(Purtroppo il titolo non entra del tutto: Quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell'arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle)
Erano passati due giorni dall'incontro con Oscar e la famiglia.
Il generale, Madame e Nanny avevano insistito per stare qualche giorno da loro, gli erano mancati troppo.
C'era aria fresca, leggera, felice in quella casa come mai ce n'era stata.
Oscar sembrava una bimba spenzierata, si sentiva finalmente libera, senza manette di alcun genere, lonatana da quella orribile rivoluzione che stava facendo in modo che il suo Andrè e lei se ne andassero da questa terra per sempre.
Andrè non la lasciava un secondo da sola, era come sempre la sua ombra.
Madame e Nanny cercavano di spiegare a Oscar, quasi inutilmente, tutto ciò che doveva imparare per attraversare questo periodo tranquilla e per saper fare la mamma ... ma Oscar in questo periodo era una testa dura, dove solo lei poteva decidere se ascoltare o meno.
Il generale, dal canto suo, rimaneva ad osservare da lontano sua figlia e il suo ex attendente essere liberi, felici e che fra poco avrebbero avuto un pargoletto fra le braccia.
Il cuore del generale si riempiva di gioia ogni volta che li vedeva insime, sorridenti.
Già ... li amava troppo quei due ragazzi.<< Forza Andrè! Non fare il pigrone! >> Oscar stava trascinando fuori Andrè da un braccio.
<< Tu e la tua forza brutale! Pensavo che siccome stai per diventare mamma saresti stata più dolce! >> Andrè non riusciva a farcela più, il suo unico problema era che non poteva prendersi qualche giorno di permesso come nei soldati della guardia: purtroppo questa era sua moglie e non esistevano vacanze!
<< Andrè voglio solo farmi una passeggiata! >> Oscar era indignata.
<< Ma se a momenti piove! >> Andrè cercava di puntare i piedi per frenarla ma, lei era troppo cocciuta e forte.
Andrè sospirò un secondo:<< Oscar, aspetta. >> disse con voce tenue.
Oscar smise di tirare e si voltò con tranquillità:<< Dimmi Andrè. >>
Andrè la strinse e le diede un bacio sulla fronte.
Oscar era leggermente rossa sulle guancie, era felicità la sua.
<< Non dovresti uscire con questo brutto tempo, potrebbe fare male al bambino. >>
Oscar si morse il labbro inferiore: Andrè aveva ragione.
Rimase lì,stretta, tra le braccia del suo adorato Andrè che la stringeva con tanto amore.
Oscar si stava per mettere a ridere: "Come s'erano incontrati? Per caso, come tutti. Come si chiamavano? E che importanza ha?" dice Diderot e lei continuava "Sapevano solo che, l'ironia della sorte gli aveva fatti innamorare per far in modo che stessero insieme per sempre."
Andrè tuffò il viso nei suoi capelli biondi: facevano profumo di perfezione.
Ah l'amore! Gli aveva fatto perdere la testa ad entrambi."L'amore toglie acutezza di spirito a chi ne ha e ne da a chi non la possiede."
<< Andrè. >> lo chiamò delicatamente Oscar.
<< Sì? >>
<< Tu mi amerai per sempre? Non sei stato con me tanto per piacere, vero? >> Andrè la guardò un secondo, era sorpreso da una domanda del genere; le prese il volto fra le mani:<< Oscar ricordati questo: I piaceri sensuali passano e svaniscono in un batter d'occhio, ma l'amicizia tra noi, la reciproca confidenza, le delizie del cuore, l'incantesimo dell'anima, queste cose non periscono, non possono essere distrutte. Ti amerò fino alla morte amore mio.[1] >>
Una lacrima le rigò il volto candido:<< Sono diventata una femminuccia, Andrè ... >> e si nascose il viso nel petto di lui.
<< Non è vero, è solo che la gravidanza ha fatto uscire quella parte femminile quasi inesistente in te. >> Andrè ridacchiò e Oscar lo guardò malissimo.
Forse ho sbagliato ...
Andrè deglutii.
Oscar sorrise e gli caricò un pugno nello stomaco facendolo cadere a terra.
Sì, avevo proprio sbagliato ...
E vide Oscar allontanarsi idignata verso il corridoio.***
<< Esperanza! Insomma, vuoi stare attenta?! >> Alain la tirò da un barcciò prima che arrivasse a terra.
<< Scusa Alain, non volevo ... >> disse lei quasi tristemente; era dispiaciuta.
Alain sospirò:<< Insomma, si può sapere cos'hai? Sei per caso arrabbiata con me? Ti sei pentita dell'altra notte? Puoi dirmelo, ti capirò benissimo. Alla fine sono semplicemente un uomo rozzo e antipatico. >>
Esperanza strinse le spalle:<< No, non è questo e poi, incaso, te lo avrei detto almeno 10 giorni fa! >>
Alain le cinse le spalle:<< E allora? >>
Esperanza divenne un po' rossa:<< Tranquillo, ho solo la testa fra le nuvole. Sai, noi che ci siamo messi insime, la nostra notte ... sembra una favola per me e poi ... io ho paura ... >>
Alain la guardò interrogativo:<< Di cosa? >>
<< Alain, ti ricordi come ci siamo incontrati? >>
Alain abbassò lo sguardo e la strinse forte:<< Piccola birbante, non potrei mai farti questo! >>
Esperanza si riempì i polmoni di quel profumo:<< Te quiero mucho, Alain. >> disse dolcemente.
<< Anche io, amore mio. >>
Si scambiarono un dolce bacio e poi Alain la guardò sfidante:<< Forza birbante! E' il momento di tornare! >>
Esperanza gli sorrise:<< Hai proprio ragione! Così,finalmente, mi farai conoscere questa famosa Oscar e il tuo caro amico Andrè! >>
E così, mano nella mano si incamminarono verso l'altra parte dei Pirenei, verso la Francia.[1] Frase di Voltaire.
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Lady Oscar- Sarai per me il mio amore unico.
FanfictionE se la sorte dell'amore tra Oscar e Andrè cambiasse? Se ci fosse qualcosa che nessuno volesse mai dirci? Magari un segreto che con la loro morte non è mai stato detto. E se vi dicessi che sopravvivessero alla rivoluzione e il destino gli serbasse q...