Capitolo 7

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Stamattina il mio risveglio non è stato uno dei migliori. Praticamente mia madre è fiondata nella mia stanza iniziando a urlare cose a caso, incomprensibili per me alle sei del mattino ma quando la sua frase è finto con Anais e Axel allora il mio cervello ha iniziato a funzionare. A quanto pare la mia dolce sorellina si è lamentata con la mammina del fatto che io fossi nell'ufficio di Axel e se prima non riuscivo a comprendere il comportamento delle due pazze ulteriormente sono arrivata alla conclusione che stanno tramando qualcosa.

Ripensando a giorni fa mia madre era entusiasta del fatto che lui non fosse impegnato, così come la strana richiesta di mia sorella di iniziare a lavorare in azienda. Non si è mai interessata al lavoro e non solo nella nostra azienda ma proprio in generale e ora magicamente vuole andare in azienda, così ho iniziato a pensare che fosse interessata ad Axel, spiegato il motivo per cui mia madre è arrabbiata. Secondo le sue parole io sono il demonio in grado di rovinare la felicità di mia sorella e non mi devo più permettere di avere nessun tipo di rapporto con Axel. Praticamente la sua isteria è finita per farci litigare, cosa che ormai accade sempre fin da quando ho memoria, ma questa volta è peggiorata quando le ho ricordato gentilmente che io con Axel ci lavoro e che quindi sono obbligata a parlarci così lei ha dato di matto per finire con la bellezza di uno schiaffo sulla mia guancia.

Ho sempre rispettato e amato Sandra come se fosse mia madre naturale, in fin dei conti è l'unica figura materna che conosco dato che la mia vera madre è morta dandomi alla luce. Quando avevo due anni papà si è sposato con Sandra che hai tempi era la sua migliore amica, diventando così sua moglie e mia madre. Sono sicura che la sofferenza gli abbia uniti dato che lei aveva perso il marito in un incidente stradale. Ho ricordi vaghi con lei da piccola, ma quel poco che ricordo posso dire che era molto amorevole sia con me che con papà, tutto però cambiò quando è rimasta incinta di Anais. Con il suo arrivo, Sandra pian piano ha cambiato atteggiamento nei miei confronti e con il tempo, crescendo, ho potuto notare la netta differenza che faceva tra me e Anais.

Non so cosa è successo ma se inizialmente andavo d'accordo con mia sorella tutto è cambiato quando lei ha iniziato a dire la prima bugia a nostra madre. "Ariel ha detto che lei ha i capelli più lunghi dei miei " disse alla mamma e nonostante non fosse vero la mamma non mi credete e per dispetto ha tagliato le mie lunghe trecce, e nonostante le mie suppliche di non farlo lei lo fece lo stesso. Avevo 6 anni all'epoca e per quanto ho provato a capire la bugia di Anais non ho trovato mai una risposta. Ogni volta che lei si inventava una cattiveria Sandra incolpava me per la tristezza di sua figlia così ogni volta mi puniva, e forse essere puniti psicologicamente è un abuso di potere, una violenza che ti lascia grandi cicatrici dentro di te. Mi privava della mia libertà, del mio essere, facendomi sentire una nullità.

Non ho potuto mai raccontare niente a papà perché lei mi minacciava ed io essendo solo una ragazzina avevo paura di lei. Sono stata in silenzio per tanto tempo subendo la sua ira e l'odio di mia sorella. L'unica però ad alleviare sempre il mio dolore dandomi l'amore che avrei dovuto ricevere da mia madre è sempre stata Rosita.

Guardo allo specchio la mia faccia e quando sulla mia guancia vedo un enorme livido mi assale la rabbia.

<<Maledetta>> sbotto arrabbiata mentre cerco di coprire questo livido, ma anche un minimo sfioramento sulla mia pelle mi provoca dolore. Non mi merito tutto questo, penso mentre una strana idea mi balena nella mente.

Mi dirigo verso la cambia armadio per poi tirare fuori le mie valigie ed iniziare a riempirle con le mie cose, buttandole dentro a caso. Mi inventerò una scusa con papà ma io non posso più restare un minuto in più in questa casa. Che vada al diavolo mia madre e tutto il resto, compreso Axel. Non ho bisogno di altri problemi nella mia vita, e lui già mi ha causato un enorme problema.

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