Regno di Alerath, 1627.
Tristan Pyranel è un principe, ultimo di sette figli. Dopo la fine della guerra che per vent'anni ha infuriato tra il regno dei suoi genitori e quello di Krygan, governato da re Caliban, finalmente viene stipulata una pace fr...
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Ormai erano trascorse diverse ore da quando Ferdinand, alle prime luci dell'alba, aveva svegliato il fratello minore allo scopo di rispettare il piano e partire alla volta della fortezza di Galbræth per guadagnare un po' di tempo e aumentare, anche se solo di poco, le probabilità di trovare Angor ancora vivo. Avevano attraversato le ben poco clementi brughiere ancora ammantate di candida e gelida neve solo per poi inoltrarsi nei fitti boschi per i quali, volenti o nolenti, erano stati costretti a passare pur di giungere alla destinazione che si erano prefissati. Benché avessero già messo in conto che la traversata non sarebbe stata un'allegra scampagnata, non si erano aspettati di incappare in un'intensa nevicata che li aveva rallentati e spinti a fare diverse soste sia per riprendere le forze che per recuperare la volontà di camminare. Al contrario dei due principi di Alerath, per nulla abituati a un clima così impietoso, Grim aveva dimostrato invece di esser abbastanza in grado di resistere alla morsa del gelo, anche se egli stesso non poteva far altro che arrancare negli alti strati immacolati di neve che ricoprivano il terreno della gola boscosa e impervia nella quale s'erano addentrati.
Avevano trovato un solo cavallo nella scuderia di Palazzo dei Gigli, ovvero quello di sir Reisbach: uno splendido esemplare di stallone del Sud dalla corporatura possente e al tempo stesso agile che vantava un manto grigio piombo e lucido al pari di pregiata seta. La sua chioma argentata sventolava al ritmo del vento mentre con le zampe falciava e spazzava via la neve. Si era stabilito di salire sulla sua groppa solamente in caso di estrema stanchezza e necessità per evitare di farlo stancare più del dovuto, ma di quel passo, senza cibo né acqua, sarebbe stato il freddo a uccidere la povera bestia che già stava dando i primi segni di insofferenza. Per quanto l'animale, nato e pasciuto a Krygan, fosse avvezzo a quel genere di situazioni, nessun essere vivente poteva reggere a lungo lo sforzo di un viaggio simile privo di energie.
Tristan aveva invitato il fratello maggiore a prendere in prestito degli abiti di Angor e non si era sorpreso più di tanto nel vedere che i vestiti del suo amato andassero a pennello a Ferdinand. La loro corporatura non era poi così differente e neppure in quanto ad altezza si differenziavano molto. Quel che invece aveva lasciato un po' di sasso il minore dei due principi di Alerath era stato, al risveglio, vedere che non fosse rimasto quasi nulla della folta e lunga chioma di suo fratello; Ferdinand, in risposta alle sue domande scioccate, si era stretto nelle spalle e aveva spiegato di aver tagliato tre quarti dei suoi splendidi capelli color oro zecchino per questioni di comodità. Ora come ora, dunque, a malapena raggiungevano metà del collo, anche se la parte frontale risultava leggermente più lunga visto che non era stato un lavoro certosino e che il primogenito di Gatria aveva fatto uso di un paio di forbici che era stato Grim, su sua richiesta, a fornirgli.
Appariva decisamente diverso e ben lontano dai canoni di bellezza di Alerath. Laggiù erano poche le occasioni che spingevano una persona a tagliarsi i capelli in modo così drastico: talvolta si trattava di un atto simbolico e di rinuncia o, ancora, per un voto fatto a Laertha o ad altre divinità in cambio di un miracolo; spesso, comunque, era una punizione riservata a coloro che avevano disobbedito ai genitori o che si erano macchiati di una grave colpa. I capelli lunghi erano un segno di prestigio e, se e quando particolarmente curati, di benessere economico e di nobiltà, dunque privarsene non era qualcosa che si faceva a cuor leggero come invece accadeva altrove.