𝙸𝚕 𝚂𝚘𝚕𝚎 𝙴 𝙻𝚊 𝙻𝚞𝚗𝚊 || 𝙼𝚒𝚗𝚜𝚞𝚗𝚐

𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 3

Cado dal letto al suono della sveglia. Che palle, possibile che mi debba sempre svegliare sul più bello?

Mi alzo, mi massaggio il didietro e sbadigliando mi rifaccio il letto per poi dirigermi in cucina e mangiare i miei cereali inzuppati di latte.
Vado in bagno a prepararmi, e mi fisso allo specchio.
Wow...
Sono davvero bello. Certe volte mi deprimo, pensando che Jisung non mi noti, ma a San Valentino ho sempre ricevuto fiori, lettere e cioccolatini, fin da piccolo, in scuole prevalentemente maschili.

Mi dò una manata sulla fronte. Sono scemo. Jisung non mi nota perché

A) Non gli parlo
B) Cento su cento gli piacciono le ragazze
C) Sono più grande

Siamo nello stesso anno all'università, ma io ho due anni più di lui: mi sono preso un anno sabbatico, perché non avevo fisicamente e mentalmente le forze per affrontare un altro anno di scuola e l'anno dopo non mi hanno ammesso.

Mi volto per uscire dal bagno, e vedo le gatte che mi guardano perplesse.
-Ho parlato ad alta voce?- Soonie miagola, come a darmi ragione, Doongie miagola con disprezzo e Dori mi guarda, ma non emette suoni.
-Dai, venite a mangiare, che io vado!- Faccio segno di seguirmi, mentre mi muovo verso la cucina. Dò loro da mangiare e da bere. Per Dori prendo un contenitore per l'acqua e uno per i croccantini. Prendo lo zaino, i soldi e stavolta un ombrello, ed esco.

Cammino con gli auricolari nelle orecchie, quando ad un certo punto sento una mano sulla mia spalle. Mi giro infastidito. ODIO quando qualcuno mi disturba mentre ho gli auricolari addosso. Li ho perché non voglio essere disturbato. Però non appena vedo che è Han, quello che mi ha disturbato, metto in pausa la musica e levo le cuffie.
Sorrido.
-Ehi, ciao! Come va?- Cerco di instaurare una conversazione.
-Posso fare un pezzo di strada con te?- È l'unica risposta che mi da. Annuisco, e in silenzio camminiamo.
Arrivati a scuola, ci salutiamo e ognuno entra nell'aula per la lezione. Perché ho voluto fare quei corsi aggiuntivi? Sarei potuto rimanere in aula con Jisung tutto il tempo, e in più le ore dei corsi aggiuntivi sono sovrapposte su quelle obbligatorie. Ma almeno ho degli amici con me che mi passano gli appunti.
Inutile dire che non presto la minima alla professoressa di chimica.
Jisung mi era sembrato turbato.

- JISUNG POV -

Meno male... Dopo quello che è successo ieri pomeriggio sono ancora un po' scosso. Non dovrei esserlo, sono anni che va avanti così, ma il solo ripensarci un po' mi fa questo effetto. Ma almeno l'ho incontrato per strada.
In più, in aggiunta a quel che ho dovuto subire al pomeriggio, mentre tornavo a casa, c'era un tipo losco che mi seguiva. Odio essere seguito . Sto bene nella mia bolla.
Però mi è sembrato infastidito. Stupido Jisung Han. Anche tu quando hai gli auricolari non vuoi mai che nessuno ti disturbi. Ma poi ha sorriso e mi ha chiesto come va... Non ci ho mai fatto veramente caso, a lui, ma è simpatico e gentile. È anche un bel ragazzo, oggettivamente. Chissà quante ragazze gli fanno la fila sotto casa...
Ora che ci penso, anche Claudia mi parla spesso di lui.

Le lezioni passano relativamente in fretta, anche se oggi proprio non voglio stare qui, e infatti non ho preso un appunto che sia uno.

All'uscita, come quasi ogni giorno, Claudia mi sta aspettando, e appena mi vede, mi salta addosso e mi riempie il viso di baci, lasciandone 5/6 sulle mie labbra secche.
-Amore! Com'è andata oggi?- mi chiede sorridendo
-Bene. Tu?- le rispondo allo stesso modo.
-Benissimo- mi risponde lei.
Ci prendiamo per mano e ci dirigiamo verso un caffè all'angolo.
Claudia per qualche motivo non sta molto simpatica ad alcune persone, ma quando la si conosce, è molto carina e romantica. Difatti come al solito, prendiamo un frappè grande in due. La conosco fin da quando eravamo piccoli, è la figlia di un collega di mio padre, nonché suo migliore amico. Con il tempo siamo diventati migliori amici, ma poi mi sono accorto di provare qualcosa di più, e lei come me. Ed ora eccoci qui...