Le lezioni volano in fretta ed io giro i corridoi per salutare mio fratello Denis, rassicurandolo del fatto che me la caverò da sola a casa.
"Sei proprio sicura?" Mi chiede Denis facendo una smorfia di disapprovazione, noto lo sguardo del ragazzo biondo che mi brucia sulla pelle, è il mio compagno di classe, Valentìn.
"Che non ce la presenti la tua ragazza?" Chiede il ragazzo moro divertito.
Denis si passa una mano nei capelli, imbarazzato di quello che ha appena detto l'amico, alzo gli occhi sul biondo che ancora mi guarda, sembra riflettere sulla mia esile figura.
"Bene, Paul, Anthony, Cam, lei è mia sorella Sasha." Risponde Denis, divertito.
"Cazzo, amico. Pensavo fosse la tua ragazza." Risponde Paul divertito.
"Sasha." Sussurra Valentín sfregandosi le dita sulla fronte, tutti si girano a fissarlo con aria interrogativa. Tira su le spalle e si mette composto allontanandosi dal gruppo senza salutare nessuno di loro.
Mi sembra un ragazzo così strano e lunatico, non ho mai avuto a che fare con persone come lui in diciotto anni della mia vita.
I ragazzi notano che lo guardo perplessa mentre si allontana.
"Non farci caso, lui è fatto così, è strano." Afferma Anthony, come se sapesse esattamente a ciò che io stessi pensando.
Scuoto la testa in segno di resa e li saluto, mentre mi incammino verso l'uscita stringendo i miei libri di letteratura tra le mani.
Dall'altra parte della strada vedo Valentìn sistemarsi il giubbotto nero di pelle e salire sulla sua grande moto, per essere un ragazzo strano lo è, ma è anche molto bello. Ha tutto al posto giusto, sembra apparire perfetto ma solo Dio sa cosa ci sia in quella sua testa così incasinata.
Le ragazze fuori scuola lo guardano come se volessero mangiarlo.
"Guarda i suoi jeans stretti." Strilla una ragazza al suo gruppo di amiche, roteo gli occhi e mi allontano da lì.Il pomeriggio passa lentamente tra compiti da fare e il resto delle mie cose da sistemare, decido di cambiarmi e di uscire di casa.
Voglio conoscere le strade, fare il mio piccolo tour. Ma disgraziatamente comincia a piovere ed entro in un bar, ordino un cappuccino caldo e basta. Non mangio molto, in realtà non sono mai riuscita a finire un pasto intero dopo la morte di lei, scaccio di nuovo il pensiero e torno alla realtà. Al tavolo davanti al mio c'è seduto Paul, e dalla chioma liscia e bionda mi lascia immaginare che sia proprio Mr.Pezzo di legno.
"Hei Sasha! Dai, unisciti a noi." Dice Paul entusiasto.
Mi schiaffeggio mentalmente per essermi fatta notare in questo dannato Bar. Mi alzo un po' titubante, mentre vedo Valentìn sbuffare e alzarsi dal suo posto, scontrandosi con il mio petto che a momenti inciampo all'indietro.
In un lampo mi afferra per i fianchi salvandomi dall'impatto con il pavimento.
Il mio respiro è irregolare e Valentìn mi tiene ben stretta, non riesco a staccare lo sguardo da quei bellissimi occhi.
"E sta attenta, ragazzina." Sbotta acidamente.
Mi rimetto in sesto e Paul richiama la mia attenzione, mentre il biondo stronzo con il copyright si allontana da noi, edizione limitata. Stronzi come lui non ne fanno più.
"Lascialo fare, è fatto proprio così." Mi rassicura Paul.
Mi meraviglio di come facciano a sopportare un tipo come Valentìn.
"Mi dispiace per voi." Sorrido rilassandomi.
Chiacchierare con Paul mi ha migliorato la giornata, mi ha praticamente raccontano tutta la sua vita, non si è mai spostato da Seattle e quando gli ho accennato che mio padre fosse italiano e mia madre Moldava, non ci credeva. Mi ha fatto ridere a crepapelle quando pensava che la lingua che parlano in Moldavia fosse uguale al Mandarino.
Quel ragazzo è troppo simpatico.Verso sera sono sdraiata sul letto e mi metto a scorrere la home di Facebook, dovre trovo una ragazza che commenta le foto di mio fratello Denis, sorrido divertita, mio fratello ha fatto colpo.
Distrattamente invio una richiesta di amicizia ad un tipo a caso, subito vado ad aprire il suo profilo ma per mia sfiga e sfortuna, ha già accettato.
È Mr.Pezzo di legno oltre a pezzo di merda della mia scuola.
Da:Valentín Taylor
'Hai fatto tardi ad annullarla.'Mi scrive.
Il mio cuore batte all'impazzata, sembra che il cuore mi stia per uscire dal petto per quanto batta.
Devi calmarti Sasha, è stata soltanto una grandissima figura di merda che con il tempo la dimenticherà. L'acqua della bottiglietta dalla quale ho appena bevuto mi finisce sullo schermo del telefono.Da: Sasha Yuk
khkjkkiyttyytudsnakMerda, la sfiga non arriva mai da sola.
Da: Valentìn Taylor
Sei inciampata sulla tastiera?Scoppio a ridere di gusto, oltre al fatto che sia stato proprio Valentìn a fare una battuta del genere.
Lui non sembra un tipo da battute, è un tipo e basta.
Spengo il telefono e lo lascio sul comodino accanto al mio letto e mi rigiro nelle coperte, sono così stanca che ci metto poco ad addormentarmi.
La vita gioca spesso a fotterci, è da diciotto anni che mi fotte.Il mattino seguente vengo svegliata dai forti tuoni che riempiono il cielo di Seattle, faccio una doccia calda e scendo a fare colazione, notando che mio padre ha già preparato una piccola valigia, sicuramente il lavoro lo porterà via di casa per un po', di nuovo.
"Allora ragazzi, mi sono spiegato? Denis, niente festini, niente alcool, niente amici in casa. È chiaro?" Si assicura.
Denis si limita ad annuire, ed è chiaro che tutto farà al di fuori di ascoltare nostro padre.
È fatto così, va sempre contro le regole ma non è un ragazzo cattivo.
Salutiamo nostro padre e andiamo a scuola in auto, papà mi manca sempre quando è via.
Siamo praticamente soltanto io e mio fratello, Denis mi completa."Cosa c'è alla prima ora? Fisica?" Chiede Anthony, sembra così scocciato, sembra che voglia piangere.
"Odi così tanto la scuola?" Chiedo divertita.
Anthony mi guarda come se volesse confessarmi qualcosa, ma il resto del gruppo lo coglie di sorpresa.
"Vedi, è che Anthony al secondo anno ha investito la rana della professoressa Loréne." Ammette Cam, non lo avevo mai sentito parlare prima d'ora.
Scoppiamo tutti a ridere, e Anthony sospira annuendo.
Questa è una clinica psichiatrica, non una scuola.
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'Occhi pieni di oceano.'
RomanceTratto dal mio primo racconto, spero vi piaccia. Ne vale la pena leggerlo, davvero.