VALENTÌN POV'S.
"Val.. Val.." Mi sento richiamare da mia madre, ha sempre lo stesso viso, gli stessi capelli e lo stesso sguardo spento.
"Mamma, sei qui." Le sussurro incapace di muovermi, mi sento legato da qualcosa ma non riesco a vedere cosa, c'è troppo buio qui.
"Mamma, non ti vedo più. Dove sei?" Le chiedo girando la testa da una parte all'altra.
"Val.." Dice ancora.
"Dove sei mamma, voglio vederti ancora non andartene mamma." Dico tra le lacrime.
Il cuore mi martella nel petto e mi sento impotente a non poterla prendere con me."Valentín svegliati, cazzo." Paul mi schiaffeggia la faccia e torno alla realtà.
Mi alzo di scatto e mi gira tutto, la stanza intorno a me gira.
"Cazzo." Impreco mettendomi una mano sugli occhi e stendendomi di nuovo.
Ho sognato mia madre dopo tanti anni, non la sogno spesso ma quando la vedo nei miei sogni poi mi sento vuoto appena sveglio. Faccio sempre lo stesso sogno, non cambia nulla e mi manca, mi manca averla accanto a me."Hai preso l'aspirina?" Mi chiede Paul prendendo un cornetto dal vassoio.
"Si." Mormoro, la testa mi fa ancora un po' male e l'ultima cosa che ricordo è stata quando ho detto a Sasha di amarla, e poi sono ritornato alla festa. Le ho esternato i miei sentimenti, le ho detto tutto ciò che provo da lei da mesi e che mi stava mangiando dentro.
Non è stato bello quello che ha fatto, averlo fatto con me e dopo mollarmi lì come un idiota. A saperlo non l'avrei proprio toccata, mi sono sentito una merda.
"Cosa è successo ieri?" Domando massaggiandomi le tempie, non bevevo così dai miei diciotto anni.
"Ti sei ubriacato a merda, ti sei tolto il maglione, ti seri versato addosso della vodka e delle ragazze ti leccavano gli addominali per berci la vodka." Risponde divertito.
Ho davvero fatto tutto questo? Non ricordo davvero nulla, mi scoppiano soltanto le tempie.
"C'è dell'altro?" Domando preoccupato.
"Non lo so, oltre i video che ti ha girato Anthony e li ha inviati nel nostro gruppo su Messenger, no." Sorseggia il suo caffè continuando a prendermi in giro.
Mi passa il mio telefono e le chiavi dell'auto.
"Cazzo." Sbuffo aprendo subito il telefono, mi guarda confuso.
Cerco nel gruppo chi abbia visto il video di me con le ragazze, tutti. E anche Sasha.
"Merda." Sbuffo ancora e compongo il numero di Anthony, chiamo una, due, tre volte e non risponde.
"Lo ha visto Sasha." Strofino entrambe le mani sulla faccia.
Adesso crederà che io l'abbia presa in giro, e non dovrebbe nemmeno importarmi dopo ieri, ma mi importa.
"Siete tornati insieme?" Mi versa del caffè e mi passa un cornetto.
"Mi ha fatto un torto." Abbasso la testa sulla tazza di caffè fumante, sono disgustato ancora da quel gesto.
"Spiega." Mi guarda serio.
"Abbiamo litigato, abbiamo fatto l'amore, e abbiamo ancora litigato. Mi ha detto che vuole tornare a Portland da suo padre e che è la cosa migliore per me e per lei. Le ho detto che la amo." Si sente tutta la mia rabbia ed il mio disprezzo a raccontarlo.
Paul ci rimane male ad ascoltare tutto questo.
"Davvero ha fatto così?" Domanda sgranando gli occhi.
Annuisco addentando un cornetto, sono piuttosto affamato dopo la sbronza di ieri.
"Non mi importa." Sbotto con la bocca piena.
E invece ci sto male.
"Val.." Mi richiama il mio amico.
I miei occhi diventano lucidi e sto per mettermi a piangere ma non posso farlo ancora, è già tanto che l'abbia fatto davanti a lei ieri sera.
"Beh, la situazione poteva sistemarsi ma il video che ha inviato Anthhony non aiuta." Riflette Paul.
"La richiamo?" Gli chiedo, non so cosa fare, non ho mai avuto relazioni importanti come questa.
"Prova." Mi incita lui.
Non me lo faccio ripetere due volte, io Valentìn Taylor lo stronzo della scuola, colui che non è mai stato sotto ad una donna, sta richiamando la donna che gli ha spezzato il cuore.
Cose da pazzi.
Il suo telefono squilla, chiamo più volte ma non mi risponde. Non le do tutti i torti, con quel video si sarà incazzata parecchio, lo avrei fatto anch'io al suo posto, anzi avrei fatto di peggio.
"Non risponde." Sospiro e blocco il cellulare.
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'Occhi pieni di oceano.'
RomanceTratto dal mio primo racconto, spero vi piaccia. Ne vale la pena leggerlo, davvero.