𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐈𝐕. 𝐏𝐚𝐥𝐚𝐳𝐳𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐆𝐢𝐠𝐥𝐢

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Dopo due settimane la nave aveva attraccato nel porto di Nothgard, la città portuale più importante della regione di Mylvar

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Dopo due settimane la nave aveva attraccato nel porto di Nothgard, la città portuale più importante della regione di Mylvar. Molti, come aveva spiegato a Tristan il signor Hume, avevano quasi subito riconosciuto il vascello appartenente alla flotta reale grazie alla decorazione presente sulla prua: un'aquila dorata dalle ali spiegate in una posa maestosa. Tale polena era adottata esclusivamente dalle navi di proprietà della corona e dunque ampiamente riconoscibile.

Tristan si era sentito non poco a disagio quando, sceso sulla terra ferma, le persone che si erano radunate lo avevano osservato avanzare sul molo come avrebbero potuto fare con una creatura appartenente a una razza diversa dalla loro. Era stato imbarazzante e lo aveva ricolmato di disagio, tanto che era stato grato quando finalmente Hume lo aveva scortato alla carrozza e lo aveva aiutato a salirvi, per poi accomodarsi di fronte a lui sull'altro sedile.

«Perché mi guardavano tutti in quel modo?» gli aveva domandato il principe di Alerath.

Gideon, dopo un imbarazzato silenzio, aveva risposto: «Probabilmente, Altezza, si è già sparsa la voce del vostro arrivo nelle Terre del Sud. Siete uno dei figli della regina Gatria, di colei che ha perso la guerra e condotto in battaglia l'esercito che ha sottratto a molti i rispettivi famigliari. Non ve lo dico per farvi sentire in colpa, è solo che al popolo non interessava altro che veder tornare vivi i tanti giovani mandati a combattere la guerra del re. Non potete biasimarli».

Quella risposta, anziché indispettire Tristan, lo aveva riempito di amarezza e spinto a non aggiungere altro.

Da allora erano trascorsi sei giorni di viaggio interminabili e spossanti.

Tristan mai aveva affrontato un viaggio così lungo in carrozza, viaggio reso ancor meno agevole dalla presenza della neve e del gelo ai quali il ragazzo non era affatto abituato. Per quanto dispiaciuto per il povero lupo che era stato ucciso per fornire un'imbottitura all'indumento, era grato di poter indossare il mantello donato da re Caliban. Il freddo lo stava rendendo letargico, iniziava persino a sottrargli l'appetito. Voleva solo arrivare finalmente a Palazzo dei Gigli e sperava che ad attenderlo ci fosse un bel fuoco acceso presso il quale riscaldarsi. 

Alcune ore addietro, secondo Hume, avevano superato i confini della regione Mylvar e varcato quelli della sua vicina, Verbrak. Era fra le più grandi, ma allo stesso tempo quella meno colonizzata. Lì, da qualche parte in quei boschi che sembravano un'infinita distesa di alberi coperti di neve, si trovava Palazzo dei Gigli.

Tristan si era ripreso da poco dal torpore sonnolento in cui era piombato un paio d'ore prima, quando chiese, per l'ennesima volta: «Quanto manca ancora all'arrivo?»

Il signor Hume, il quale sembrava molto più abituato al clima di quei luoghi e non soffriva per via del gelo come lui, volse gli occhi azzurri in sua direzione e gli sorrise rassicurante: «Ormai siamo quasi giunti a destinazione, Altezza. Vi chiedo di resistere e di essere un altro po' paziente».

𝐇𝐚𝐧𝐝𝐬𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐚𝐬𝐭 [𝐓𝐰𝐢𝐬𝐭𝐞𝐝 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐦𝐬 𝟏#]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora