Cenere.

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Passò qualche giorno e Girodelle si riprese del tutto dalla rissa coi due.

<< Quindi avete deciso di andare, Girodelle? >> Oscar era sulla soglia della porta con un abito azzurro ghiaccio che le lasciava il petto scoperto che faceva risaltare un diamantino.
Girodelle lasciò cadere le ultime bende sul letto e chiuse il sacco con qualche provvista dentro:<< Sì madamig... volevo dire madam Grandier. >>
Quanto gli faceva male chiamarla ìn quel modo, con il cognome che non era il suo ma, almeno, ora, era felice.
Si avvicinò alla finestra per guardare il tempo fuori.
<< Questa mattina non nevica e c'è il sole, la neve sarà quasi del tutto sciolta. >> Oscar gli si era avvicinata.
Lui si voltò lentamente, le era mancata molto, pensava che fosse morta invece era viva. E di lui non aveva bisogno.
<< Madam ... mi mancherete sà? >>disse Victor in punto di piangere.
Il sole abbagliò la camera e anche il volto di Oscar che accennò un sorriso, era un sorriso dolce e candido come la neve: sembrava un angelo.
<< Anche voi mi mancherete ma, ci potremmo rincontrare un giorno. >>
Victor fece un sorriso amaro e scosse la testa:<< Mi dispiace ma, credo di no. >>
Oscar corrugò la fronte in fare interrogativo:<< Perchè dite così? >>
Girodelle la guardò negli occhi, mentre i suoi si riempivano di gocce amare:<< Madam ormai non possiamo più essere amici. E' tutto finito ... >>
Oscar abbassò la testa e respirò:<< Avete ragione. >>
Girodelle cominciò a piangere e l'abbraccio forte:<< Sarete sempre e per sempre nel mio cuore, sappiatelo! >>
Lei ricambiò la braccio anche se non con la stessa foga:<< Non vi scorderò mai, siete stato un buon amico. >>
Girodelle sorrise amaramente: già, un amico.
L'abbraccio si sciolse e scesero sotto.
All'ingresso gli stavano aspettando tutti.
Victor fece un respiro profondo e cominciò i saluti: il primo fu il generale e Margueritte.
<< Addio generale, spero che finalmente troviate la pace qui. >>
Il generale sorrise:<< Grazie Girodelle. >>
Poi toccò a Esperanza:<< Madam vi ringrazio con tutto il cuore per avermi medicato le ferite. >>in quel momento Girodelle si inchinò ed Esperanza arrossì leggermente:<< D-di nulla. >>
Toccò ad Alain che già lo stava guardando in cagnesco per la reverenza fatta alla moglie:<< Addio Alain, è stato bello conoscerti; Oscar e Andrè hanno davvero un buon amico al loro fianco. >>
Alain continuò a farsi vedere arrabbiato anche se, sotto i baffi, si celava un sorriso.
E per ultimo toccò ad Andrè.
Lì, Girodelle respirò rumorosamente e buttò l'aria dalla bocca come se stesse per vomitare:<< Andrè, ti scongiuro, perdonami se ti ho sempre trattato male ma, il fatto era che non accettavo che tu potessi stare con Oscar e io no ... Andrè, spero che voi siate felici davvero. - lo guardò sorridendo - giuro che se scopro che la fai star male ti uccido con le mie mani! >> e per la prima volta, dopo che lo aveva conosciuto, finalmente Andrè gli sorrise.
Poi si avvicinò alla porta e guardò per l'ultima volta il suo ex comandante:<< Addio ma...- si bloccò un secondo e poi decise di chiamarla nella maniera che gli piaceva di più- addio Oscar! >> e si chiuse la porta alle spalle.

*** Quella sera ***

Oscar ed Esperanza erano davanti al caminetto mentre Andrè ed Alain erano in sala da pranzo a bere un bicchiere di vino con il generale.
<< Senti Esperanza- cominciò Oscar- come hai fatto a sentire, tempo fa, che la creatura che porto in grembo è una femmina? >>
Esperanza la guardò e rimase in silenzio per un secondo:<< Possiamo dire che sono un po' ... sensitiva. >> disse lei ritornando a guardare il caminetto.
<< Sensitiva? >>
<< Sì, sento le cose che possono accadere e devo dire che... ecco ... lascia stare ... >> Esperanza sembrava un po' nervosa ma anche intristita.
Oscar corrugò la fronte:<< Forza Esperanza, dimmi; non sopporto le persone che mi nascondono le cose. >>
Esperanza si morse le labbra e cominciò a torturarsi le mani:<< Vedi ... ho come la sensazione che la creatura femminile non sia questa che porti in grembo ... >> a Esperanza sembrava che a Oscar sarebbe potuto bastare ma, a quanto pare, si vedeva di lontano un miglio che nascondeva qualcosa.
<< Continua, non lasciare le cose a metà. >> la freddezza del comandante stava tornando in Oscar.
Esperanza sospirò:<< Ho come la senzazione che ... insomma che ... >> stava cominciando a balbettare e Oscar stava si stava cominciando a scaldare:<< Che? >>
<< Che questo bambino non vivrà! >> Esperanza lo disse tutto di un fiato, quasi vomitando le parole.
Oscar era sconvolta:<< Cosa?.. >>
<< S-scusami Oscar ... >>
<< N-non può essere ... >>
Esperanza la guardò e le strinse una mano ma, Oscar stava cominciando a piangere:<< Vuoi dirmi che non diventerò madre?.. >>
Oscar si stava sentendo crollare il mondo sotto ai piedi.
<< N-non esattamente ... Sento come se la creatura che deve nascere e stare fra le vostre braccia non sia quella che porti ora in grembo ma, sento che tu diventerai madre. >>
Oscar ricorse al temperamento freddo del comandante:<< Quante cose sai esattamente? >>
Esperanza deglutii, non le piaceva dire tutto ciò che sentiva ma, Oscar sembrava alquanto minacciosa:<< Ecco, sento che questa creatura morrà all'egual tempo della sua nascita ma, non crucciarti perchè la vita dentro te tornerà e un vero guerriero sarà. >>
Oscar si alzò, senza dire una parola e salì nella camera da letto, chiuse la porta e cominciò a piangere accarezzandosi il ventre:<< Amore mio, tu devi vivere ... non puoi morire ancor prima di aprire gli occhi ... >> e si addormentò così, in balia delle lacrime.

Oscar stava camminando, attorno a lei tutto era buio ma, non aveva paura.
Da lontano scorse una luce e si avvicinò.
Quando fu abbastanza vicine cominciò a sentire la voce di un bambino:" Ciao mamma, sono io, il tuo bambino. In questo momento sono dentro la tua pancia. "
Udendo queste parole, Oscar, cominciò a piangere:<< Oh amore mio, che bella che è la tua voce! Ma perchè mi parli? >>
" Volevo dirti che ciò che ti ha detto zia Esperanza è vero ... non ti vedrò mai mamma, o perlomeno TU non mi vedrai mai. "
Sul volto di Oscar si tinse un'espressione interrogativa:<< In che senso? >>
" Non sono fatto per vivere qui ma, quando ci sarà bisogno di me ci sarò. "
<< Ma io e tuo padre abbiamo bisogno di te! >>
Si sentì una tenera risata:" No mamma, voi avete bisogno del guerriero. " le ultime due parole furono scandite molto bene.
<< Del guerriero? >>
" Sì, io non sono altro che un involucro con dentro una SUA parte di anima che a tempo debito tornerà da LEI. "
<< Non capisco, ti prego cerca di spiegarti meglio. >>
" Ti voglio bene mamma, addio. "

Oscar si svegliò di soprassalto, era notte fonda e Andrè era accanto a lei che dormiva beatamente.
Oscar sospirò e si lasciò cadere sul cuscino, si accarezzò il ventre:<< Allora sei della cenere dopo il fuoco ... ma chi è IL fuoco? >>

Lady Oscar- Sarai per me il mio amore unico.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora