Capitolo 53

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Ciao tesorini, mi scuso per l'assenza, ma è un periodo colmo di impegni e creditimi se dico che non ho avuto tempo per scrivere.
Posto un capitolo non lunghissimo, perché non mi è sembrato giusto aggiungere altri parti o scene proprio per non rovinare un momento così...........
(leggendolo capirete)
per farmi perdonare mi metto subito all'opera a scrivere il successivo che conto di pubblicare fra un paio di giorni. Spero che vi piaccia, ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate con un commento o con una stellina!
Kiss

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<< posso sedermi?>> chiede una voce alle mie spalle,
<<certo,la spiaggia è un luogo libero>> dico, mi sento già meglio dopo una passeggiata rilassante,
Tiene suo figlio in braccio, lo bacia e lo tiene in aria per qualche secondo, poi lo mette fra le sue gambe.
Alexander emette un suono di felicità, io sorrido per poi tornare a guardare le onde. Avevo davvero bisogno di restare un po' da sola, approfittando del fatto che mio figlio giocasse con Vicky . Da quando Tom è tornato, lei e Jordan vengono tutti i fine settimana per stare con noi. I Davis sono davvero una famiglia stupenda e i fratelli sono molto legati fra loro ed io sono contenta di farne parte.

<< manchi da ore, dove sei stato?>> chiedo acida, cercando in modo pessimo di non sembrare arrabbiata
<<vieni a cena fuori con me stasera?>>
bacio la testolina di Alexander che ha gli occhi assonnati,
<<mmm..non credo che in un piccola e anonima cittadina come questa ci sia un locale di lusso adatto a me. Sono la figlia snob e viziata di Adam McKenzie, non mi accontento facilmente >> dico dandomi appositamente delle arie, enfatizzando tutto con un gesto della mano che ho visto fare alle amiche di mia madre,mi alzo, prendo la stuoia e mi incammino verso la casa, dove intravedo Frank e sua moglie guardarci dal terrazzo.
<<Gucci>> mi chiama tenendo il piccolo fra le braccia muscolose e tatuate
<<Annabelle aspetta>> con due falcate mi raggiunge prima che entri a casa tramite il cancelletto che da' direttamente sulla spiaggia.
Si posiziona proprio di fronte a me, bloccando il passaggio, le luci del tramonto fanno brillare i suoi capelli biondi così come
le magnifiche pupille azzurro cielo macchiate di marrone di nocciola.
Fisso i suoi piedi nudi ed i miei piedi semi nascosti dalla sottile e dorata sabbia, per non farmi incantare dai suoi occhi a cui non posso e non so quasi mai resistere.
Sospira vistosamente e poi finalmente parla, sembra nervoso
<<scusa, non penso che tu sia ne' viziata ne' snob, non dovevo dirti di non lavorare mai più al pub.
E se pensi che io sia stupido ed egoista...be' ...pensi bene.. non voglio che la donna che amo, esca di notte per le insidiose strade di Orlando e con un ex psicopatico che ha tentato di distruggere le nostre vite>>
Afferma con decisione.
Lo fisso con curiosità, non posso biasimarlo
<<Si Annabelle, lo so cosa stai pensando... sono geloso e questo sentimento spiazza anche me.
Io che non lo sono mai stato prima...
non fino a quando ho incontrato te.
Non mi va di vedere di nuovo, tutti quegli idioti che ti sbavano dietro, che fanno battutacce e apprezzamenti volgari su di te.
Era una tortura prima..figuriamoci adesso!!
Ma ho capito anche che devo imparare a convincerci, sei così bella che non posso prendere a calci chiunque ti guardi. Dovrei fare una stragre altrimenti>>
Ride <<E se tu vuoi lavorare ancora per Kelly, io  lo accetto.
ho sempre rispettato il tuo volere. No?>>
prende la mia mano, mentre il piccolo gioca con il laccetto del cappuccio della sua felpa grigia.
<<Oh si, anche quando mi hai caricata sulle tue spalle, infilata di forza nella tua auto, attaccato i polsi con il foulard, solo per portarmi in un locale alla moda...hai rispettato il mio volere.>> affermo con un sorrisetto ironico sulle labbra.
<< certo, anche se... Detto così, fa paura anche a me..
Mi fai sembrare uno psicopatico che rapisce le donne >>
Fa una pausa e poi riprende a parlare
<<E ...quella volta ho rispettato il mio di volere... Che c'è di male!?>> fa quel suo tipico sorrisetto irriverente
<<Ti volevo così tanto mentre tu mi evitavi a tutti i costi>>
accarezzo la sua guancia con dolcezza come se volessi scusarmi
<<Tom, io non ho alcuna intenzione di tornare a lavorare al pub, ovviamente lo farei se fosse necessario.
preferisco trovare un occupazione che mi permetta di stare a casa con voi la sera, prepararvi la cena, mettere a letto Alexander e guardare un film sul divano abbracciata a te.  Questo è quello che ho sempre desiderato da quando io stiamo insieme.
Ma odio l'idea che un uomo mi dica cosa devo fare, non sopporto le obbligazioni, i divieti e le tue parole mi hanno indispettita e ricordato Rob...>>
<<shhh>>mette una mano sulla mia bocca ed io istintivamente la bacio
<<non voglio parlare di lui, non voglio che lo nomini proprio adesso>>
Poi mi fissa e sorride,
Si scosta e mi fa cenno di entrare, resto di stucco quando vedo tante candeline accese circondate da petali di rose rosse sul pavimento di cotto del giardino.
Tutte insieme formano due cuori intrecciati e la scritta "i love you".
mi fissa sorridendo con orgoglio .
Con una mano
cerca qualcosa nella tasca dei jeans chiari e sdruciti che gli calzano a pennello, fa fatica, perché tiene il piccolo in braccio e quindi si abbassano un po' lasciandomi vedere un po'
di peluria e quella V perfetta e scolpita che mi fa impazzire, quanto vorrei strapparglieli di dosso!!
poco dopo apre la sua felpa e quella di Alexander
si inginocchia, mi sorride, gli tremano le mani, lo guardò interrogativa, cercando di capire cosa stia facendo
<< Annabelle, Charlotte McKenzie vuoi sposarci?>>
Chiede tutto d'un fiato con la sua voce possente, allungando verso di me una scatolina rossa. 
Sulle loro maglie bianche leggo la scritta rossa "SPOSACI!!"
Metto una mano sulla bocca, stupita ed emozionata al tempo stesso, non mi aspettavo nulla del genere; fino a qualche minuto fa non immaginavo nemmeno che volesse sposarsi, non ne abbiamo mai parlato prima, pensavo che non ci fosse bisogno di farlo, abbiamo sempre vissuto la nostra storia come se fossimo marito e moglie,
sento il cuore battere a mille, colmo di gioia e con gli occhi umidi, guardo in alto, in tempo per vedere dei palloncini bianchi volare in cielo, trascinati dal vento, assieme a tre lanterne cinesi rosse legate fra loro con un nastro rosso,  rappresentano noi tre.
Li guardo entrambi, belli e biondi, identici, con gli stessi occhi lucenti che guardano me con adorazione...

Alexander allunga quelle sue cicciotte braccia  verso di me,
Tom sorride, imbarazzato, emozionato e felice...proprio come me.
<<ssssi>> dico a voce bassa e tremante << siiiii>> ripeto con più enfasi e felicità.
li abbraccio entrambi per interminabili minuti finché Tom non rompe il silenzio
<< ho capito che saresti stata la donna della mia vita, nel momento esatto in cui..con un vestitino giallo che incorniciava perfettamente  le tue curve mozzafiato sei uscita soddisfatta dalla caffetteria dell'aeroporto, dondolando i fianchi su un tacco 12, dopo aver rovesciato il caffè sulla patta dei miei jeans preferiti>>
Rido inarcando un po' la schiena all'indietro.
Con un gesto deciso  e virile mi riavvicina a se,
<<ti amo Gucci>>
sussurra all'orecchio.
<< ti amo Prof. Davis, ti amo e non trovo parole per descriverti quello che provo per te>> dico disegnando il simbolo dell'infinito sulla sua nuca, come è solito fare lui.
Lo bacio a stampo sulle labbra,  ma mi allontana, mi fissa negli occhi, come se i suoi volessero mangiare i miei, con una passione ed un attrazione che entrambi sentiremmo anche a chilometri di distanza.
<<indispensabile ed essenziale..questo sei per me!!>> dice poco Prima di darmi un bacio mozzafiato, degno del miglior film d'amore degli anni 50, con tanto di gamba sollevata e testa piegata lateralmente.
<< e tu sei la mia ancora di salvezza, la mia roccia...il mio posto al sicuro, solo fra le tue braccia mi sento protetta, ed è così sin dalla prima volta che lo hai fatto, quando eri solo un strafigo insopportabile ed impertinente, pieno di se>> affermo
Sorride strizzandomi un occhio .<< bene, questo significa che non sono più uno strafigo insopportabile, impertinente e pieno di se?>>
<<si lo sei ancora, ma adesso so che sei un mucchio di altre cose e io le adoro tutte>>
Mi bacia di nuovo, divorando le mie labbra
Sentiamo applaudire e gridare i nostri nomi, ci voltiamo imbarazzati, a quanto pare non siamo da soli,
l'intera famiglia Davis ci guarda dal terrazzo facendo un gran trambusto.
<<entriamo o tuoi fratelli ti prenderanno in giro per anni!>>
<<oh, tesoro.. Lo hanno già fatto, mi hanno torturato tutto il tempo, anche se a onor del vero mi hanno aiutato a comprare e a preparare tutto, dove credi che siamo stati in queste ore?>>

Sorrido, è meglio non dirgli che lo immaginavo ad ubriacarsi in uno strip-club...attorniato da tette rifatte e culetti brasiliani alti e sodi ....scuoto la testa...sorrido, Tom non è quel tipo di uomo.
Mi prende per mano,bacia la mia fronte  e ci avviamo verso casa, con Alexander che dorme  beato sulla possente spalla del padre.

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