𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 24

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Rimango immobile per qualche secondo, gli occhi ancora aperti per lo stupore. Lui li ha ancora chiusi, come se avesse paura di aprirli. Lo guardo dolcemente, aspettando con calma che apra gli occhi, soffermandomi sul gelato che piano piano si scioglie sempre di più, lungo le sue dita. Riapre gli occhi solo per leccarlo, dato che oramai è poltiglia. Non mi guarda. A quanto pare per terra c'è qualcosa di più interessante...
Ripenso a quelle labbra, tanto morbide che le mie a confronto sono un terreno arido. Continuo a guardarlo, ipnotizzato dalla sua bellezza e innocenza, fino a quando non mi ricambia lo sguardo, con la stessa intensità, ma con un'intenzione diversa. È come se stesse cercando di decifrarmi, e forse è proprio così. Non mi abbandono ai miei pensieri. Mi limito a guardarlo, in attesa di una sua risposta.

-Perdonami- si scusa lui.
-E perché?-
Rimane in silenzio.
Solo dopo qualche momento mormora un "devo andare" e prova ad alzarsi, ma lo trattengo afferrandolo per la felpa.
-Non hai nulla da dire?-
Scuote la testa in segno di negazione. -No-
-Capisco...-
In realtà no. Non capisco. Che ho fatto di sbagliato?
Lascio andare la sua felpa. Non lo voglio trattenere. Lui mi guarda, ma non sembra intenzionato ad andarsene. Che diavolo gli prende?

-JISUNG'S POV-

Le parole del mio migliore amico mi rimbombano in testa "Lui ti usa e poi ti getta". Se Seungmin avesse ragione? Lui ha sempre ragione, di solito. Eppure mi è sembrato che non ci fosse nulla di sbagliato, nel baciarlo. Anche se è un uomo.
Fino a dove devo credere al mio migliore amico e da dove posso cominciare a credere a me stesso?
Insomma... Minho è sempre stato carino e gentile con me. È vero, forse è un po' strano che tutto a un tratto mi venga a parlare...
MA SONO STATO IO IL PRIMO A PARLARE CON LUI!

Mi giro verso di lui, illuminato.
-In effetti qualcosa da dire ce l'ho, Minho-
Mi guarda con occhi pieni di luce speranzosa.
-Penso che tu mi piaccia-
Fanculo Seungmin e le sue ammonizioni. Devo cominciare a pensare da me e a decidere quello che voglio fare.

-Sono giunto a questa conclusione molto tempo fa. Forse non molto, ma un po', ecco. Quando sono con te, mi sento stranamente bene. Non riuscivo a spiegarmelo, continuavo a negarlo, attaccandomi al ricordo di Claudia e provando a tenermi occupato in qualche modo. Ma ogni volta che ti vedevo o che stavamo insieme sentivo qualcosa nello stomaco, mille farfalle che volavano di qua e di là. E poi nessuno mi ha mai trattato così, curandomi le ferite, facendomi ridere, talvolta anche piangere. Nemmeno per Claudia provavo dei sentimenti così. Adesso che ci ripenso, credo di non avrei mai provato nulla per lei, se non all'inizio, ma poi tutto è andato sfumando. Era rimasto solo un bisogno di sentirmi parte di qualcosa, prendermi cura di qualcuno- alzo lo sguardo verso di lui -o avere qualcuno che si prendesse cura di me.- Terminato il mio discorso mi scuso un po' a disagio, per continuare a guardare per terra, giocando a slalom con lo sguardo tra le foglie e le mattonelle del marciapiede.
-E mi chiedi pure scusa?- mi risponde lui -penso sia la cosa migliore che mi sia capitata in queste settimane.-
Ridiamo ancora, quando smettiamo ci guardiamo, insicuri sul da farsi.
-Se vuoi possiamo tornare indietro- propone lui
-Va bene-

Passando davanti alla palestra, Minho si ferma.
-Passo dentro a salutare Hyunjin, arrivo subito. Anzi, se vuoi puoi entrare, ci metto davvero un secondo-
Lo seguo dentro, mettendomi in un angolo. Il ragazzo di prima sta finendo di ballare un pezzo e... wow, è proprio bravo!
Vedo che si trattengono a parlare e a ridere. Il rosso ha una bella risata... è strana, cristallina. La porta accanto a me si apre ed entra Felix, il migliore amico di Minho. Minho lo squadra e poi si gira verso Hyunjin. Tra loro si capiscono, ma io... Minho mi fa cenno di avvicinarmi, così cammino un po' titubante verso di loro, che mi accolgono con un sorriso.

-Appena ho visto che c'era Minho, ho pensato che invitare Felix per ballare qualcosa insieme dopo anni non sarebbe stato male- comincia Hyunjin -per cui eccoci qui. Se vuoi metterti lì davanti allo specchio, io faccio partire la musica-

Non so quale strana congiunzione astrale sia accaduta, per portarmi così tanta fortuna, ma eccomi qui, che al mio primo appuntamento con Lee Minho, lo vedo ballare, insieme ai suoi compagni. Insieme sono tre corpi in perfetta armonia tra di loro, che si muovono in un modo quasi surreale. I tre minuti meglio spesi della mia intera vita, indubbiamente.
Appena finito il pezzo, sciolgono la posa sudati e ansimanti, ma felicissimi, sotto il mio singolo applauso.

-MINHO'S POV-
Finalmente balliamo di nuovo tutti e tre insieme... anni che non mettevo piede in questa palestra, anni che non ballavo una coreografia vera e propria. Eppure la memoria muscolare non mente. E nemmeno il cuore. Il mio posto è questo, e sono felice di averlo capito. Jisung, seduto davanti a me a gambe incrociate proteso in avanti con occhi che brillavano, mi ricorda molto Haneul. Ma per la prima volta, non è un ricordo triste, né malinconico. No, no. È un ricordo che non lascia buchi da riempire, un ricordo di qualcosa di bello, una sensazione meravigliosa.

☾︎

Parole: 900

𝙸𝚕 𝚂𝚘𝚕𝚎 𝙴 𝙻𝚊 𝙻𝚞𝚗𝚊 || 𝙼𝚒𝚗𝚜𝚞𝚗𝚐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora