𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 2

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-Soonie, Doongie!- le chiamo dal bagno -piccole, venite, c'è una nuova entrata in famiglia! No, non lui!- esclamo vedendole fiondarsi dritte sul grembo di Jisung. Esco dal bagno.
Siediti pure a tavola, ora ti preparo qualcosa-
Si alza a fatica dal divano, prendendo dolcemente le gatte e posandole a terra. Prima non ci avevo fatto caso, ma sembra così piccolo...
Ha una felpona grigia, grande il triplo di lui, e dei jeans blu, son il risvolto sulla gamba sinistra. Ha delle normalissime Converse nere ai piedi, son i lacci bianchi, bagnati e allentati. Tiene le mani rintanate nelle lunghe maniche, come a volersi proteggere da qualcosa.

Lasciando che Soonie, Doongie e la nuova gatta si conoscano, mi sposto in cucina. Prendo il latte dal frigo, la cioccolata in polvere dalla dispensa, il mestolo di legno dal cassetto e il pentolino dallo sportello.
Dopo pochi minuti, è abbastanza calda e densa, così prendo due tazze a fantasie blu e arancioni e la verso, prestando attenzione a non rovesciarla.

-Ecco qui- dico ponendogli di fronte una cioccolata calda e quattro biscotti preparati dal mio migliore amico, Felix.
-Grazie- mi risponde prendendo un biscotto e pocciandolo nella tazza.
-Hai proprio una bella casa, Lee Minho. Hai un bell'arredamento, profuma da buono e... beh, hai i gatti-
-Le gatte- lo correggo io -e per favore, chiamami Minho-
Lui accenna un sorriso e annuisce. Che carino, sembra uno scoiattolo: tiene tutto nelle guance prima di mandare giù.
Un silenzio scomodo cala nella stanza, interrotto solo dalla pioggia che batte sulle finestre, e Soonie e Doongie che miagolano alla nuova micia.
Faccio schioccare la lingua per chiamarle, e loro mi raggiungono subito, salendomi in braccio. Piano piano, timida arriva anche la nuova gattina. -Se ti chiamassi Dori? Ti piace?- Lei miagola e si attacca alla mia gamba.
-Penso di sì- ridacchia Jisung.
Vedo che ha finito la cioccolata e i biscotti: -Ti posso offrire dell'altro?-
-No, grazie, Ora devo proprio andare- Si alza, diventando in qualche modo ancora più piccolo nella sua felpa.

-Va bene. Allora ci vediamo. Lascia che ti apra la porta- faccio io mentre lui si infila l'impermeabile. Gli apro la porta, lui esce, si china e poi scende le scale di corsa. Io torno dentro e lavo le tazze, per poi sedermi sul divano. C'è ancora la conca lasciata dal peso di Jisung, e mi siedo lì di fianco. Ma immancabilmente, Doongie ci si mette a dormire. La accarezzo, e chiudo gli occhi.
E ovviamente mi addormento pure io.

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Mi sveglio di soprassalto al suono della mia suoneria del telefono, che come ogni volta viene assalito da Soonie e squadrato da Doongie.
Lo prendo, leggo il nome di chi chiama, e rispondo.
-Che vuoi, rompiscatole di uno?-
-Ehi, calmati! Stavi dormendo, vero?-
Faccio silenzio.
-Aaah, ecco perché sei così irascibile... Comunque... Oggi, se non ricordi, dovevi venire a casa mia tipo un'ora fa. Dai, muovi quel bel sederino che ti ritrovi e vieni-
E mi chiude la chiamata in faccia.
Oh, che gran rompipalle. Un rompipalle professionista.

Prendo su il portafogli e il cellulare, li butto nel mio zaino giallo senza svuotarlo e mi avvio verso l'uscita. Mi fermo, torno indietro. Dò un bacio sulla testa alle mie tre meraviglie, recupero l'ombrello e lo spolverino, ed esco. Chiudo bene la porta, e mi avvio alla fermata del bus. Arriva in perfetto orario, come sempre, e in 25 minuti esatti sono alla mia fermata, Scendo e cammino per qualche metro. Mi sono portato l'ombrello inutilmente, ma pazienza... Lo infilo nello zaino e continuo a camminare, per arrivare davanti a una bella villa, enorme, che mi schifa ogni volta che a vedo.
Arrivo al cancello, suono il campanello, e in pochi secondi si apre il cancelletto. Mi piazzo davanti all'entrata, e poco tempo dopo la porta si apre, rivelando un biondino 21enne, altino, con una maglia maniche corte blu, un berretto (nonostante fosse in casa), e dei pantaloni verde mimetico fino alle ginocchia con qualche strappo qua e là. Avrà preso le prime cose che ha trovato sulla sua sedia una settimana fa. A completare il quadro, ci sono un orecchino di Louis Vuitton all'orecchio destro, un braccialetto con la scritta "GUCCI" al polso sinistro e anelli su entrambe le mani, buttati lì a casaccio.

𝙸𝚕 𝚂𝚘𝚕𝚎 𝙴 𝙻𝚊 𝙻𝚞𝚗𝚊 || 𝙼𝚒𝚗𝚜𝚞𝚗𝚐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora