49. VIAGGIO IN ORIENTE

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Fu Izzy nei giorni seguenti a ricordarmi dove avevo visto la belladonna.

-Ti dimentichi sempre tutto!- sbuffò. Il viso era più magro, lo sguardo lucido. Eravamo sedute al tavolo di un bar, dove stavamo pranzando.  -È pieno di quei fiori nel parco vicino a casa nostra-

-Ne sei certa?- le chiesi.

-Sicuro- storse il nasino -da quando t'interessano i fiori?- domandò, portandosi alle labbra, ricoperte di rossetto rosso, una patatina.

-Credo che c'entri con la morte di Lauren- dissi, sorseggiando la mia spremuta.

-Lo sai che sei paranoica?- scherzò Izzy.

Paranoica? Beh, forse un po'. Fissai l'ombretto di Izzy e ripensai al trucco nel cestino. Poteva essere suo? Izzy. No, non poteva essere. Izzy non aveva nessun motivo per fare del male a Lauren. Eppure... ero confusa. Molto confusa.

-Un fiore- sospirò. Era pallida, molto pallida. Da quando si era lasciata con Michael stava peggio. -Dai, dimmi tutto-

-La belladonna provoca tutta una serie di sintomi, tra cui le allucinazioni... e le pupille dilatate, Lauren aveva le pupille dilatate-

-Ne sei certa? Un sacco di cose fanno dilatare le pupille- disse, scettica.

-Ne sono sicura- okay, non proprio. Forse era tutto un caso. Forse vedevo qualcosa che non c'era.  Però se Wolly Wood non fosse stato reale forse c'entrava una donna... sì, ma c'era il test di gravidanza... che confusione! Ero proprio una pessima detective!

-Sarebbe una cosa inquietante- aggiunse Izzy, scuotendo la testa. Una ciocca di capelli le cadde sulla guancia.

-Molto- ammisi con un filo di voce.

Izzy sospirò stancamente. -Okay, come sarebbe stata avvelenata?-

-Non lo so... è tutto in via teorica-

-Dai, fai un esempio- m'incoraggiò.

-Beh, nell'acqua?- tentai.

-Acqua che beveva tutta la famiglia- mi fece notare Izzy.

-Devo riflettere-

-Rifletti bene allora- sbuffò e fece sollevare la ciocca di capelli con il suo respiro. -Un avvelenamento... roba da film horror!-

-Da giallo- la corressi, ricevendo una sua occhiataccia. Un attimo dopo però le sue labbra si piegarono in un sorriso. -Si risolverà tutto- e chissà perché le sue parole mi rassicurarono.

 -Si risolverà tutto- e chissà perché le sue parole mi rassicurarono

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L'aereo atterrò in perfetto orario. Il cuore mi batteva all'impazzata.

-Ti avevo promesso l'Oriente, no?- mi aveva detto Ethan quando io gli avevo chiesto cosa ci andavamo a fare in aeroporto.

-Non dirai sul serio... -

-Sono molto serio-

Avevo sorriso. -Sei incredibile-

Nelle luminose notti d'OrienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora