𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈. 𝐒𝐩𝐢𝐫𝐚𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐮𝐜𝐞

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Era sera inoltrata quando Tristan finalmente vide il fratello tornare nel salotto

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Era sera inoltrata quando Tristan finalmente vide il fratello tornare nel salotto. Ferdinand pareva parecchio scosso e provato, ma anche irritato, nervoso. Aveva i nervi a fior di pelle.

Il minore dei Pyranel si alzò dal divanetto, ben attento a non svegliare Magnus che si era assopito accanto a lui e dormiva raggomitolato come un gatto.

Grim, per maggior prudenza, era andato a perlustrare l'esterno del palazzo. Non potevano sapere se Caliban, non ricevendo più notizie del suo braccio destro, avesse scelto di inviare rinforzi.

I due principi uscirono nel corridoio.

«Allora? Che ti ha detto? Sei riuscito a farlo parlare, vero?» chiese Tristan ansioso, torcendosi le mani e pregando che finalmente avessero una direzione da prendere.

Ferdinand annuì cupo. «Ha parlato eccome. Ha parlato finché non gli ho detto che poteva bastare e di cose ne ha dette.»

«Quindi?»

L'altro Pyranel si massaggiò la fronte. Non sapeva neppure da dove cominciare, diamine, né come dire a suo fratello che la sentenza di re Caliban per Angor fosse stata la morte. Sarebbe stata dura attraversare i boschi e poi giungere a est, percorrere gli aspri altopiani e risalire fino alle scogliere. Loro non erano abituati a quel genere di territori né al freddo e non avevano mai avuto occasione di approfondire eventuali conoscenze che consentivano a delle persone di avventurarsi nella natura selvaggia e sopravvivere a un bel po' di difficoltà che erano solite sopraggiungere in certe situazioni. Sapeva, però, che Tristan non si sarebbe tirato indietro per nulla al mondo e di non poter permettergli di andare da solo. Era suo fratello maggiore e come tale, in assenza dei genitori, l'incolumità di Tristan era una sua responsabilità. Doveva aiutarlo e guardargli le spalle.

«Quell'uomo è un mostro, Tristan. Avevi ragione tu» disse rauco. «Non solo per cosa ha fatto ad Angor e ai servitori. È... È un autentico criminale sfuggito alla giustizia per tanti anni e re Caliban è un gran bell'esemplare di ipocrita: conosce i crimini di Reisbach, le nefandezze di cui era stato accusato altrove, ma lo stesso ha deciso di ingaggiarlo e renderlo un cavaliere di Krygan, il più potente e temuto di tutti.»

«Che vuoi dire?»

«Voglio dire, Tristan, che sir Reisbach in passato ebbe ben sette mogli e sei di loro scomparvero nel nulla. Alle loro famiglie il bastardo inventò sempre qualche scusa per giustificare l'assenza delle donne, ma la verità è che abbiamo a che fare con un essere repellente che prima decideva di sposare una fanciulla per via della ricca dote e poi, appena se ne stancava, la uccideva per disfarsene e perché gli procurava piacere. Ha detto che con una scusa le portava con sé nei boschi, dicendo di voler insegnare loro a cacciare i cervi, ma poi le poverette scoprivano di essere loro stesse le prede. Diceva alle mogli di iniziare a scappare, di nascondersi, ma alla fine riusciva sempre a stanarle e a ucciderle. L'ultima, la settima, era figlia di un nobiluomo molto influente e anche molto curiosa e sveglia. Reisbach, all'epoca, teneva i resti della sesta donna in una sala sotterranea e non permetteva a nessuno di scendere laggiù per ovvi motivi. La ragazza, insospettita, trafugò la chiave della porta e decise di andare in quella sala per capire cosa c'era dentro e rinvenne il cadavere dell'altra moglie. Reisbach tentò di assassinarla, ma lei riuscì a fuggire e a tornare dal padre. Quel mostro non poté far altro che scappare il più lontano possibile e fu così che arrivò alla corte di re Caliban.» Ferdinand aveva l'aria di uno che presto avrebbe dato di stomaco. «Qui a Krygan ha commesso altre nefandezze, ma onestamente non ho voluto sapere altro.»

𝐇𝐚𝐧𝐝𝐬𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐚𝐬𝐭 [𝐓𝐰𝐢𝐬𝐭𝐞𝐝 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐦𝐬 𝟏#]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora