- MINHO'S POV -
Lunedì mattina. Che schifo. Ma per fortuna esistono le mie micie, che mi coccolano prima che me ne vada.
Uscito di casa, mi trovo... Jisung?
-Jisung... buongiorno! Che ci fai qui?-
-Ciao Lee Minho. Buongiorno! Niente, volevo solo fare la strada con te-.
È una settimana che me lo ritrovo sotto casa quando esco per andare all'università. E mi dice sempre che vuole fare un po' di strada con me. A purtroppo sono più bravo io a mentire e a far finta di credergli. Sono troppo bravo a mentire, e mi faccio schifo. Sono talmente bravo che riesco a riconoscere quando le persone lo fanno.-D'accordo, andiamo!-
Ci incamminammo fianco a fianco. Ma dopo qualche minuto mi prende la mano.LA MANO? JISUNG MI HA PRESO LA MANO?
Non panicare Minho. Il mio primo riflesso è quello di togliere la mano. Dopo essermi accorto della stupidata che ho fatto, tenendo lo sguardo fisso per terra, cerco la sua mano con la mia e la stringo, come a scusarmi.
Mentre camminiamo, mi interrogo sul perché mi abbia preso la mano. Mi sembra di sentirlo tremare. Lo guardo, ma il suo sguardo è fisso sull'asfalto. Non sento più il tremolio della sua mano.
-Jisung- no Minho, non farlo -perché mi hai preso per mano?- pessima idea. Bravo, ma sei scemo? Se solo tenessi la bocca chiusa, ogni tanto, non sarebbe male. Lui si stacca.
-Perdonami- comincia a camminare più veloce. Lo raggiungo e gli prendo la mano, costringendolo a guardarmi:
-Jisung, scusa-
-Non ti preoccupare, Lee Minho-
-E invece mi preoccupo. Perché vuoi stare con me tutte le mattine?-
-Voglio solo passare del tempo con un mio amico-
-Jisung, dimmi la verità-
-Non posso, Lee Minho. Non qui-
-Jisung, che hai? Vuoi aspettare di arrivare a scuola?-
Lui scuote la testa. Senza lasciare la mia mano, si dirige al nostro punto di partenza. Saliamo e ci mettiamo sul mio divano, dopo aver mollato zaini e scarpe all'ingresso. Seduti a gambe incrociate, l'uno davanti all'altro, ci guardiamo.
Lo incito con uno sguardo.
-C'è un uomo che mi segue. Non mi piace essere seguito. Ma mi segue ovunque. Per strada, a scuola, quando esco...-
Jisung mi ha considerato degno di nota. Jisung si è fidato per dirmelo. In qualche modo mi sento più vicino a lui.- JISUNG'S POV -
Qualcosa mi dice che io di lui mi possa fidare. Quindi gli dico tutto. Se solo sapessi chi è e perché lo fa.
-Scusa il disturbo, Lee Minho-
-Ti ho già detto che puoi chiamarmi Minho. Davvero, non è un problema-
-Scusa il disturbo, Minho-
-E di cosa? Tanto oggi non avevamo granché da fare, a scuola, no?-
Annuisco.
-Se vuoi vado a casa mia-
-No. Stai qui. Mi hai appena detto che c'è un uomo misterioso che ti segue e pretendi che io ti lasci andare a casa tua, da solo? Assolutamente no. Tanto non è un problema se rimani qui. Vuoi fare qualcosa? Lì c'è il telecomando-
-No, grazie. Non vorrei essere di disturbo- A questa frase mi guarda male, così cambio discorso: -Dove sono le gatte?-
Si alza e sparisce, per tornare con tre palle di pelo in braccio. Le posa sul divano, e loro mi assalgono. Una mi sale sulla spalla, una si accoccola nel buco delle mie gambe incrociate e la terza, quella arancione con la macchia bianca sul naso, resta da Minho.
-Ruffiana- la coccola lui -sei una ruffiana-
La gatta che mi era salita sulla spalla mi scende dalla schiena, puntando le unghie.Ahia. Minho se ne accorge e me la toglie, alzandola delicatamente e appoggiandola sul divano.
-Scusala. Di solito è abituata con Felix. Lui si lascia fare di tutto da loro...-
-No, non preoccuparti- rispondo sorridente.- MINHO'S POV -
Che bellissimo sorriso. A guardarlo da vicino è ancora più bello. Questa volta la felpona è blu, e i jeans sono neri e stretti. Dalle maniche si scorgono solo le esili dita.
Quanto vorrei che quelle dita mi toccassero, che mi percorressero ogni centimetro di pelle , vorrei che passassero tra miei capelli, accarezzandomi... vorrei avere un assaggio di quel che è la dolcezza di questo ragazzo. Se solo potessi farlo mio, anche sono per qualche istante...
Cavolo, com'è possibile che mi faccia impazzire così?
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𝙸𝚕 𝚂𝚘𝚕𝚎 𝙴 𝙻𝚊 𝙻𝚞𝚗𝚊 || 𝙼𝚒𝚗𝚜𝚞𝚗𝚐
Hayran KurguUniversità. Intelligenza. Utopìe. Gatti. E ovviamente, due ragazzi. Li possiamo paragonare al sole a alla luna, se vogliamo. Ma dobbiamo ricordarci che la luna ha bisogno del sole per splendere. E che il sole lascia spazio alla luna per brillare. CI...