𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐈𝐈𝐈. 𝐈𝐥 𝐅𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐋𝐲𝐡𝐫

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Gli occhi violetti di Oberon spaziavano sui giardini che si estendevano rigogliosi al di là del patio e dei due archi sostenuti da bianche colonne che fungevano da accesso

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Gli occhi violetti di Oberon spaziavano sui giardini che si estendevano rigogliosi al di là del patio e dei due archi sostenuti da bianche colonne che fungevano da accesso.

La magnifica fontana al centro di uno dei quattro cortili interni del palazzo reale di Vehelar sciaguattava allegramente. Era grande, scolpita nel pallido marmo e a pianta quadrata, mentre invece il fiero leopardo che troneggiava in cima era in oro zecchino. Splendeva in modo quasi accecante alla luce del tardo pomeriggio, la coda era distesa e sospesa nell'aria con la punta arrotolata verso l'alto; una delle zampe anteriore era sollevata, il capo era diritto, come se l'animale immortalato stesse puntando la preda individuata in un'immaginaria e calda prateria.

Oberon era seduto sul bordo della fontana e aveva lo sguardo lontano e assente, pensieroso. Fu in quello stato di meditazione che Gerald, l'amante per il quale uno dei principi di Alerath aveva chiaramente perso la testa, lo trovò.

Schiarì la voce e fu allora che Oberon si voltò, i lisci capelli d'un biondo estremamente chiaro sospinti dalla calda e leggera brezza che aleggiava nel patio. Incrociò gli occhi verdi che tanto lo avevano ammaliato e infine conquistato mentre osservava il ventisettenne farsi sempre più vicino e prendere poi posto al suo fianco.

«Che cos'hai?» chiese Gerald.

Oberon sbuffò una risata per nulla sincera. «E me lo chiedi pure?»

Il più anziano sospirò. «So che sei in pena per tuo fratello, ma stare così non lo aiuterà né lo farà tornare prima ad Alerath.»

«Lo so, ma dopo quel che abbiamo saputo dall'ambasciatore Hume, non posso non domandarmi se ora stia bene o...», il principe non osò neppure terminare la frase. Era troppo orribile anche solo da pensarsi. «Tristan è un ragazzo tenace e forte, lo so bene, è mio fratello e siamo cresciuti insieme, ma a volte non riesco a non pensare che nostra madre avrebbe dovuto imporsi di più per far desistere Caliban. Gli ho letto negli occhi che aveva in mente qualcosa, Gerald. Non sono stupido e anche se sono considerato il più frivolo in famiglia, so lo stesso riconoscere certe cose. Quell'uomo non la raccontava giusta. Basta pensare a come ha osato mentire a tutti quanti su ciò che davvero affligge suo figlio! Tristan sarebbe potuto morire e ha solo avuto una fortuna sfacciata a ritrovarsi ad aver a che fare con qualcuno che in fin dei conti conserva ancora un atteggiamento civile e umano!»

«Oberon...»

«Quel serpente meriterebbe un calcio nel deretano per aver raccontato frottole a tutti quanti noi! Poi ecco che arriva Hume e ci fa prendere un colpo affermando che Tristan ha la febbre e sembra con un piede nella fossa! Giuro che alla prossima sventura... lo giuro sui miei genitori e sulla mia testa... prendo e parto per Krygan! E sai che lo faccio, Gerald! Lo sai benissimo!»

«Ron...», ritentò ancora l'altro, chiamandolo con il nomignolo che gli aveva assegnato da quando avevano iniziato a frequentarsi.

«Cosa c'è?» sbottò brusco il principe. «Vorresti forse dire che sto esagerando? Perché se è così, mio caro, allora...»

𝐇𝐚𝐧𝐝𝐬𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐚𝐬𝐭 [𝐓𝐰𝐢𝐬𝐭𝐞𝐝 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐦𝐬 𝟏#]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora