Numero 24.

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Il giorno tanto atteso per rilassarmi è arrivato, siamo arrivati alla casa al mare dove ci aspetta mio padre.
È il momento giusto per staccare la spina dalla solita routine, e la scuola ha una settimana di assemblea.
"Ciao papà." Lo abbraccio felice di rivederlo.
"Com'è andato il viaggio?" Chiede a tutti noi, poi stringe la mano a Val.
Va incontro a Denis e al restondei ragazzi, mentre io prendo per mano Val e lo porto a vedere la mia capsula per dormire, me la fece costruire mia madre, è proprio nel giardino dietro la casa.
"Wow." Sussurra guardandosi intorno.
"Ni prendevi in giro allora quando mi preoccupavo che tu girassi in mutande per casa con i ragazzi." Incrocia le braccia al petto e mi fissa con aria di rimprovero.
"Guarda il lato positivo, puoi venire a trovarmi quando vuoi." Riapondo divertita.
Bussano alla capsula ed io giro la chiave per aprire.
"Tutto bene?" Chiede mio padre.
"L'ha davvero costruita lei questa capsula?" Domanda Val incredulo.
"Beh, si." Mio padre si imbarazza.
Da quando mio padre si imbarazza con qualcuno? Allora non ha solo su di me questo effetto.
"Ne ho costruite altre per gli aeroporti, per gli hotel." Gli spiega papà contento.
"Assurdo, fa capolavori con le mani." Stringe gli occhi Val.
Mio padre gli da una pacca sulla spalla per ringraziarlo.
"Ci sono 7 camere in casa, scegli la più comoda prima che te la rubino, ti consiglio quella al piano superiore." Mio padre gli fa l'occhiolino.
A mio padre sta simpatico Valentìn, e la cosa è alquanto piacevole per me.
"Di notte rimanete nelle vostre stanze." Si raccomanda mio padre.
"Papà." Lo romprovero.
"Io bado alle mie cose, signorina." Dice divertito.
"Oh, non si preoccupi." Val si imbarazza.
"Sai, devo farti conoscere proprio un nostro caro vicino." Mio padre mette una mano sulla spalla di Val e si allontanano.
"Papà, no." Dico seccata.
"Nelson Better, era uno spasimante di mia figlia." Dice mio padre ridendo.
"Che razza di nome è Nelson Better, il nome di una birra?" Risponde Val incredulo.
Mio padre scoppia a ridere divertito e vanno via.
Ci mancava solo Nelson Better, è già geloso di suo, figurati adesso.

Più tardi vado a comprare degli assorbenti, delle lamette depilatorie e tutto ciò che ho dimenticato a casa per la fretta della partenza.

"E sta attento." Mi infastidisco e spingo via il ragazzo che mi è praticamente caduto addosso.
"Scusa, sono inciampato nei cartoni." Dice dispiaciuto.
Mi aiuta a rialzarmi e lo squadro dalla testa ai piedi, ha la pelle scura ed i capelli scuri, gli occhi azzurri e sarà sul metro e ottantacinque, gli arrivo quasi allo stomaco.
"Mi dispiace, davvero. Sono Nelson." Mi porge la mano.
Al solo sentire il suo nome scoppio a ridere.
"Sasha." Rispondo divertita.
"Yuk? Sono Better, ti ricordi di me?" Mi chiede stupito.
Non ci credo, questo bellissimo ragazzo davanti a me non è il Nelson Better con l'apparecchio ed un po' grassoccio.
"Mi ricordo di te, ma la pubertà ti ha colpito forte." Dico sconvolta.
Madre natura ci ha fatto l'amore con lui.
La mia coscienza mi ricorda che ho un ragazzo bellissimo e che lo amo, anche se lui ancora non lo sa.
"Vieni, ti accomoagno." Ride e mi prende le buste dalle mani.
Per tutto il tragitto non abbiamo fatto altro che parlare di come sono andate le noste vite dopo, gli ho raccontato della morte di mamma e per poco non si è messo a piangere. Mia madre lo trovava adorabile.
Adesso lui fa box, si capisce da quanto è grosso.

"Sasha, hai preso i piatti in plastica che mancavano?" Domanda mio padre entrando in cucina seguito dalla marmaglia di ragazzi.
Ma balza all'indietro quando vede Nelson in casa con me, schiude le labbra.
"E lui chi è?" Mi chiede.
"Sono Nelson Better, signore. Si ricorda di me?" Gli porge la mano il ragazzo e Denis e gli altri ragazzi a momenti si mettono a ridere, e Papà tira uno schiaffo dietro la testa a Denis che subito si ricompone.
Val mi guarda con sguardo minaccioso e si tocca le tempie con entrambe le mani.
"Quanto sei grosso figliolo, sei cambiato parecchio." Mio padre gli stringe la mano.
"Si, Sasha non mi ha riconosciuto per niente al supermercato. Le ho dato un passaggio." Indica le buste sul tavolo lui.
Val vorrebbe sotterrarmi.
"Questi sono gli amici dei miei figli, mentre lui è il fidanzato della mia bambina." Papà indica Val come se stesse dicendo a Nelson di smammare.
Val continua a guardare me e Nelson uno accanto all'altro e vorrebbe annullare la vicinanza che c'è tra di noi.
"Piacere di conoscervi tutti, io torno a lavoro. Se ha bisogno mi chiami signor Hambrows." Dice Nelson.
Mio padre lo accompagna alla porta e i ragazzi mi fissano cercando di capire.
"Quel Nelson." Sibila Denis.
Scuote la testa.
"Che cazzo di pettorali ha sotto quella maglietta, a momenti gli esplodeva." Risponde Anthony mettendo di cattivo umore il mio fidanzato.
"È davvero un figo, dobbiamo ammetterlo." Dan è la goccia che fa traboccare il vaso.
Valentin si siede sul muretto in cucina e mi incenerisce con uno sguardo.
"Quello me lo farei anch'io." Si intromette Paul.
Sospiro e metto a posto la spesa cercando di evadere da questa gabbia di matti.
"È Brasiliano ed ha 22 o 23 anni." Dice Denis dando informazioni del ragazzo.
A Denis non è mai stato simpatico da piccolo.
Mi abbasso per posare i bicchieri sotto il mobile e quando mi alzo vedo Valentìn che sta guardando in cagnesco Cameron, gli occhi di lui sono puntati su di me.
Quel ragazzo è troppo strano per i miei gusti, Cameron si accorge degli sguardi di Val e si allontana.

"Dai facciamoci una partita alla play." Denis richiama Val.
È ancora di cattivo umore e rifiuta di andarci.
Credo che stia per uscire, prende il giubbotto e dalla finestra vedo che sta andando in spiaggia.
Sembra così turbato e triste, finisco di posare le ultime cose e vado da lui.
Il vento mi scompiglia i capelli e il ragazzo davanti a me sta fissando il mare, di questi tempi non ci viene mai nessuno.
"Hei." Gli tocco una spalla, non si volta.
"Hei." Mormora.
Ho sbagliato qualcosa? L'ho fatto stare male?
"Pensieroso?" Domando abbracciandolo da dietro, sembra irrigidirsi.
Non desidera il mio tocco e la cosa mi fa stare male.
"Ho sbagliato qualcosa?" Domando mettendomi faccia a faccia con lui.
Non riesce nemmeno a guardarmi in faccia.
"Cosa ho fatto?" Chiedo spazientita.
"Tutto è sbagliato, io, tutti... Tu." Mormora sospirando.
Non può pensarlo davvero.
"Forse è meglio che tu ti trova uno senza che si faccia complessi, cosa succede se un giorno mi tradisci come le altre due eh?" Comincia ad innervosirsi. "Cosa succede se ti lasci portare via da uno come Nelson? Da uno come Cam?" Mi chiede.
"Smettila, mi ferisci." Mormoro con le lacrime agli occhi.
Mi sta paragonando alle altre due stupide che gli hanno fatto del male.
"Meglio per tutti e due se ci lasciamo oggi, prima che lo faccia tu dopo avermi tradito perché non riesco a darti nulla oltre i preliminari." Si tortura con le sue stesse parole.
"A me non interessa lo stupido sesso, Val. Hai quest'idea di me?" Comincio a piangere e sento il mio cuore spezzarsi.
"Tu non hai fatto sesso con le tue ex perché non eri innamorato." Mormoro. "Ma io non sono le tue ex." Le mie labbra tremano.
"È la stessa cosa, tu non sei innamorata di me ed io non lo sono di te." Sbotta guardandomi dritta negli occhi.
Le mie gambe stanno per cedere, perché ha bisogno di farmi male?
"Beh, se vuoi saperlo, non mi importa." Sussurro piangendo.
Strofina le mani sui suoi occhi perplesso.
"Vaffanculo tu, le tue stupide ex e questa dannata vacanza." Gli punto il dito contro. "E vaffanculo a me, vaffanculo a me che ti amo e aspettavo il momento giusto per dirtelo ma a quanto pare hai gettato in mare l'immondizia già usata come uno scaricatore di porto." Le mie lacrime con smettono di uscire, mi bruciano gli occhi e mi sento così a terra.
"Tu cosa? Cosa hai detto?" Spalanca gli occhi come se si stesse svegliando da un sogno.
"Ho detto che ti amo, e poi vaffanculo. Chiudiamola qui." Sussurro e gli volto le spalle.
"Sasha." Mi richiama.
"No." Gli urlo da lontano e continuo a camminare.
Aveva gli occhi lucidi e gli tremavano le mani, voleva piangere ma lui è Val, e Val non piange per nessuno.
Il suo cuore è di pietra e mi chiedo come io abbia fatto ad innamorarmi di lui.
Ti dicono che non se ne andranno mai, e poi sono sempre i primi ad andarsene.
Odio l'amore.

 'Occhi pieni di oceano.'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora