Preparativi.

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Era mattina.
Una candida mattina di dicembre dove il sole faceva risplendere la neve sotto i suoi raggi, facendola sembrare un tappeto di diamanti.
Quella mattina, Oscar, aveva mal di testa: troppe notti insonni.
Andrè si svegliò e le diede un bacio sulla guancia:<< Buon giorno madam Grandier. >> disse sorridendole.
Oscar era troppo giù di morale:<< Buon giorno ... >> si sentiva fiacca, senza forze.
Andrè si preoccupò:<< Cos'hai? Non ti senti bene? >>
Oscar fece un mezzo sorriso:<< Tranquillo Andrè, ho un po' di mal di testa. Niente di grave. >>
<< Insonnia? >> le chiese mentre accarezzava i suoi capelli dorati che cadevano lungo le spalle.
<< Già, questa notte è stata bianca. >> Oscar si stropicciò gli occhi.
Andrè le diede un bacio sulla fronte:<< Aspettami qui. >>
Oscar fece cenno di "sì" con la testa e vide scomparire dalla porta il suo amato.
In quel momento si rigirò mettendosi ad osservare il soffitto di legno della loro camera.
Sbuffò, ripensando all'ultimo sogno che l'aveva tormentata e un brivido lungo la schiena la graffiò.
Era da giorni che quegli incubi la perseguitavano portandola a non dormire la notte.
Perchè? Perchè non la lasciavano in pace? Non riusciva a darsi una spiegazione lecita o quantomeno verosimile. Sapeva solo che significavano qualcosa.
La porta si riaprì e spuntò Andrè: aveva un vassoio in mano con una tazza di cioccolata calda e dei biscotti fatti da Nanny.
Quanto adorava quei biscotti.
Oscar si mise a sedere, a gambe incrociate, sul letto mentre Andrè poggiava il vassoio sulle lenzuola.
Lei lo guardò dolcemente: << Andrè, non dov... >>
Lui premette leggermente il suo indice contro le labbra della sua amata:<< Dovevo. Sei stanca e hai bisogno di riprenderti. >>
Oscar sbuffò:<< Ma.. >>
Andrè la interruppe un'altra volta:<< Non voglio sentire scuse, ricordati che anche il nostro bimbo ha bisogno di cure e quindi tu starai a letto oggi. >>
Senza darle il tempo di rispondere le diede un bacio ed uscì dalla camera.
Oscar rimase un secondo a guardare la porta.
Aveva gli occhi spalancati per la sorpresa, i capelli biondi gonfi e arruffati e la camicia, bianca, da notte le nascondeva le mani dentro le maniche: sembrava una bambina.
Fece roteare gli occhi, scocciata.
<< Si preoccupa troppo. >>
Poi guardò in basso, ammirando il suo ventre gonfio e pensando che quel bambino non avrebbe mai visto la luce del sole.
Le scese una lacrima.
<< Ti amo tesoro mio, anche se i nostri visi non si incroceranno mai ... >>
Le scese un'altra lacrima.
Guardò un po' più avanti, ricordandosi del vassoio portato da Andrè: accanto alla tazza c'era una stella di Natale rossa come il sangue.
Oscar la prese e accarezzo quei petali vellutati, sorrise al pensiero che, almeno, con lei c'era Andrè.
Andrè ...
Lui c'era sempre stato. In ogni momento della sua vita e ora, anche nella sua gravidanza.
Prese, tra le sue dita affusolate, la tazza di cioccolata. Scottava leggermente ma, forse un po' di dolore le mancava.
Il dolore della battaglia, delle ferite, della sua vecchia vita. Sarebbe cambiato tutto.
Masochista.
Ma il tutto è così lontano da lei.
E la regina? Come starà in questo momento? Dopotutto era sua amica, una sua grande amica.
Si portò la tazza alle labbra e vi soffiò facendo andare il vapore caldo dalla parte opposta. Bevve un piccolo sorso e si morse le labbra che bruciavano per il calore.
Guardò fuori dalla finestra: era tutto così puro e bianco.
Si mise su una sponda del letto, vicino alla finestra c'era un manichino su cui stava la sua uniforme blu.
A fatica si alzò e andò verso di essa.
La guardò attentamente mentre passava i polpastrelli sul tessuto.
Se la mise addosso e andò alla finestra dove la brina incorniciava i vetri.
Ebbe come una scossa quando appoggiò la sua mano, ancora calda dalla tazza, nel vetro.
Guardò oltre quella piccola chiazza di alberi e riuscì a intravedere il laghetto in cui lei e Andrè stavano per affogare quando erano piccoli; era ghiacciato.
Oscar sorrise a quel tenero ricordo rievocato nella sua mente. Sorrise felice, piena di gioia.
Ricordò ogni secondo: Andrè era onnipresente nella sua vita. Non esisteva attimo, non esisteva ricordo senza Andrè.
Aprì leggermente la finestra, quel poco che serviva per far passare l'aria fredda che le graffiava il viso.
Era da un po' che non usciva.
Respirò profondamente quell'aria fatta di cristalli e rimase a guardare fuori finchè "Jack Frost non le morse il naso".

Lady Oscar- Sarai per me il mio amore unico.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora