45. IL MIO CAVALIERE

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Lo spettacolo era iniziato e proseguiva sotto il nostro sguardo. Ellen fissava silenziosamente l'arena, l'espressione concentrata, come se fosse lei a dover duellare. Sotto di noi c'era un mare di persone, tutte vestite in abiti medioevali, che assistevano allo spettacolo con la stessa attenzione.

Bob salutò nella nostra direzione, entrando in campo. Risposi al saluto, ma notai che il ragazzo, beh, non stava esattamente guardando me. Mi sforzai di non ridere. Guardava Ellen! E non era la prima volta che lo faceva. Era proprio amore!

-Carino Bob- commentai, per cercare di capire la reazione della mia vicina.

Lei si limitò a stringersi nelle spalle. –Non credo che sia adatto a partecipare a un simile torneo- commentò.

-Magari lo fa per farsi notare- Bob avrebbe dovuto farmi un enorme favore se fossi riuscito a mettere una buona parola con Ellen.

-Potrebbe... chissà se le piace una ragazza- mormorò lei, lo sguardo puntato sull'arena.

-Secondo me sì- sostenni –potresti essere tu la ragazza misteriosa-

Ellen mi fissò sorpresa, poi rise e scosse la testa. –No, non sono certamente io-

Beh, almeno ci avevo provato. Spostai nuovamente lo sguardo sull'arena, dove Bob veniva fatto cadere dal suo avversario. Beh, ci aveva provato anche lui. Giocherellai nervosamente con l'abito.

La sfilata di cavalieri e i loro duelli proseguirono. Io ed Ellen la osservammo in religioso silenzio, il cuore in gola, il respiro trattenuto. Ethan si muoveva sempre rapido sul campo. Era incredibilmente bravo. Vinse ogni incontro fino a quando non arrivò a quello finale.

-Potrebbe vincere- esclamò Ellen.

Non le risposi, ero troppo nervosa.  E se si fosse fatto male? Ethan stringeva l'elsa della spada con disinvoltura. Si voltò verso di me e notai un movimento dietro le labbra. Stava sorridendo? Il cuore fece una capriola. Gli feci un leggero cenno con la punta delle dita.

E poi il duello cominciò e io chiusi gli occhi. -Non voglio vedere- sussurrai. Sentivo comunque il frastuono delle spade che cozzavano l'una contro l'altra.

-Potresti guardare- disse Ellen.

-No, meglio di no- strinsi ancora di più gli occhi, il cuore in gola. Tremavo. E se Ethan si fosse fatto male? E se fosse...

-Ce l'ha fatta!- l'urlo di Ellen mi scosse completamente.

Spalancai gli occhi proprio quando Ethan lanciava un grido di vittoria. Io balzai in piedi, fuori di me dalla gioia. Aveva vinto! Ethan aveva vinto!

-Lady Fleur- urlò lui, balzando sugli spalti. In un paio di salti fu sotto di me. Incontrai il suo sguardo grigio. Le sue mani erano tese verso di me, come se volesse stringermi a sé. Io le strinsi nelle mie. Le nostre dita s'intrecciarono dolcemente. –Lady Fleur- ripeté –vuoi diventare la mia regina?- chiese, chinando la testa.

-Sì!- gridai. Okay, gridare era esagerato, ma stavo impazzendo dalla gioia. Mi sentivo letteralmente esplodere, il cuore che mi martellava nel petto come se dovesse uscire da un momento all'altro. Avanzai e lo strinsi a me, incurante della luce del sole che mi sfiorava. Ethan mi prese per la vita e mi fece fare un giro a mezz'aria.

-Sei la mia principessa- mi sussurrò all'orecchio –sei la mia principessa- continuò.

Mi strinsi a lui con tutta la forza che avevo. I miei occhi erano pieni di lacrime. –Il mio cavaliere- sussurrai –il mio cavaliere-

Restammo abbracciati sugli spalti, in mezzo ai presenti che applaudivano e intonavano i nostri nomi.

-Bene, ora dobbiamo procedere con l'incoronazione- disse Ellen –appena i due piccioncini si staccheranno di tubare-

Nelle luminose notti d'OrienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora