𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈. 𝐈𝐥 𝐌𝐚𝐮𝐬𝐨𝐥𝐞𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐕𝐚𝐥𝐝𝐞𝐦𝐚𝐫

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Gli occhi azzurri di Angor Valdemar passarono in severa e perplessa rassegna sir Reisbach

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Gli occhi azzurri di Angor Valdemar passarono in severa e perplessa rassegna sir Reisbach. «Com'è possibile che un uomo e una donna abbiano potuto vanificarsi a questa maniera sotto il vostro sguardo solitamente vigile?» chiese, senza disturbarsi a celare il tono di voce irritato. «Mi auguro abbiate una valida spiegazione per questo, capitano.»

Reisbach mantenne la calma e fece del proprio meglio per sembrare dispiaciuto. «Sono... sono mortificato, Altezza. Neppure io so spiegarmi come abbia potuto consentire a me stesso una simile svista.»

Tristan, il quale si trovava accanto ad Angor, squadrò gelidamente l'uomo. «Siete davvero sicuro di non saperlo?» domandò diretto. 

Gilyas represse con maestria il primo impulso di rispondere per le rime al principe straniero. «Non credo di capire, vossignoria.»

«Io invece credo abbiate ben inteso, capitano.»

Valdemar guardò prima l'uno e poi l'altro, infine: «Sarebbe bene cercare di restare calmi e lucidi. Accusarci a vicenda non farà tornare da chissà dove il signor Hume né Adriana.»

«Eppure sono più convinto che mai che sir Reisbach sia a conoscenza di più cose di quanto pensiamo. Se così fosse, lo pregherei di mettercene subito a parte» insisté Pyranel. Quell'uomo non gli piaceva e la sua presenza gli risultava sempre meno gradita. 

Angor sospirò e disse al capitano delle guardie di lasciare il salotto. Reisbach fece un inchino e obbedì. Il principe di Krygan, dunque, rivolse l'attenzione al fidanzato. «Per l'ultima volta: sir Reisbach non c'entra niente con la scomparsa di Adriana e Hume. Poc'anzi siete stato scortese e inopportuno, perdonate la schiettezza.»

Tristan lo fissò a bocca aperta. «Cosa?» chiese, convinto di aver capito male. «State seriamente rimproverando me, invece di decidervi a far sputare il rospo a quella carogna? Davvero siete così ingenuo?»

«Quella carogna», lo rimbeccò l'altro con durezza, «protegge questi confini da dieci lunghi anni. Ha protetto me sin dal primo giorno in cui sono stato mandato qui da mio padre. Sir Reisbach non aveva ragioni valide per far del male a Hume e ad Adriana o farli sparire. Siete voi che mancate di essere obiettivo.»

«No, invece!» perse le staffe Tristan, sull'orlo delle lacrime. «Voi vi state facendo accecare dall'affetto che provate per quell'uomo! L'affetto vi impedisce di vederlo per il bugiardo che è realmente!»

Capì subito che Angor aveva preso quelle parole per il verso sbagliato, il peggiore possibile.

«Quindi manco di lungimiranza e intelligenza? Buono a sapersi.»

«Non intendevo dire questo!»

«E allora cosa?» 

Pyranel implorò la dea Laertha, sua protettrice, di dargli la forza di non prendere a ceffoni Valdemar. Si avvicinò e sollevò le mani per far segno all'altro di placarsi e starlo piuttosto a sentire. «Pensateci bene: Hume e Adriana sapevano entrambi che fra non molto io sarei partito per Alerath. Ci fidavamo di tutti e due, giusto?»

𝐇𝐚𝐧𝐝𝐬𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐚𝐬𝐭 [𝐓𝐰𝐢𝐬𝐭𝐞𝐝 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐦𝐬 𝟏#]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora