𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 28

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-JISUNG'S POV-
La mattina presto mi sveglio al vibrare del mio telefono. Lo prendo in mano e non appena riesco a mettere a fuoco vedo che è mio padre. Mi alzo avendo cura di non svegliare Minho, mi infilo dei pantaloni e mi sposto in salotto.

-Buongiorno- faccio con la voce ancora impastata dal sonno
-Buongiorno!- esclama lui
-Scusa se non ti ho scritto, ieri sono stato fuori tutto il giorno e sono tornato tardi... mi sono fermato a dormire da Minho-
-Ho immaginato, non ti preoccupare... veramente ti ho chiamato per un'altra cosa-
-Dimmi-
-Si tratta di Claudia. Voleva vederti prima di ripartire per l'Italia, ma dice che non le rispondi più al telefono. Lei parte oggi pomeriggio, chie- viene interrotto da una voce femminile -ti va di vederci per pranzo? Ultima volta. Per favoreee-
Sospiro prima di prendere una decisione. Non so cosa mi abbia spinto a farlo, ma accetto la sua proposta. Forse mi aspetto delle scuse...
-D'accordo. Facciamo al ristorante sotto casa per mezzogiorno?-
-Yess- risponde lei
-Mi potresti passare mio padre? Grazie-
-Eccomi-
-Che ci fa lei lì?-
-È venuta a prendere le ultime cose che aveva lasciato prima di andare-
-Hmmm okay. Io ora torno da Minho, ma ci vediamo dopo-
-Ciao-
-Ciao-

E ora che vuole? Finalmente ero riuscito a liberarmi di lei (non è il modo migliore per dirlo, me ne rendo conto) e ora torna per dirmi chissà cosa...

Torno in camera da letto, dove Minho sta dormendo come un sasso. Io finisco di vestirmi e mi avvio in cucina per preparare la colazione.

Questa cucina è piccola, ma non trovo nulla di quello che mi serve. Perché le bustine del Thè sono dentro lo stesso sportello del pane? E il pentolino per scaldare l'acqua dietro ad altre venti pentole più grandi? Forse è meglio non farsi domande e accettare tutto com'è.

Cerco dei biscotti (nello stesso sportello), e trovo una scatola con dentro dei cookies che sembrano fatti a mano. Apro la scatola e dopo averla messa sul tavolo entro in camera a svegliare Minho.

-Ehi, Minho- gli sussurro all'orecchio. Non si sveglia. Provo con un bacio, e lo vedo sorridere leggermente. Amore!
Apre piano gli occhi e si stiracchia per bene. Sembra una delle sue gatte così ahaha.

Lo aspetto seduto mentre è in bagno a lavarsi la faccia. Quando esce facciamo colazione dapprima in silenzio, interrotto poi da lui che dice: -Sai Jisungie, ieri sera mi sono sentito benissimo. Grazie mille di esistere-
Sembra una frase fatta, di quelle che si dicono gli innamorati nei film che guarda mio padre, ma qualcosa mi dice che le parole vengono dal cuore. Io però mi limito a sorridere perché non mi vengono parole sufficientemente sofisticate per esprimere ciò che ho sentito ieri. Meglio stare zitti che peggiorare le cose.
Anche se purtroppo devo farmi forza e dire a Minho che tra un po' devo andare.
-Minho?-
Lui alza gli occhi dalla tazza di thè, guardandomi fermando il biscotto a mezz'aria.
-Oggi pomeriggio mi vedo con Claudia-
Il biscotto cade nel thè, alzando uno spruzzo del liquido insieme ad una imprecazione da parte del mio ragazzo.
-Di grazia, perché?-
-Ha detto che vuole solo parlarmi, oggi pomeriggio torna in Italia e voleva chiarire le cose. Ci vediamo per pranzo al ristorante sotto casa mia, quindi tra un po' devo uscire. Oggi lavoro solo il pomeriggio da Chris, quindi vado direttamente al locale dopo pranzo. Poi ho pensato che potresti venire a casa mia a vedere un film. Che ne dici?-
-Per Chris e il film okay, ma per Claudia- fa una pausa.Lo guardo alzarsi dal letto ancora mezzo addormentato e spaesato. È meraviglioso...

-MINHO'S POV-
No. Decisamente non va bene. Non puoi essere così possessivo e geloso, Minho! È un ragazzo per bene, adulto e sa quello che fa. Se la caverà. Ho fiducia in lui.
-Niente, niente, vai sereno- gli sorrido.

Mentre lui usa la doccia io sparecchio e lavo i piatti. Gli offro alcuni dei miei vestiti per uscire, anche se gli stanno leggermente larghi, sembrano stretti rispetto a ciò che indossa di solito, quindi suppongo vadano bene. Una maglia bianca e dei jeans dovrebbero andare, anche se tenuti su da una cintura, ma aggiunge solo un tocco di classe, non mi sembra un reato!

Sulla porta lo saluto, dicendogli "a dopo", senza preoccuparmi di sapere quanto dopo ci saremmo visti.

Mi lancio sul divano e le gatte si lanciano su di me. Non fa una piega, suppongo.Prendo il cellulare e chiamo mia madre per darle la notizia. Lei mi risponde dalla cucina del ristorante, tutta felice anche se sperava fosse una ragazza... sempre la solita, ma almeno mi accetta, quindi mi bacio le manine e proseguo con la mia giornata, cercando di distogliere i pensieri riguardanti Jisung e le sue conversazioni con l'ex.

-JISUNG'S POV-
-NON CI POSSO CREDERE! E PERCHÉ NON ME L'HAI DETTO PRIMA?-
-Pensavo ti saresti arrabbiato-
-Perché secondo te io ora sono calmo?- rispondo abbassando il tono di voce.
-No, ma-
-No, punto-
-Ma fammi spiegare!-
-Cosa c'è da spiegare? Mi hai letteralmente stalkerato, sai che potrei denunciarti, vero?-
-Ma non lo farai, giusto?-
Ci penso su per un attimo, e concludo che non ne vale la pena.
-Suppongo di no-
-Ok meno male, grazie Jisung-
-C'è altro che dovrei sapere?-
-Hmmm... non credo-
-Quindi abbiamo finito?-
-Mi sa di sì-
-Ottimo!-
-Allora buon viaggio per oggi, spero che arrivi sana e salva a casa e che possa trovare qualcuno
di speciale-

Il resto della giornata passa velocemente, al locale non c'era molto da fare, per cui ho parlato dell'accaduto con Chris e Jeongin, e mi hanno dato una mano a superarlo. Una volta a casa, mando un messaggio a Minho, che mi dice di essere un po' in ritardo, di scegliere il film intanto. Chiamo Seungmin e gli racconto l'accaduto.
-Insomma, non credo sia andata così male... questi due giorni in generale... sarebbe potuto accadere di peggio ahah-
-Hai ragione, ma ancora non capisco che razza di cambiamento abbia fatto Lee Minho...-
Faccio spallucce come se potesse vedere dalla chiamata e lui mi risponde che deve tornare dal nonno ma che posso passare da lui quando voglio. Lo ringrazio e sfoglio la mia lista in cerca di qualche film leggero e divertente da vedere.Mi sorride. Era tanto che non le vedevo un sorriso sincero in volto... non bisogna sempre dubitare di tutti. Ho fatto bene a venire.

-MINHO'S POV-
Come promesso oggi esco con Felix.
Ci fermiamo in un minimarket a prendere un paio di bibite e due snack e ci accomodiamo nel parchetto lì vicino.
-Lix?-
-Minho?-
-Mi sa che la nostra casa deve aspettare ahah-
-Mi sa anche a me... ma non mi dispiace! Tu e lui avete un rapporto diverso, ed è giusto che passiate il vostro tempo insieme... infondo io l'ho già avuto, il mio tempo da solo con te- mi risponde con un occhiolino.
Ecco perché è il mio migliore amico, e gli voglio un bene dell'anima.
Dopodiché ci perdiamo in mille conversazioni strane, come al nostro solito, finché non sento il telefono vibrare in tasca: è un messaggio di Jisung. "Dove sei?"
Breve e conciso.
Guardando l'ora mi accorgo che effettivamente è un po' tardi. È sempre così quando sono con Felix... cosa non fa l'amicizia ahah.
Gli rispondo: "Arrivo ma sono in ritardo".
Breve e conciso, no?

-Amico, per quanto io voglia rimanere, devo scappare... ci sentiamo eh- gli dò una pacca sulla spalla, ricambiata. Andiamo a pagare e le nostre strade si dividono sull'uscio.

Arrivato a casa di Jisung, rigorosamente a piedi, suono il campanello. Mi accoglie suo padre, un omone grande e grosso, ma dallo sguardo e dai modi gentili. Mi indica la via verso la taverna, dove Jisung mi sta aspettando con una ciotola di Popcorn e il titolo del film a grandi caratteri sul display della TV: "The Hangover".

Ci salutiamo e ci baciamo per bene, poi accendiamo il film. Fa spaccare dalle risate, bellissimo!
Ora della fine del film i popcorn erano finiti. O meglio: erano in parte nei nostri stomaci e in parte sul divano, ma ok.

Le 00:11.

Ci guardiamo per un po' in silenzio, poi lui se ne esce con: -Hai dato da mangiare alle gatte?-
-Certo! Per chi mi hai preso, scusa?-
-Allora resti a dormire?-
-Beh, ecco, non so se tuo padre sia d'accordo...-
-Prima di tutto, mio padre dorme. Seconda cosa: gliene ho già parlato, immaginavo avremmo finito tardi. Puoi restare se vuoi-
-Beh, allora ne approfitto!-

E così, apriamo questo piccolo divano letto e ci stendiamo sopra.

Ancora vestiti crolliamo dal sonno e dagli occhi stanchi per aver fissato lo schermo così a lungo.

Abbracciati ci lasciamo cullare dal respiro l'uno dell'altra e ci diamo appuntamento nei nostri sogni, così da restare sempre insieme.

Perché se il sole dona vita, la luna dona speranza ai giovani innamorati come noi.

f i n e

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Parole: 1396

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𝙸𝚕 𝚂𝚘𝚕𝚎 𝙴 𝙻𝚊 𝙻𝚞𝚗𝚊 || 𝙼𝚒𝚗𝚜𝚞𝚗𝚐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora