Il mattino seguente mi svegliai tardi. Mi stiracchiai nel letto. Le lenzuola si erano attorcigliate intorno alle mie gambe e ai miei fianchi. La prima cosa che mi tornò alla mente fu il ricordo dei baci di Ethan. Soffocai a stento un sorriso. Mi passai una mano sul viso. Il solo pensiero di Ethan, beh, mi aveva fatto avvampare. Era stato lui a riaccompagnarmi al dormitorio quando erano circa le tre del mattino. Non avevamo parlato molto in realtà, più che altro ci eravamo baciati. Molto. Ci eravamo davvero baciati molto. Troppo.
-Fatto le ore piccole?- mi chiese Sally. La voce squillante mi trapassò i timpani e mi strappò una smorfia. Mi spinsi su un gomito per tirarmi su e incontrai lo sguardo chiaro della mia compagna di stanza. Indossava ancora il pigiamone con sopra un koala in versione cartoon.
-Ehm sì- ammisi.
-Spero che sarai in forze, stasera c'è la festa-
La festa, me n'ero quasi dimenticata. La possibilità di farmi vedere migliore di Izzy. Mi tirai indietro i capelli. Avevo un inizio di mal di testa. Sentii un debole suono provenire dal mio cellulare. Chi poteva essere?
-Non è la prima volta- disse Sally –cosa mi stai nascondendo?-
-Nulla- mi affrettai a prendere il cellulare con il cuore in gola. Ethan, doveva essere lui. Lo stomaco mi si strinse in una morsa quando vidi che era proprio lui. Si trattava di un messaggio.
"Posso passare a trovarti?"
Fissai le parole. Da una parte mi sentivo la ragazza più felice del mondo, dall'altra, beh, avrei solo voluto sprofondare. Non potevo illudere Ethan, non potevo fargli credere che tra noi ci sarebbe potuto essere qualcosa. Quello che era successo la sera prima era stato solo un errore. Tutta colpa della luna, delle stelle e di quella sciocca atmosfera fantasy. Sospirai. Ora però dovevo rispondergli.
-Meriti la felicità- la voce di Lauren vicino al mio orecchio. Quando voltai un po' la testa la vidi in bilico sul bordo del letto, il lungo sudario che le stava troppo largo. –Divertiti, meriti di divertiti-
Ethan però non meritava di soffrire. Stavo peggiorando, non potevo lasciare che il mio fardello pesasse sulle sue spalle. Non sarebbe stato giusto. Avevo bisogno di riflettere. Perché le cose erano sempre così difficili? Perché non esisteva un manuale che ti diceva come comportarti in ogni occasione? Sarebbe stato molto più semplice.
-Mi vuoi dire cosa c'è scritto?- chiese Sally, spingendosi in avanti per cercare di vedere.
Mi affrettai a bloccare il cellulare. –Nulla-
-Uffa!- fece il broncio –Potevo darti qualche utile consiglio-
-Ne farò a meno- ribadii. Ci mancavano solo i consigli. Non c'era nulla che avessi contro Sally, solo che proferivo mantenere la mia privacy. Per il momento. E poi Sally non era Lauren. Non avrebbe mai potuto essere Lauren.
-No, non potrà mai essere me- disse la mia amica, ridacchiando.
La ignorai, quindi sbloccai il cellulare e risposi.
"Magari un'altra volta" ragionai alcuni istanti prima di spedire il messaggio, poi mi costrinsi a premere il tasto d'invio. Non c'era altra scelta, la prossima volta in cui l'avrei visto avrei dovuto dirgli tutto.
-Te ne pentirai- si lamentò Lauren –meriti la felicità-
Finsi di non sentirla. –Dobbiamo prepararci per la festa- decisi invece, sforzandomi di fingere allegria.
La musica era così forte che mi faceva venire il mal di testa. Le tempie mi pulsavano. Il vestito che indossavo era scomodo, troppo corto e le scarpe con i tacchi, rosa come l'abito, mi facevano male. Era stata una pessima idea andare a quella. Era molto più semplice fare piani seduta nella mia stanza. Inspirai. Dovevo farlo. Guardai il grande salone, pieno di gente. Alcuni ballavano e c'erano già alcuni studenti ubriachi. Una ragazza con i capelli tinti di celeste barcollava, appoggiata al muro.
-Tutto secondo il programma?- mi chiese Sally, al mio fianco.
-Certo- mi sforzai di sorridere, nonostante sentissi la gelida presenza dello spettro di Lauren al mio fianco. Era solo una fantasia, nulla di più. Io e Sally avevamo parlato di come comportarci, di cosa fare per oscurare Izzy. Ora però volevo soltanto andarmene.
-Bene, non dobbiamo lasciare che tua cugina abbia la meglio- continuò Sally, passandosi una mano sull'abito rosso che s'intonava con i suoi capelli –siamo o no le vincenti?-
-Sì, sì- mormorai. Quell'ambiente brillante per le luci da discoteca e caotico, pieno di studenti che ballavano e urlavano, non giovava certamente al mio stato. Volevo solo lasciarmi cadere su un divano a riposare. No, non potevo farlo. Perché mi ero messa in quella situazione? Mi avvicinai al lungo tavolo, dove erano stati messi dei piatti con sopra delle pizzette e delle bevande.
Presi il bicchiere e me lo portai alle labbra. Era buono e... no! Compresi troppo tardi che era alcolico. Mi affrettai a posarlo sul tavolo, il cuore in gola. Non potevo bere alcol, era una delle regole per evitare gli attacchi. Sentii il cuore aumentare i battiti. La vista mi si offuscò. Era troppo presto, per cui doveva essere solo l'agitazione, per ora. Mi spostai e andai a sbattere contro qualcosa. No, contro qualcuno compresi. Peggio ancora, andai a sbattere contro Izzy.
-Ehi, stai attenta- esclamò lei, voltandosi verso di me. Quando mi riconobbe le sue labbra coperte di rossetto rosso si piegarono in un sorriso per nulla confortante –sei tu-
-Sì, sono io- confermai, fingendomi più sicura di quanto in realtà non fossi.
-Possibile che sei sempre qua?- sbottò, seccata.
-Chi è questa?- chiese una delle ragazze con cui stava parlando prima di voltarsi verso di me.
-Una sfigata- fu la risposta di Izzy.
-Io non sono una sfigata!- controbattei.
-Sì invece- sorrise, crudele.
-No!- replicai. Non l'avrei lasciata vincere questa volta!
-Allora dimostramelo-
-Come?-
-Ti sfido a ballare sul tavolo- disse Izzy, con un sorrisetto sarcastico.
Sapevo che non dovevo farlo, ma in quel momento, sotto gli occhi dei presenti feci la scelta più sbagliata. –Va bene- accettai –lo farò-
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Cosa pensate dei nuovi avvenimenti?
Spero che non ci siano errori, ma volevo pubblicare il capitolo oggi.A presto
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Nelle luminose notti d'Oriente
Romance(COMPLETA) Non era forse quella la perfezione? Noi due sdraiati nel deserto a guardare le stelle. Noi a sognare quella vita perfetta che non avremmo mai potuto avere. Noi ad amarci, fino alla fine del mondo, fino a quando l'ultima stella del cielo s...