Numero 28.

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SASHA POV'S.

Apparecchio la tavola in giardino e i ragazzi mi aiutano, guardo il cellulare per vedere che ora è, quasi l'una e Val non si è ancora svegliato.
Vorrei parlargli di una cosa, ma non so se si arrabbierebbe. Ho sbloccato il suo telefono stamattina trovando le chiamate di Anne e dei messaggi di stanotte, ha mandato la sua posizione.
Che ci sia ancora qualcosa tra di loro? E se lui la volesse ed io sono solo di intralcio?
Ma aspetta un attimo, è lei ad essere di troppo nella nostra relazione. È lei il terzo incomodo e l'offesa sono io, se tiene a lei allora perché non mi lascia tranquillamente?
'Perché ti ha sverginata e non vuole che tu pensi che voleva soltanto quello, ti lascerà a breve' urla la mia coscienza.
Scivolo con tutti i piatti in mano sbattendo con la fronte sullo spigolo della sedia, è un dolore tremendo.
"Hei, cazzo." Corre Anthony verso di me.
I ragazzi si avvicinano preoccupati.
"Sasha, è tutto apposto?" Chiede preoccupato.
Il solo pensiero mi logora dentro, guardo le mie mani insanguinate e qualche scheggia dei piatti rotti mi si è conficcata dentro e sento le goccioline di sangue scorrere dalla mia fronte.
"Cisa succede qui?" È Val, corre verso di noi spaventato.
Sembra che gli si geli il sangue appena mi vede a terra e in quello stato.
"Sasha." Balbetta, afferra i miei fianchi e di peso mi alza da terra.
Prende il mio viso tra le sue mani e mi guarda, poi mi sistema i capelli.
"Stai bene?" Mi chiede.
Per pensare a loro due stavo per ammazzarmi.
"Lasciami." Spingo via le sue mani e scappo in casa dirigendomi nel bagno.
Cerco una pinzetta per togliere le scheggie dalle mani, ma non ne ho il coraggio di farlo da sola, stringo i denti ed in quel momento entra lui, chiudendo la porta alle sue spalle.
"Dammi." Dice togliendomi la pinzetta dalle mani.
Prende del disinfettante e lo butta sulle mie ferite, stringo la sua maglietta tra i denti per non urlare dal bruciore.
Afferra la pinzetta e mi toglie le scheggie una ad una.
"Non male per un ragazzo di strada eh?" Sorride e fa sorridere anche me.
Mi fascia le mani e poi mi guarda, ha notato lo spacco sulla fronte e mi fa così male. Mi afferra dai fianchi e mi siede sul marmo freddo, mi squadra di nuovo il viso e poi prende dell'ovatta con il disinfettante, questa volta urlo sul serio, brucia.
"Mi dispiace." Mormora soffiandoci sopra, cerca un cerotto e me lo poggia sopra.
Mette una mano sulla mia gamba alzandomi di poco il vestitino, è stato un gesto involontario.
"Come sei caduta?" Mi chiede serio.
"Di certo non di mia spontanea volontà." Sbotto.
"Cosa ti prende oggi? Mi odi per caso?" Aggrotta la fronte.
Sei bellissimo persino quando ti arrabbi, stronzo.
"C'è qualcun'altra che ti ama." Rispondo senza guardarlo, sto per scendere ma non me lo lascia fare.
"Hai letto i miei messaggi." Dice tranquillamente.
Non so mentire, mi sembra ovvio.
"Mi ha chiesto di andare a prenderla siccome un ragazzo con il quale è uscita ieri, l'ha lasciata per strada. Ed io ho chiesto a Joshua di andare a prenderla." Risponde infastidito, sblocca il telefono ed apre i messaggi con il suo amico. "Ho preferito rimanere con te, se ci fossi andato poi tu ed io avremmo litigato ed io ho preferito la pace con te." Aggiunge.
Sembra nervoso.
Ho capito male, l'ho giudicato male, di nuovo.
"Quando imparerai a fidarti di me?" Mi chiede con aria innocente, mi dispiace di metterlo di cattivo umore per mie inutili paranoie.
"Scusa."Sussurro abbassando gli occhi sul mio vestito.
Mi afferra il mento tra le dita e mi bacia delicatamente.
I suoi baci sono uragani di emozioni per me.
"Puoi non risponderle più?" Fermo il bacio e lo fisso.
"Certo. Anzi, se richiama risponderai tu." Dice baciandomi il collo.
Ci sta provando davvero ad essere migliore per me, questo è già tanto.
Afferra le mie gambe e mi tira con le gambe verso di lui, me le apre e ci si intrufola.
"Amo invadere i tuoi spazi." Mormora tra un bacio e l'altro.
Allunga una mano e chiude la serratura della porta.
Con una mano sale lentamente tra le mie gambe e con l'altra alza il mio vestitino, accarezza la mia pancia e mi guarda giocando con l'elastico delle mie mutande, sono troppo dolorante per farci di nuovo l'amore, le mie parti intime sono dolenti. 
"Val.." Dico, mi zittisce poggiando un dito sulle mie labbra.
Con un dito sfrega sulla mia entrata, emette un sospiro e getta la testa all'indietro quando sente che sono già bagnata.
"Solo per me." Sussurra fissandomi ed io avvampo.
Inizia a ruotare lentamente le dita intorno al mio clitoride e con l'altra mano abbassa le spalline del mio vestito e quelle del mio reggiseno scoprendo il mio seno. Stringe un seno in una mano e con l'altra continua la sua magia.
"Potrei venire soltanto a guardarti." Dice.
Ed io potrei venire ogni volta che ti guardo.

 'Occhi pieni di oceano.'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora