Numero 16.

19 2 0
                                    

"Svegliati, dormigliona." Urla Denis alzando le tende del salone.
Alzo la testa con fatica e subito mi ributto nel cuscino, oggi credo che salterò la prima ora di scuola.
"A che ora sei tornata ieri dal tuo appuntamento?" Domanda preparando la colazione.
Cazzo, mi sono addormentata sul divano ancora vestita e non me ne ero nemmeno accorta.
"Non ho avuto nessun appuntamento." Rispondo con la voce impastata dal sonno, tiro su il piumino fino al mento.
"Ti ha trattata bene?" Insiste peggio di una pettegola.
Dio, lui ed Elle sarebbero un'ottima coppia.
Suona il citofono ed io non ho la minima voglia di alzarmi da questo divano.
"Sono i ragazzi." Dice Denis.
Apro un occhio soltanto.
Non riesco ancora a connettere il cervello stamattina, erano le due passate quando Val mi ha riaccompagnata a casa.
"Che profumino, cosa stavi preparando cazzone?" Chiede Anthony sedendosi al tavolo vicino all'enorme finestra.
La sua voce è così profonda che la riconoscerei tra mille.
"Sei sempre il solito vichingo." Dice Paul.
"Chi è sul divano? Hai portato una a casa e non ce lo hai detto?" Si intromette Cam.
"Anche Val ieri ha fatto la libera uscita, è stato con una.  Lo ha visto Cam fuori la pizzeria, dice che era una biondona sexy." Dice Anthony con la bocca piena di cibo, vorrei sparire all'istante.
"E piantatela." Sbotta Valentìn.
Cazzo, è qui. Non mi ero accorta che fosse entrato anche lui.
"Te la sei scopata per bene, Denis?" Ride Cam.
"Coglioni, è mia sorella sul divano." Borbotta Denis.
Questi deficenti fanno un baccano assurdo di mattina, alzo la testa e mi strofino gli occhi, poi mi guardo intorno.
I ragazzi hanno gli occhi puntati su di me, tutti. Li guardo a mia volta imbarazzata.
"Ma.." Riesce a Dire Cam, bloccandosi con il cornetto davanti alla bocca.
"Mangia che dobbiamo andare." Insiste Val guardandolo male.
Credo che abbia capito che fossi io ieri in auto, ma non voglio che lo sappiano tutti, non è il momento.
"Buongiorno." Borbotto alzandomi e dirigendomi al tavolo ancora mezza assonnata, riempio un bicchiere con del succo.
"Hai fatto gli straordinari ieri?" Mi chiede Anthony.
"Ho studiato molto con Dan." Mormoro.
Valentìn mi guarda ed io lo guardo, non mi stacca gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
"Ma non è che tu e quel Dan.." Ridacchia ancora Anthony.
Alzo gli occhi al cielo.
"Dan è gay." Rispondo seccata.
"Quel coglione di Will mi ha chiesto il tuo numero ieri." Ammette.
Sgrano gli occhi.
"Si, ha avuto la faccia tosta di venirmelo a chiedere, solo per farmi incazzare. Sa che a te e alla tua amica non si deve avvicinare." Continua.
"Stai scherzando?" Interviene Val.
Ci mancava solo questa.
"No, sono serio." Dice fissando.
"Perché non me lo hai detto?" Domanda il biondino, più incazzato che mai.
"Ma Cam mi ha detto che eri fuori con la tua ragazza." Si giustifica Anthony.
Val tira un sospiro e mi fissa, poi esce sbattendo la porta.
I ragazzi si girano a fissarmi ancora.
"Lo ammazza." Mormora Paul.
"Dai, andiamo." Dice mio fratello riferendosi ai suoi amici.
"Fai la brava." Mormora scompigliandomi i capelli.
Alzo gli occhi al cielo, odio quando lo fa.
"Si, fai la brava." Continua Paul ripetendo lo stesso gesto.
Li prendo a calci nei denti un giorno di questi.
Si avvicina Anthony, tentando di fare la stessa cosa.
"Ti spezzo le dita." Ringhio.
"Ecco, appunto. Vuoi sempre picchiarmi." Dice puntandomi il dito contro.
Mi fa ridere, sono dei perfetti idioti.
Grandi e grossi, ma sono innocui.
Sgattaiolo in bagno e faccio una doccia veloce, torno in stanza e mi infilo il maglione bianco di piume ed un jeans blu scuro.
Infilo le scarpe e metto le mie cose nello zaino.

Da: Sasha Yuk
Tutto okay?

Non dovrei essere io a fare il primo passo, non dopo ieri. Gli ho scritto soltanto perché sono preoccupata, era troppo incazzato poco fa. Sentire di Will gli ha cambiato l'umore.
Guardo il telefono non avendo una risposta, infilo il giubbotto e mi avvio a scuola.
È già suonata la prima ora e sono tutti fuori dalle classi, intravedo Elle.

"Elle." Alzo la mano per farmi notare, comincio a correre e sbatto contro qualcosa o qualcuno.
È proprio Will con i suoi due amici.
Ha un occhio blu misto al violaceo ed un labbro spaccato, sembra che sia passato un tornado sulla sua faccia.
Will mi guarda male e si allontana immediatamente, sembra che abbia preso una scossa soltanto a guardarmi, sono tutti di cattivo umore oggi a quanto pare.
"Allora?" Mi chiede Elle cominciando a fare il terzo grado.
"Te lo racconto dopo." Rido entrando in classe.

Nel bel mezzo della lezione, Elle mi tira gomitate e non mi lascia seguire la lezione nemmeno un secondo.
"Pare che il tuo biondo sexy abbia pestato uno del suo corso fuori scuola stamattina." Bisbiglia.
Alzo la testa di scatto scioccata.
Adesso capisco perché ce l'abbia con me quel Will, e sono sicura che si tratti proprio di loro.
Alzo la mano chiedendo il permesso per uscire dalla classe, e il professore mi fa un cenno col capo.
Eaco dalla classe in fretta mettendomi alla ricerca di quel tipo.

"Will, Will, hei." Lo richiamo prima che vada in classe.
"Stammi lontano." Dice nervoso.
Gli afferro il braccio e mi incenerisce con lo sguardo.
"Chi ti ha ridotto cosi?" Domando dispiaciuta, lo ha ridotto uno straccio.
So quanto sia viscido Will, ma così è troppo persino per uno come lui.
"Come se tu non lo sapessi." Mormora lui.
"Mi dispiace Will, davvero." Rispondo sincera.
"Credo che tu debba andare, prima che il tuo ragazzo ti veda qui a parlare con lui." Dice un tipo della sua classe, poi torna dentro.
"Puoi lasciarmi il braccio?" Domanda lui, nemmeno il tempo di finire la frase che esce Val dall'aula, seguito da quel ragazzo che mi ha parlato due secondi fa.
Will mi guarda turbato, ed io guardo Valentìn.
"Che cazzo ci fai tu qui?" Mi domanda lui trascinandomi via.
Lo spingo lontano da me, i ragazzi fuori dalla sua aula tornano dentro a farsi gli affari loro.
"Non ci posso credere, veramente." Ringhio.
"Non fare l'isterica con me." Risponde tranquillamente.
Sto per allontanarmi quando mi afferra per il braccio e mi porta il un luogo appartato, al terzo piano dove non c'è anima viva.
Ci sono soltanto aule vuote e cattedre spaccate. Non sapevo esistesse questo luogo.
"Avanti, urlami addosso tutta la tua frustrazione." Dice divertito.
Ti tiretei un pugno per toglierti quella faccia felice che hai.
"Perché lo hai picchiato?" Domando arrabbiata.
Non amo nessuna forma di violenza.
"Esagerata.. Picchiato." Sorride lui sminuendo la situazione.
È serio o cosa?
"Vaffanculo." Borbotto cercando di andarmene.
Mi affetta dai fianchi e mi siede su un banco abbandonato nel bel mezzo dell'aula.
"Aspetta." Sussurra a pochi centimetri dal mio viso.
Lo guardo arrossendo, riesce ad avere quest'effetto su di me anche in situazioni del genere.
"Non mi piace la violenza." Mormoro.
China la testa su un lato e mi fissa.
"Non mi piace che si tocchino le mie cose." Dice tranquillamente.
Una sensazione di piacere e desiderio comincia a crescermi dentro, il mio stomaco fa le capriole.
"Io non sono tua." Il mio respiro è irregolare.
Credo che sto per svenire.
"Ah no?" Mi chiede un attimo prima che tocchi le mie labbra con le sue, comincia un bacio carico di passione, non lento e romantico come ieri, in questo bacio sento tutto tranne che dolcezza.
Mi attira a sé per i fianchi ed io attorciglio le gambe intorno al suo bacino, è un gesto che mi viene spontaneo. Il mio corpo fa tutto ciò che la sua mente mi chiede, sento il cavallo dei suoi pantaloni sfiorare la mia intimità, vorrei liberarmi di tutti i miei vestiti in questo momento.
Scende giù a baciarmi il collo e senza capire nulla mi ritrovo soltanto in reggiseno, arrossisco come una bambina.
Mi guarda con occhi carichi di desiderio, poi mi tortura con le sue dolci labbra, arriva a leccarmi la clavicola ed io ansimo di piacere. È qualcosa di così bello e unico che non riesco nemmeno a spiegarlo, davvero.
Sentiamo dei passi lungo il corridoio ed il mio cuore accelera più di prima.
"Arriva qualcuno." Sussurro.
Mima uno 'shh' con la bocca.
Mi rimetto il maglione e mi prende la mano, ci nascondiamo dietro ad un pilastro.
Appena i passi si allontanano, iniziamo a correre fuori mano nella mano.
"Arrivederci." Urla Val a non so chi.
"Chi sei?" Urla una voce in lontananza.
Scoppiamo a ridere come due matti e scendiamo al piano inferiore in men che non si dica, continuiamo a correre ridendo.
"Tu sei fuori di testa."Urlo quasi senza fiato.
Ci fermiamo nel corridoio fuori dalla mia classe, mi abbasso per riprendere fiato mentre lui non si scomoda molto, avendo un fisico atletico.
"Dio." Mormormo ancora un po' affaticata.
Mi attira a sé baciandomi ancora una volta.
Sembriamo due ragazzini, due bambini che si divertono ad urlarsi contro e subito dopo a baciarsi come se non ci fosse un domani.
Val mi ha fottuto cuore e cervello, ha preso ogni parte di me.
E spero che non me lo ridia indietro.
"Non alzare più le mani per risolvere qualcosa, per favore." Sussurro sulle sue labbra.
"Okay." Mormora lasciandomi un ultimo bacio, mi accarezza la guancia e chiudo gli occhi al suo tocco.
A malincuore, torno in classe per finire le lezioni. Quando sono con lui non ho voglia di pensare al altro.

 'Occhi pieni di oceano.'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora