Numero 22.

20 2 0
                                    

"Tua sorella è in casa?" Domando a Denis accendendo una sigaretta fuori casa sua, è l'una passata.
Sono così nervoso che tremo.
"Non lo so, aspetta che vado a vedere. Ma credo che stia già dormendo." Risponde.
Entra in casa e sblocco il cellulare, non mi ha mandato nessun messaggio, quindi provo a chiamarla.
Squilla più volte e non risponde.
"Non è in camera." Dice Denis preoccupato chiudendo la porta alle sue spalle.
"Come non è in casa?" Domando confuso, è impossibile. "Ma sei sicuro?" Dove cazzo può essere andata all'una di notte e per di più da sola
"Sicuro, ho cercato ovunque." Sbuffa toccandosi le tempie.
Non è da lei uscire a quest'ora, non è da lei girare da sola di notte.
"Chiama Elle, vedi se sono insieme." Accendo il motore e Denis si sposta per parlare con la ragazza.
"Sono a casa del fratello di Britney." Mi dice.
Il sangue mi ribolle nelle vene, che cazzo ci fa a casa di quelle persone se non li conosce nemmeno. Il fratello di Britney ed i suoi amici sono dei coglioni, e c'è anche Will.
"Sali." Gli dico.
Non voglio che la vedino in quella maledetta casa, ci entrano solo prostitute lì, soprattutto se la vede Cameron, dovrò tagliargli la lingua dopo.

Parcheggio la moto nel garage di casa mia e prendo l'auto, arriviamo a quella festa quindici minuti dopo, non avrebbe dovuto farlo, sono stato praticamente costretto a mettere piede qui.
Entriamo in casa e c'è una puzza di fumo e alcol pesantissima.
"Dividiamoci, tra dieci minuti ti aspetto all'uscita." Dice Denis, lo vedo sparire tra la folla. Non c'è nemmeno spazio per camminare.
Per questo ho chiuso con queste feste, ti ubriachi a merda e fumi come un cesso ed il mattino dopo non ricordi manco chi cazzo sei.

"Chi si rivede." Una voce alle mie spalle mi lascia turbato.
È Britney.
Mi giro a guardarla e vedo che non è cambiata per nulla, sempre gli stessi capelli e gli stessi vestiti volgari.
Ci siamo lasciati anche per questo, amava feste di questo tipo e si strusciava su chiunque quando si ubriacava.
"Ciao." Mormoro.
"Cerchi qualcuno?" Domanda incuriosita.
"La mia.. La sorella di un mio amico, la cerca." Rispondo seccato.
Non posso dirgli che si tratta della mia ragazza, o domani a scuola le assegnerebbero dei nomignoli vomitevoli siccome è imbucata a questa festa, non voglio che sappiano che sia Sasha Yuk.

"Cosa ci fai qui." Sento la sua voce alle mie spalle, mi si gela il sangue.
"Potrei dire la stessa cosa di te." Le ringhio contro.
Rimane sorpresa dalla mia reazione.
"È lei la sorella del tuo amico?" Inarca un sopracciglio Britney.
"Ti ha detto cosi?" Domanda Sasha.
Britney annuisce e Sasha scuote la testa ridendo.
Le afferro il braccio e la trascino fuori casa, in lontananza noto Denis con Elle, sono più tranquillo adesso.
"La sorella del tuo amico." Ride lei.
Mi prende in giro o cosa?
"Sai a quale festa sei?" Le urlo contro, siamo in un luogo più appartato.
"Quella è la mia ex, e la festa è di suo fraello. E a feste del genere ci portano soltanto le troie. Non potevo dire che la mia ragazza fosse qui." Continuo ad urlarle contro liberandomi da tutta la rabbia che ho accumulato questa sera.
Lei fa un passo indietro e ha le lacrime agli occhi.
"Sasha, mio Dio perché." Ringhio. "Queste feste non sono adatte a te, ci vanno le ragazze per scopare. Che cazzo ti viene in mente." Le punto il dito contro.
Una lacrima le riga il viso, sembra spaventata e allo stesso tempo incredula.
"Non lo sapevo." Mormora. "Nemmeno Elle sapeva." Conclude asciugandosi le lacrime con il palmo della mano.
"Come cazzo sei vestita poi." Sbuffo esausto.
Indossa un vestito rosso che le arriva fin sopro il ginocchio, le spalline sono sottili, credo che stia morendo di freddo.
Le infilo il mio giubbotto e le sposto i capelli indietro.
"Scusa." Sussurra.
Non riesco ad essere arrabbiato con lei, soprattutto per questa cazzata grande che ha fatto.
"Non lo fare più." Rispondo, la attiro a me e la stringo tra le mie braccia.
"Qualcuno ti ha dato fastidio? Qualcuno ti ha parlato?" Domando.
"No..no." Alza la testa e mi guarda negli occhi, poi nota la mia maglietta sporca di sangue e si sposta.
Il suo sguardo cade sulle mie mani insanguinate.
"Cosa.." Si interrompe e non riesce ad aprire bocca.
"Ho picchiato Cameron." Mi strofino gli occhi con una mano, non ho più pazienza.
"Perché?" Domanda confusa. "Mi avevi promesso." Sussurra.
"Ma che cazzo ne sai tu? Vivi di promesse, di fantasia, la vita non è un film, cazzo." Sbotto. "Nel bel mezzo di una discussione ti ha messa in mezzo ed io l'ho picchiato." Mi appoggio alla macchina e fisso il vuoto.
Non so cos'altro dire o fare.
"Ha detto davanti a tutti che io scopo con te, per questo credo di essere Dio." La informo. "Nessuno deve parlare male di te, nessuno deve torcerti un solo capello." Continuo.
Ho sempre avuto problemi di rabbia, non mi controllo in certi casi.
Lei scrolla le spalle e sposta lo sguardo sull'asfalto.
"Hai massacrato il tuo amico per una ragazza." Mi rimprovera.
"Non una ragazza qualunque, ma tu." Rispondo, adesso mi sta facendo incazzare di più, io non ho mai discusso con una donna, perché so che poi faccio schifo con le parole.
"Andiamo." Le stringo il polso e la trascino con me.
"Mi fai male, lasciami." Mi urla contro.
Alleggerisco la stretta e la metto in macchina, poi salgo e metto la sicura.
"Ti prego, non farmi esasperare." Sussurro appoggiando la testa sul volante.

 'Occhi pieni di oceano.'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora