Sono passate 5 settimane da quando Tania mi ha convinto a prendere un investigatore privato, in realtà avrei preferito occuparmene io stessa, ma non avevo idea da dove iniziare...fosse stato per me sarei andata da Robert a minacciarlo di morte,ma se tutto cio' fosse vero potrei peggiorare la situazione.
Lotto continuamente con la mia mente, a volte credo di essermi inventata tutto, di essermi appigliata all'idea che Thomas sia ancora vivo,tanto da distorcere la realtà.
Ma poi mi dico che se c'è anche una minima speranza che il mio uomo sia ancora vivo, io farò di tutto per scoprire la verità.
<<Annabelle,sei davvero convinta?>>chiede mamma mentre saliamo in prima classe.
<<si,voglio che Jillian conosca suo nipote,credo che le farà bene>>
<<non sarebbe giusto avvertirla del nostro arrivo?
<< Jillian si sta rimettendo, voglio farle una sorpresa,ho chiamato nonna Rosalyn>>
La sento sospirare prima di allacciarsi la cintura di sicurezza,
<<Stai tranquilla mamma, Jillian è una donna fantastica, sarà contenta di vederci, piacerà tanto anche a te>>
controllo Alexander che gioca tranquillo con il suo inseparabile coniglietto di pezza,ormai sdrucito.
<<grazie di essere venuta con me>>le dico con sincerità
<<non avrei potuto lasciarti partire da sola,piccola>>mi accarezza una mano,la fisso e lei sorride con dolcezza.
<<mamma,dovevi per forza portare tutte queste valigie?>>
<<si e ,piuttosto dimmi cosa stiamo aspettando?>> sfila la felpina di Alexander, qui la temperatura è più alta rispetto a Washington.
<<il bus>>dico godendomi l'espressione sbigottita sul suo volto. Rido sotto i baffi,immaginandola stipata dentro autobus affolato, senza aria condizionata e con quasi 25 gradi.
<<tu sei matta,io chiamo un taxy!!>> alza la mano e un uomo basso e tarchiato si avvicina a noi per prendere le valigie.
<<non vuoi provare l'ebbrezza di salire su un autobus urbano?>> la punzecchio mentre sale in auto,tenendo stretto mio figlio.<<smettila di fissarlo così>> le sussurro
<<non mi fido,ho sentito così tante storie su taxisti maniaci e killer seriali>>
<<credo che tu debba smettere di guardare quei programmi sui criminali>>
<< sarebbe stato meglio portare con noi uno dei nostri autisti,avremmo potuto affittare un'auto>>
Sbuffo<<non è necessario un autista per affittare un'auto, sappiamo guidare entrambe>>
<<non hai voluto nemmeno che venisse la tata con noi,avrebbe potuto darci una mano>> afferma prendendo l'enorme borsone di Alexander.
<<mamma, ho tutte le persone che mi servono qui con me, non ho ho bisogno di nessun'altro>>
Posiamo le valigie nell'hotel lussuoso che ho lasciato prenotare a mia madre, immaginando quanto si sarebbe lamentata se non fosse stato uno hotel di lusso, per fortuna non è
troppo distante e arriviamo a casa Davis in fretta. Mi sento un po' nervosa, spero che Jillian sia davvero contenta di vedermi.
<<è davvero graziosa>> afferma mamma osservando l'edificio bianco,proprio in riva al mare.
<<aspetta di vederla dentro>>dico mentre vengo investita dai ricordi.
Prendo in braccio Alexander, faccio un sospiro e poi busso con il cuore che batte a mille.
Guardo mia madre,le tengo la mano, poi finalmente la porta si apre.
Preparo uno dei miei sorrisi migliori, Jillian resta di stucco, mi sembra più magra di come la ricordavo, ha i segni sul volto di chi come me ha sofferto tanto nell'ultimo periodo, ci guardiamo negli occhi per alcuni interminabili minuti, mentre Alexander comincia ad agitarsi sulle mie braccia <<Annabelle!?>> dice senza sorridere, poi mi abbraccia forte, così forte da togliermi il fiato. Restiamo così per un po'
<<ahia>>dice quando Alexander le tira un ciuffetto di capelli
<<questo piccolo monello desideroso di attenzione è Alexander>>
Jillian lo scruta fino a quando non la vedo finalmente sorridere. Non credo che ultimamente lo abbia fatto molto.
Accarezza la sua testolina e glielo metto in braccio<<vai dalla nonna>>, vedo le sue mani tremare, lo accarezza,lo annusa, lo bacia, lo guarda negli occhi con stupore,lo tiene stretto a se' con amore e dolcezze che alcune lacrime mi rigano il volto. Anche i suoi sono bagnati e scavati, solo adesso mi rendo conto cosa deve aver passato questa donna,io sono madre da qualche mese ma non riesco più ad immaginare la mia vita senza mio figlio. Deve essere stato uno strazio per lei aver perso Tom.
<< oh ssscusatemi,non vi ho nemmeno fatto entrare in casa>>dice con voce spezzata, non togliendo gli occhi dal piccolo, ci invita ad accommodarci dentro,le presento mia madre e Jillian si scusa parecchie volte con noi<<la casa è un po' in disordine>> afferma tenendo ancora in braccio il nipote.
In realtà è tutto perfettamente in ordine e pulito,
<<ho sentito una voce familiare>> nonna Rosalyn fa il suo ingresso in salotto, con uno dei suoi soliti abiti eccentrici e colorati, <<sei uno splendore tesoro>>dice baciandomi sulla guancia e presentandosi a mia madre con molto garbo.
Poi si dirige verso mio figlio, che gioca con un tovagliolo di carta, che deve avergli dato la madre di Tom. Lo prende in braccio,
lo osserva e ridendo si rivolge a me<<oh, Gucci.. >>rabbrividisco sentendo quel soprannome. Nessuno mi ha più chiamata così <<È un Davis al cento per cento, non ha nulla di tuo>> non posso darle torto, io sono mora e con occhi nocciola, Alexander è l'opposto di me, è esattamente come suo padre. Biondissimo,ha esattamente i suoi splendidi occhi,il suo naso, la sua bocca..somiglia solo a suo padre
Mamma e nonna Rosalyn scambiano qualche chiacchiera,mentre io vado ad aiutare Jillian in cucina, la vedo cercare nella credenza <<non c'è bisogno che tu prenda tutte queste cose>>dico riferendomi al servizio di bicchieri che c'è sul tavolo <<stiamo solo prendendo un tè>> poi ricordo quanto lei ci tenga a far bella figura
<<posso aiutarti?>> le dico poggiando una mano sulla sua spalla, si gira e vedo che sta piangendo a dirotto,la abbraccio e cerco di farle sentire che capisco cosa prova <<mi manca tremendamente>>dice tra i singhiozzi <<manca tanto anche a me>> le sussurro <<io non riesco a vivere senza uno dei miei figli>> le accarezzo i capelli <<iiio forse non sarei dovuta venire,avrei dovuto aspettare che tu fossi pronta>> sono stata una stupida, forse vedere me e Alexander le provoca ancora più dolore. Si sposta da me e continua a cercare nervosamente,facendo un forte trambusto,io vorrei solo scomparire,invece resto impietrita, <<scusami>>tira su col naso, poi su volta di nuovo,si asciuga gli occhi con la mano, <<scusa, anche tu avrai sofferto molto, avrei davvero voluto essere presente in questi mesi e soprattutto alla nascita del bambino, ma non ci sono riuscita, non ho potuto. Non odiarmi per questo >>Ricomincia a piangere di nuovo.
<<Jillian,non potrei mai odiarti>>dico con poca voce, cercando ancora di consolarla.
<<spero che tu possa perdonarmi, Annabelle, spero che tu mi dia la possibilità di recuperare, la possibilità di fare da nonna ad Alexander>>.
Alza gli occhi verso di me,<<sono venuta fin qui per questo>>dico
Le sue labbra si allargano e finalmente anche i suoi occhi sorridono.
Veniamo interrotte da Rosalyne<<Jillian, quanto tempo ci vuole per uscire un te' ghiacciato dal frigorifero?Abbiamo Francis McKenzie seduta nel nostro salotto,ti rendi conto che non è giusto farla aspettare!>>
Strappa una piccola risata ad entrambe, <<basta piangere e sbrigatevi>> ordina, mi strizza un occhio prima di tornare da mia madre.
<<Frank?>>chiedo mentre adagio dei biscotti su un piattino coordinato con i bicchieri.
<<giusto,devo assolutamente chiamarlo>>dice afferrando il cordless dalla base. <<Frank,dove diavolo sei?>>alza di qualche tono la voce<<non è il momento di andare a golf! Torna subito qui e vieni a giocare con tuo nipote!!>> chiude senza dargli altre spiegazioni.
Sento nonna Rosalyn ridere dietro di me <<oh, finalmente la Jillian che conosco>>
<<tu non dovevi fare compagnia alla nostra ospite?E vedi di non metterla in imbarazzo>>le punta il dito contro,prima di avviarsi tenendo in perfetto equilibrio il grande vassoio.
I genitori di Tom non hanno voluto che tornassimo in albergo, hanno insistito così tanto sul farci soggiornare da loro che anche una dura come mamma alla fine ha ceduto. Così dopo cena Jillian ha ordinato a Stuart e Frank di andare a prendere i nostri bagagli...chissà cosa penseranno non appena vedranno quante cose ci siamo portate dietro!?!
Shila ci allontaniamo con la scusa di cambiare Felicity, Alexander è in salotto con i nonni che si contendono le sue attenzioni,seppur ancora brevi.
Mi racconta di quanto sia stato difficile per tutti, cercare di andare avanti dopo la morte di Thomas, sto per dirgli quello che penso davvero, su questa faccenda quando il mio cellulare vibra dalla tasca. Mi distraggo leggendo il messaggio di Tania. Non faccio nemmeno in tempo a finire di leggerlo e sullo schermo appare il numero di mio padre, rispondo appartandomi un po'. Chiudo le mani in un pugno e stringo così tanto da farmi male il palmo con le unghie. Lo saluto e raggiungo gli altri,cercando di fingere che sia tutto apposto. Dentro ho un rabbia senza fine. <<chi era al telefono, tesoro?>> chiede mamma guardandomi interrogativa.
<<papà. ha detto che ti chiamerà dopo,voleva sapere come stava Alexander, credo che gli manchi molto>> e questa non è una bugia
Sorrido<<di sicuro>>
Bevo un sorso del mio drink e continuo a rimurginare. Mi allontano, dondolando in corrodoio, il passeggino di Alexander cercando di farlo addormentare.
<<ehi>>
Salto in aria<< cavolo, mamma,mi hai quasi fatto venire un infarto>>
<<pensavo tu mi avessi vista>>
<<ero sovrapensiero>>
<<che succede?cosa hai?eri così tranquilla prima che papà ti chiamasse>>
Batto un leggero pugno sul muro<<i sospetti sulle pillole erano fondati>>
Mette una mano sulla bocca<<oh santo cielo!!!>>
<<Robert >>diciamo quasi all'unisono.
Ecco perché stavo così male,il continuo senso di stanchezza,la nausea, l'inappetenza, il calo di peso e la mente constamente confusa, assente,incapace di fare e pensare. Mi sento così stanca di tutta questa merda,vorrei solo vivere la mia vita con serenità e pace,insieme alle persone che amo ed invece mi ritrovo a dover sempre combattere contro un mostro invincibile...
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Il mio posto al sicuro
Literatura FemininaAnnabelle, giovane donna sofisticata, scappa da un passato ingombrante , abbandonata dalla facoltosa famiglia, si ritrova a scappare continuamente da un amore malato, dalla follia di Robert,l'uomo che diceva di amarla e che adesso la terrorizza. ...