89. Se non le inveta Dio, me le invento io!

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Niccolò's Pov

Sono dietro le quinte di uno dei palchi più importanti d' Italia e forse di tutto il mondo, e tra pochi secondi chiameranno il mio nome, è arrivato finalmente il mio turno e io non posso che ripensare a tutto questo periodo assurdo che sto vivendo, ma soprattutto alla giornata di oggi, piena di emozioni, belle e brutte ma sempre piena di emozioni, che per quanto spesso mi ritrovi ad odiarle sono quelle di cui vivo.

Da quando ho riaperto gli occhi dopo quell' attacco di panico, cosa che ormai non mi capitava da un bel po' di tempo, ho trovato Chiara al mio fianco, e aveva ragione Adriano era proprio quello di cui avevo bisogno. So che per lei è un periodo di studio molto intenso e che è difficile stare qui, e proprio per questo non potrò mai ringraziarla abbastanza di essere al mio fianco in un momento così delicato per me.

Ovviamente nonostante la sua presenza da bravo ipocondriaco non è che mi sia proprio calmato del tutto, l' ansia di questo palco importante che calcherò da qui a pochi secondi si è fatta sentire lo stesso, solo senza arrivare ai livelli dell' attacco di panico delle ore precedenti, ma questo ovviamente non mi ha impedito di misurarmi l'ossigenazione  decine di volte, ne tantomeno di provarmi la pressione ad intervalli regolari di massimo trenta minuti, almeno fino a quando la mia macchinetta della pressione non è misteriosamente sparita, sicuramente ad opera di un bel piano organizzato dalla mia ragazza e i miei amici, la cosa inizialmente mi ha  fatto agitare ancora di più, ma alla fine, scherzandoci su, sono riusciti a farmela prendere a ridere anche a me.

I miei pensieri e la mia concentrazione vengono però interrotti da una voce proveniente dal palcoscenico che dice:

-Diamo il benvenuto al prossimo artista in gara, un ragazzo giovanissimo che lo scorso anno ha vinto Sanremo nella categoria giovani, ecco a voi Ultimo!-

Per un secondo la mia vista si annebbia e Chiara che è qui accanto a me e mi stringe la mano da non so quanto tempo se ne accorge e afferra velocemente il mio viso tra le mani, mi stampa un velocissimo bacio a stampo sulle labbra e mentre quasi già mi conducono verso il palco mi sussurra:

-Hey spacca tutto, ti prometto che mi trovi qui fuori appena esci e per il resto dell' esibizione mi trovi in platea nell' angolino a destra, sono lì, se ti senti schiacciare guarda me! Ti amo!-

Non riesco neanche a risponderle che mi trascinano definitivamente sul palco, entro saluto i conduttori e cerco di sorridere nonostante dentro l' ansia mi stia letteralmente mangiando vivo. Annunciano il titolo del mio brano e finalmente mi siedo al mio amato pianoforte, sfioro leggermente i tasti del pianoforte e già mi sento meglio, ma ancora non del tutto pronto, mi volto verso il punto indicato da Chiara per verificare che sia dove mi ha detto di essere, avrei voluto darle un posto in platea, ma visto che la sua presenza non era nei piani nonostante ci abbia provato è stato impossibile perchè il teatro è tutto sold-out da mesi, compresi i posti riservati ad amici e parenti degli artisti, ma forse è meglio così è meglio averla con me dietro le quinte. Ovviamente la ragazza si è fatta valere e oggi dopo aver litigato per una buona oretta con metà del personale della sicurezza è riuscita a convincerli a farla stare almeno per la mia esibizione in piedi nel corridoio laterale alla platea, ed è proprio lì che la trovo  guardando di sfuggita con la coda dell' occhio. Guardo ancora una volta i tasti del mio più caro amico, il mio strumento, faccio un respiro profondo. Alzo ancora una volta lo sguardo verso destra, come mi ha detto lei...

 Alzo ancora una volta lo sguardo verso destra, come mi ha detto lei

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