《Ti prego, raccontami ancora una volta come l'hai conosciuto!》 gridò la bambina dai capelli castani al suo amichetto mentre gli stattronava il braccio.
《Non ti stufi mai?》replicò l'altro cercando di sfuggire dalle sue grinfie rotolando su di un lato tra i ciuffi di prato. La bimba lo guardò intensamente, sperando di provocargli un senso di tenera pietà ed incrociava le sue manine come in preghiera.
《Neanche alla preghiera della sera sembri così pietosa!》provò a rinfacciarle cercando di osservare tutto, fuorché quel visino amaliatore. Ma si sa com'è: più una cosa non deve essere guardata e più la testa dice di voltarsi - detto fatto. Quella piccola Medusa l'aveva conquistato ancora coi suoi occhi che petrificarono per un momento la sua forza d'animo, così sbuffò indispettito e si mise a sedere come per creare la giusta atmosfera degna di una grande avventura mitologica:《Sapevo che c'era sempre stato qualcosa di strano nella mia vita ...》iniziò teatralmente a raccontare. A tale incipit, anche la mora si rizzò la schiena quasi a battere le mani per l'emozione:《 ... ma non pensavo che quello che avevo sempre sentito come semplice sensazione, fosse reale!》il bambino dagli occhi azzurri agitava le mani e le braccia sopra la testa, come se stesse cercando di raccontare una storia di fantasmi, suscitando il sorriso dell'amica. Poi, però, una voce famigliare si fece largo oltre le fronde degli alberi:《Bambini, è tardi! Tornate a casa!》non si riusciva a vedere chi fosse, sembrava la voce di una donna. Le due piccole pesti alzarono gli occhi al cielo, stizziti per il fatto che fosse finita l'ora dei giochi, però dovettero ascoltare quella voce lontana che diventava sempre più autoritaria.
La piccola guardò l'amichetto in maniera pietosa:《Dimmi solo qualcosina in più, per favore!》
Gli occhietti azzurri la guardarono un po' di soppiatto:《È un segreto che non dovrai mai rivelare a nessuno.》 disse autorevole.
Lei baciò il davanti e il retro dei suoi indici e medi velocemente in segno di mantenimento della promessa.
Il corvino le si avvicinò all'orecchio e sussurrò: 《 È Reynier che a volte gioca con noi o ci aiu ...》venne interrotto nuovamente dalla voce che si faceva sempre più vicina, ora si poteva intravedere in maniera più nitida dei lunghi boccoli biondi ondeggiare al vento.
《 Joseph De Soisson, Alexianne Reynier Grandier! Pretendo di vedervi a un metro di distanza da me in meno di un minuto!》
I due bambini corsero in fretta e furia e si presentarono ritti in piedi come due soldatini davanti alla donna bionda dagli occhi color cielo. Aveva quarant'anni, le prime rughe cominciavano a farsi largo sul suo volto e qualche capello cominciava a tendere al bianco. Era bellissima.
《Scusaci, mamma...》 Alexianne abbassò lo sguardo.
《Cosa stavate combinando per non ascoltarmi?》 Madame Oscar aveva intrecciato le braccia e scrutava le due piccole creature.
《Stavamo giocando ... e non abbiamo sentito.》
La signora Grandier sospirò: 《 Non allontanatevi allora così tanto, tenete sempre in vista la casa.》
I due annuirono con veemenza e lei tornò a sorridere mentre li prendeva per mano accompagnandoli dentro.
《Allora, che avventure avete affrontato oggi?》 Ad Alexianne piaceva sentire la voce di sua madre, era calma e dolce. La divertiva però quando smetteva di parlarle in francese, aveva un accento esotico. In realtà, tralasciando sua zia, tutti nella sua famiglia avevano quell'accento un po' sghembo. Non parlavano come sua nonna o gli altri del paese. Ecco, i suoi genitori parlavano la lingua che Alexianne amava classificare come "quella dei libri".
《 Io facevo Tom Jones e Alexianne faceva Allworthy!》 rispose tutto contento Joseph.
Oscar rise:《 Vi è piaciuto molto il romanzo che vi ha regalato vostra zia Isabelle.》
Non appena entrarono in casa, furono avvolti dal profumo di stufato e Joseph corse ad abbracciare sua madre che si lamentava con Alain della sua incapacità ad impiattare il cibo senza gocciolare ovunque. Andrè invece aiutava Marron Glacé a mettere le ultime posate a tavola.
《 Eccole qui le donne della mia vita!》 disse mettendosi in ginocchio e allargando le braccia - un invito esplicito per Alexianne che corse in braccio al padre.
Era un quadro felice e sereno quello che Oscar aveva davanti: stavano bene, i loro figli erano dei bravi bambini e potevano sostenersi tranquillamente con quel che offriva il paese e la montagna. Non se ne sarebbero mai voluti andare da là, nessuno di loro. Eppure, presto si sarebbero dovuti dividere dopo tutti questi anni in simbiosi: Esperanza gliel'aveva confessato in preda al panico qualche notte fa - suo zio era nuovamente sulle loro tracce e voleva Joseph.
《Amore, siediti che mangiamo.》 André aveva un sorriso splendido segnato sempre di più dal tempo.
Perché non c'era pace per loro? Perché non potevano vivere in Sicilia serenamente?
《Arrivo subito.》
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Lady Oscar- Sarai per me il mio amore unico.
FanfictionE se la sorte dell'amore tra Oscar e Andrè cambiasse? Se ci fosse qualcosa che nessuno volesse mai dirci? Magari un segreto che con la loro morte non è mai stato detto. E se vi dicessi che sopravvivessero alla rivoluzione e il destino gli serbasse q...