi ha fatto credere di essere ancora un universitario. 
Mordo il cappuccio della penna,  immaginando che sia la sua testa.
Lui guarda dalla mia parte e lo vedo sorridere soddisfatto prima di prendere parola.

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