Capitolo 26

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Per tutto il tempo, a scuola, Alex non disse nemmeno una parola.

Era arrabbiata e triste allo stesso tempo.

Se ne stava da una parte, senza ascoltare quello che le dicevano gli altri e quello che spiegavano i prof.

Non disse nulla ai suoi amici, ai suoi compagni... NIENTE a nessuno.

Appena suonó la campanella, corse fuori da scuola e si precipitó a nascondersi in un vicolo, per scappare da Dani e da tutti gli altri.

Si mise a sedere, prese le cuffiette, le attaccó al suo iPod e mise a musica a tutto volume.

Si chiuse nel suo mondo, per un tempo che sembró non finire mai.

Si rilassó e riuscì a distrarsi per qualche ora.

Dopo aver ascoltato tutte le sue playlist si tolse le cuffie, con un debole strattone, e incominció a piangere.

La rabbia era sparita per un attimo, e aveva preso il sopravvento la tristezza.

Le lacrime rigarono il suo viso, e non riparava ad asciugarsele.

Quando il sole inizió a calare, andó a casa di Dani.

Incominciava a fare freddo, e sapeva che non poteva restare fuori.

Singhiozzando, si avvió verso quella maledetta casa, dove avrebbe rivisto Dani.

"Quante domande mi farà?" pensó.

Se la prese con comodo, e dopo un ora si ritrovó davanti alla casa dei suoi genitori, poi andò dietro nel giardino e si avvió a quella che doveva essere sua e di Dani.

Prese le chiavi, e con estrema lentezza aprí la porta.

Appena entró, vide Dani distesa sul divano, a leggere un libro.

Tolse per un attimo gli occhi dal libro, e i loro sguardi si incrociarono.

Chiuse il libro e lo appoggió sul tavolino.

Alex era immobile sulla soglia, come impietrita alla sua vista.

Si alzó e si avvicinó a lei, incrociando le braccia e guardando per terra.

Si fermó a quasi 4 metri di distanza.

Alex incominció a sudare freddo.

Pensava soltanto a cosa le avrebbe detto e a cosa avrebbe dovuto rispondere.

Alla fine Dani prese fiato per parlare.

<< Ehi >> disse << Hai mangiato qualcosa? >>

Rimase stupita dal tono calmo e caldo della sua voce.

Per quasi un secondo si rilassó.

<< N-no... >> migoló.

Dani andó in cucina, e tiró fuori una scatola di uova dal frigorifero.

Alex intanto chiuse la porta e appoggió lo zaino accanto al divano.

Andó in cucina, lentamente, guardando per terra per non incrociare il suo sguardo.

Prese una padella e incominció a preparare due uova strapazzate.

Le mise in un piatto e lo porse ad Alex.

Senza dire niente, si avventó su quel piatto.

Non mangiava da ore.

Non aveva pranzato, nè fatto merenda.

Dani si mise a sedere davanti a lei, e la guardó mangiare, fino all'ultimo boccone.

Quando finí, prese il piatto e lo spostó alla sua sinistra.

Rimasero in silenzio.

La tensione si poteva prendere con un coltello e spalmarla sul pane.

Dani la guardava, mentre Alex, che non riusciva a tenere lo sguardo, guardava il tavolo.

<< Dove preferisci dormire? >> chiese Dani.

Alex riuscì a guardarla negli occhi.

Erano rilassati, ma intravide qualche lacrima che, peró, riuscí a trattenere.

Era sincera, tranquilla...

<< Dormo nel letto >> rispose.

<< Okay, io dormiró sul divano >>

Si alzó e andó a preparare il letto al piano di sopra per lei.

Poi prese una coperta e un cuscino per sè.

Dani si distese sul divano e si mise la coperta, mentre Alex andó verso le scale per andare in camera.

Dopo aver salito il 3° gradino si fermó.

<< Buona notte >> mormoró girandosi verso di lei.

Dani sorrise, tra sè e sè.

<< Buona notte >>

Can you be my nightingale?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora