Lanciai uno sguardo al grande orologio della sala. Erano le cinque di pomeriggio. Mi passai una mano tra i capelli, annoiata. Tra non molto i miei sarebbero tornati a casa dal lavoro. Izzy era uscita. Non sapevo dove fosse andata. Mi costrinsi a posare nuovamente lo sguardo sul libro che avevo davanti, mentre tamburellavo con le dita contro il tavolo. Qualcuno bussò alla porta. Sentii il cuore aumentare i battiti. Poteva essere di nuovo il mio misterioso corteggiatore? Mi ritrovai a correre fino alla porta che spalancai. Ethan mi comparve davanti con un sorriso.
-Ciao- disse. Indossava una camicia azzurra con le maniche arrotolate e un paio di jeans
-Ciao- gli risposi.
-Ho pensato di passare-
-Certo- feci un passo di lato. Non potevo rischiare che un raggio di sole mi colpisse. –Entra-
Ethan parve sorpreso dell'invito. –Posso?-
-A meno che tu non sia un vampiro, sì, puoi-
Il ragazzo rise alla battuta e avanzò. Fui avvolta dal suo profumo di lavanda. Un buonissimo profumo. Mi affrettai a chiudere la porta.
-Continuo a pensare a Lauren- disse -lei era certa di essere incinta, ma lo era davvero?- chiese, voltandosi verso di me.
-Il test era positivo- gli ricordai.
-Questo non vuol dire che fosse veramente incinta, forse il test era diffettoso-
-Aspetta, Lauren mi ha detto che aveva fatto degli altri esami- sussurrai, ricordando con una fitta al cuore la nostra ultima conversazione.
Ethan sorrise. -Perfetto-
-Dobbiamo capire se era realmente incinta- decisi.
-Forse ha fatto anche un'ecografia- disse Ethan –se riuscissimo a far parlare il suo medico forse potremo avere qualche informazione in più-
Far parlare il medico... forse avevo un'idea. –Alla madre di Lauren darebbe le informazioni- sussurrai.
-La madre?-
-Sì, Lauren aveva un'app che imitava la voce di sua madre... non alla perfezione, ma quello che basta-
-Potrebbe funzionare- annuì.
Il cuore mi batteva all'impazzata mentre lo facevo. Non ero abituata a fare quelle cose. Forse non era stata una buona idea. Inspirai a fondo. Dovevo farlo. Mi avvicinai il cellulare alle labbra e feci partire la chiamata.
-Studio medico Broller- rispose una voce femminile leggermente stridula. La segretaria.
-Buonasera, mia figlia ha fatto degli esami da voi- le dissi il nome, quindi attesi.
Sentii un rapido ticchettio. Le dita che picchiettavano sui tasti. -Certo, i risultati dovrebbero essere arrivati tramite email-
Lanciai uno sguardo a Ethan uno sguardo. Lui annuì. Cosa voleva dire?
-Ehm, probabilmente la mail è finita nello spam- improvvisai, il cuore in gola. Odiavo improvvisare.
-La rimando- disse la segretaria.
-Sì, grazie- riattaccai.
-Ora dobbiamo solo hackerare la mail- disse Ethan.
-Come se fosse semplice- mormorai.
-Dovrò studiarci un po' su, ma è possibile-
Annuii, stancamente.
-Dobbiamo parlare con Karl- decise Ethan, con il suo irresistibile sorriso.
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Nelle luminose notti d'Oriente
Romansa(COMPLETA) Non era forse quella la perfezione? Noi due sdraiati nel deserto a guardare le stelle. Noi a sognare quella vita perfetta che non avremmo mai potuto avere. Noi ad amarci, fino alla fine del mondo, fino a quando l'ultima stella del cielo s...