Numero 9.

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Usciamo da una porta sul retro della discoteca e vediamo solo cassonetti e birre sparse ovunque, sentiamo delle risate provenire dal fondo di un violetto.
"Baciami ancora." Ride una ragazza.
Ho così paura di vedere la scena che il cuore perde i battiti.
"Fai piano." Mormora Elle.
Che cazzo siamo in R.I.S?
Svoltiamo il vico e li becchiamo.
La pecca è che abbiamo beccato la coppia sbagliata, subito mi rilasso perché non è lui.
Ringrazio Dio mentalmente, ma allora dove si sarà cacciato?
Alzo gli occhi al cielo e torno indietro trovandomelo faccia a faccia.
La seconda figura di merda è fatta.

"Mi cercavi?" Mi chiede accendendo una sigaretta.
Guardo Elle che se la sta svignando, che razza di stronza.
"Io? Ma ti pare." Poso lo sguardo ovunque, ma non nei suoi occhi.
Mi alza il mento con un dito e finge un sorriso.
"Quindi mi stai dicendo che avete girato tutta la discoteca, sembravate convinte di andare a risolvere un delitto, per cercare chi?" Domanda serio, appoggia una mano sul muro proprio accanto alla mia testa, continuando a fumare la sua sigaretta. "Sono stato tutto il tempo dietro di voi." Continua.
Okay, credo di essere stata scoperta.
Perché sono venuta qui?

"Val?" Una voce lo richiama dalle scale in ferro.
È la stessa ragazza di prima nel locale, sorrido goffamente.
"Vai, la tua ragazza ti aspetta." La indico.
Sorride e butta fuori il fumo, sei così maledettamente perfetto quando ridi di me.
Sono così strana, dio.
"Amber!" La richiama lui.
Ci manca solo che si mettono a fare i piccioncini davanti a me, che serata.
"Dimmi un po' che grado di parentela abbiamo io e te." Parla con lei.
"Ah, suo padre è il fratello di mia madre." Risponde lei scendendo dalle scale e porgendomi la mano. "Tu devi essere la sua ragazza, piacere." Sorride lei.
Ricambio la stretta di mano avvampando all'istante. 'La sua ragazza', e lui non ha obiettato.
Non so se ridere o piangere.
"Sono Sasha." Le sorrido gentilmente.
"Volevo dirti che il mio ragazzo ha finito il turno e noi torniamo a casa, grazie per avermi prestato il telefono, chi lo avrà rubato domani riderà di meno." Fa le spallucce e si copre di più con la giacca.
"Mi dispiace, oddio." Mormoro.
Ecco perché si è avvicinata a Val.
Le ho assegnato tanti nomignoli cattivi senza motivo, mi sento tremendamente in colpa.
"Sai, Sasha. Questa discoteca è famosa soltanto perché hanno le mani lunghe." Ridacchia. "Ci vediamo domani, e tu non fartela scappare e non fare il coglione perché Sasha è 'wow.'" Punta il dito contro suo cugino il quale scoppia a ridere senza imbarazzo.
Sorrido timidamente ed Amber si allontana da noi.

"Mi dici perché mi cercavi?" Torna serio in un attimo.
Come fa a sembrare che scherzi un minuto prima e subito dopo diventa di pietra?
"Non ti cercavo, pensi davvero che il mondo ruoti intorno a te?" Domando sconvolta.
"Beh.. Si." Mi fa l'occhiolino ed io voglio davvero sprofondare sotto terra. "Vuoi andare via di qui?" Mi chiede serio.
Io andare via con lui o sto immaginando di averlo sentito?
Mi prende per mano e mi porta fuori da quel posto.
"Io non ci vengo con te, lasciami." Tiro via la mano siccome mi sono ricordata delle sue parole di due giorni fa. Sono una persona molto rancorosa io.
Fa un espressione indecifrabile e mi lascia la mano, credo di aver vinto stavolta.
Faccio per girarmi ma di peso mi carica sulla sua spalla e si allontana dalla discoteca.
"Mettimi giù, cazzo." Impreco tirando pugni sulla sua schiena.
Credo di avergli fatto il solletico per quanto è muscoloso.
"Wow, che male che mi hai fatto, sono allibito." Mi prende in giro e continua a camminare.
"Smettila di trattarmi come se fossi una bambina." Lo sgrido.
"Lo sei." Risponde senza farsi scrupoli.
Certe volte è così odioso, non riesco a tollerarlo.
Mi mette in macchina, allaccia la mia cintura e chiude lo sportello. Di chi è questa macchina?
Cerco di aprire lo sportello ma lui furbamente ha già messo la sicura chiudendomi dentro.
Oh, fantastico.
Entra in macchina e mette in moto, dopodiché lascia il parcheggio di quel posto.
"Questo è rapimento." Lo rimprovero, lo vedo ridere.
"Non ti vedo urlare." Mormora. "E poi quando eri sulle mie spalle o quando ti ho chiusa in macchina, hai avuto tutto il tempo a tua disposizione per chiamare la polizia, ma non lo hai fatto." Dice guardando la strada.
Ha ragione, odio ammetterlo ma ha ragione.
"Stronzo." Sussurro e incrocio le braccia al petto.
"Io e te riusciamo soltanto a comunicare litigando." Accende l'aria calda perché si è accorto che sto tremando dal freddo.
Mi rilasso completamente e getto la testa all'indietro.
"Sei stanca?" Domanda.
Mi limito soltanto ad annuire, lo studio mi ammazza.
"Perché sei sparita per due giorni?" Continua a bombardarmi di domande ed io non posso dirgli semplicemente che volevo evitarlo, penserebbe di essere importante per me ed io non voglio dargli nessuna sicurezza.
"Ero malata." Sussurro stanca.
Lo ha capito che ho mentito, non è mica nato ieri.

Quando riapro gli occhi, siamo ancora in auto atrraversando un bosco. Mi sta facendo paura Valentìn in questo momento, noi non ci conosciamo quasi per niente.
"Non agitarti, non voglio farti nulla di male." Dice.
Io mi fido di lui, ma non so se faccio male.
Parcheggia l'auto fuori ad una piccola casetta in legno su un lago, sembra abbastanza grande da fuori.
Viene ad aprirmi e mi prende per mano facendomi uscire, chiude le porte e mi porta in casa.

L'arredamento di questa casetta è molto grazioso, le mura tinte color panna e i mobili del colore nero.
Il divano a penisola dello stesso colore nero dei mobili ed un camino, io amo i camini.
"Mettiti comoda." Sussurra, poi si avvia ad accendere il camino e l'aria si è già riscaldata.
In tutti i sensi.
Devo smetterla di fare certi pensieri su di lui, non è carino.
Sfila il giubbotto ed io scatto dal divano, mi guarda con aria confusa.
"Io non vengo a letto con te." Dico guardandolo dritto negli occhi.
Abbassa la testa su un lato, sta cercando di comprendere il mio stato d'animo.
"Pensi davvero che ti ho portata qui per fare sesso con te?" Mi chiede, sento la delusione nella sua voce.
Sospira e si allontana andando a sedersi dall'altro lato del divano.
"Io non sono come tu pensi, Sasha." Guarda dritto davanti a sé, guarda un punto fisso, poi si risveglia dai suoi pensieri. "Ti riporto a casa." Sospira e si rialza.
Perché rovino sempre tutto?
"No.. No, scusa. È tutto apposto." Sussurro avvicinandomi a lui, mi siedo e si risiede.
"Perché pensi questo di me?" Si sente ferito, e la cosa mi dispiace molto.
"Mi dispiace, ho soltanto avuto paura." Mormoro.
"Paura? Di me?" Si innervosisce di nuovo torturandosi i pollici.
"No, non di te." Mi esaspero.
"Di fare sesso?" Insiste ancora, cosa sta cercando di sapere esattamente?
"No." Mi infastidisco e sto quasi per urlargli contro.
Mi guarda dritto negli occhi e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, il suo tocco mi tranquillizza.
"Sei vergine." Sussurra a pochi centimetri dalla mia bocca, ed io sto quasi per svenire.
"Si." Cerco di allontanarmi da lui, averlo troppo vicino mi fa sentire un caldo tremendo.
Sorride e si stende comodamente sul divano.

Quando finisco la doccia mi asciugo in fretta, poi indosso una maglia e dei pantaloncini di Val, me li ha lasciati in bagno prima apposta, credo che voglia farmi abituare al suo profumo.
Amo il suo profumo, mi manda fuori di testa.
Busso alla porta e lo trovo disteso a letto con la tv accesa.
Io dove dormo?
"Posso.. Vado a.." Non mi lascia finire che batte la mano sul letto.
Vuole che dorma con lui?
La mia me interiore sta ballando di gioia.
"Vieni qui." Sussurra alzando le coperte. "Pensavi che ti lasciassi dormire giù sul divano?" Mi rimprovera.
In effetti si, pensavo che tutta questa vicinanza non la desiderasse.
"Non voglio importelo, solo se tu vuoi.." Sussurra e respira profondamente.
Certo che voglio, sentire il suo calore mi mette sicurezza e mi sento protetta, solo con lui. Mi distendo accanto a lui e poggio la testa sul suo petto, sento il suo cuore battere all'impazzata.
Vorrei tanto che questo cuore battesse soltanto per me.
Sento i suoi muscoli rilassarsi e avvolge un braccio intorno al mio corpo, mi respira sul collo ed io non so se riuscirò a dormire così.

 'Occhi pieni di oceano.'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora