42. In vino veritas...

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Chiara's Pov

-E tu chi saresti scusami?-

Erano state queste le parole pronunciate dalla bionda mentre cercava di staccare le mie braccia dal corpo di Niccolò, cosa che mi infastidì notevolmente anche molto più di quanto già la sua stessa presenza stesse facendo, perchè ammettiamolo a chi starebbe simpatica l' ex fidanzata del proprio ragazzo, ancor peggio se era palese che quella ci stesse ancora provando spudoratamente con lui, ed era proprio il mio caso, in un secondo mi vennero in mente mille modi in cui potevo rispondergli, da quelli più pacati a quelli più sgarbati, e io purtroppo o per fortuna sono sempre stata una persona che se provocata ci metteva poco a risponde male, ma in quel momento mi balenarono in mente le parole che nella sua ubriachezza mi aveva rivolto poco fa Niccolò, lui mi aveva chiamata "Amore Mio" davanti a tutti, lei compresa, probabilmente non rendendosi conto, a causa dell' alcool che aveva ingerito, dell' estremo vantaggio che mi aveva dato rispetto a quell' arpia che continuava a fissarmi aspettando una mia risposta, che infatti le arrivò subito, accompagnata dal sorriso più finto che riuscissi a farle:

-Bhè, io sono l' amore suo...- dissi indicando il moro barcollante ma che comunque teneva stretta la mia mano nella sua, poi continuai -non l' hai sentito prima?-

Non rispose, rimase fissa a guardarmi, così io non curandomi di lei tentai di superarla per raggiungere gli altri, ma lei si pose di nuovo davanti a me, continuando a guardandomi sfidandomi con quegli occhi azzurri che Niccolò aveva tanto cantato nelle sue canzoni, io senza esitare iniziai a sostenere il suo sguardo, dopo qualche secondo il moro, racimolando quel poco di razionalità che gli era rimasta in corpo, si mise tra di noi e pronunciò per l' ennesima volta in quella serata le stesse parole, ma questa volta guardandola negli occhi:

-Federì, te devi levà..!-

A quel punto lei abbassò finalmente lo sguardo allontanandosi da noi che invece mano nella mano raggiungemmo gli altri, dopo pochi passi Niccolò rischio di cadere inciampando sui suoi stessi piedi, così mi feci passare il suo braccio sulle spalle in modo da sorreggerlo almeno in parte.

Io: -Ragazzi, lui lo porto a casa io, qualcuno di voi riesce a portarsi la macchina sua ?-

Adriano: -La prendo io Chià, non ti preoccupa, anzi grazie per essere venuta!-

Gabriele: -Chiaretta ma rimani da lui si ? Non vorrei si sentisse male di notte e si ritrovasse a casa da solo, sennò se non puoi rimane tranquillamente uno di noi a dormire da lui!-

Io: -Rimango io tranquillo Gab!-

Così io e il Niccolò barcollante di fianco a me salutammo gli altri che si allontanarono nelle rispettive macchine, mentre noi rimanemmo lì per qualche secondo con il moro che alternava lo sguardo tra me e l' asfalto, come se stesse cercando di dirmi qualcosa, ad un certo punto infatti sussurrò un flebile

-Scusa...- fu veramente un sussurro, sarebbe stato inudibile per chiunque si trovasse a più di mezzo metro da lui...

Io gli accarezzai il volto con una mano e lo strinsi ancora una volta me, e sussurrai vicino al suo orecchio:

-Non ti devi scusare di niente Nì, anzi forse adesso siamo pari con i salvataggi da ubriachi, va bene?-

Lui in risposta iniziò a ridere, anche in modo un po' eccessivo, ma sicuramente aiutato dall' alcool, e io lo seguii nella sua risata, stringendolo di nuovo a me e lasciandogli un bacio tra i capelli, pensando che probabilmente il giorno dopo lui non si sarebbe ricordato niente di tutto questo, il nostro momento fu però interrotto nuovamente da Federica, che evidentemente aveva seguito tutta la scena:

-Non gli dici neanche niente su come si è ridotto? Si vede proprio che non ci tieni a lui!- disse avvicinandosi a noi

-Ma che lo devo rimproverà come fosse un bambino?! Può capitare a tutti di esagerare, l' importante è non fare cazzate, tu non hai mai alzato un po' troppo il gomito?-

Racconterò di Te (e di Noi) ~ UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora