Capitolo 20

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"Ma tu chi sei che avanzando nel cuore della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?"

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È successa una cosa molto strana questa mattina, quando ho aperto gli occhi di Axel non c'era neanche l'ombra e se inizialmente ci sono rimasta male in un secondo tempo sono rimasta sorpresa quando ho trovato nella sua parte di letto un vassoio pieno di prelibatezze per fare colazione, tutto accompagnato da un bellissimo biglietto.

"Vorrei tanto restare ancora qui accanto a te nel letto, guardarti dormire, osservare il tuo corpo ancora nudo coperto per metà dalle lenzuola, le stesse in cui questa notte ci siamo amati però devo andare, anche se non voglio. Ti ho sentita sai?"

Se fossi stata ancora in grado di piangere giuro che lo avrei fatto perché se all'apparenza sembrano semplice frase buttate lì su un foglio per me è molto di più, lui mi ha sentita, lui ha percepito tutto di me, lui è riuscito a farsi spazio dentro il mio cuore e mi sento felice, anzi lo sono.

Dopo aver mangiato ogni cosa presente su quel vassoio mi alzo dal letto carica più che mai afferrando il telefono per digitare un veloce e semplice messaggio ma molto significativo, "SOS", questa è davvero un'emergenza. Mi dirigo in bagno e quando passo davanti allo specchio mi soffermo, osservando la mia figura. Il mio viso è raggiante, la mia bocca non smette di tenere le labbra incurvate all'insù in un bellissimo sorriso, i miei occhi azzurri brillano di luce propria, quella luce che per troppo tempo è stata ombrata dalla sofferenza.

<Qual'è l'emergenza?> la voce strillante di Becca risuona in tutta la casa, accompagnato dal rumore dei suoi tacchi. Posso sentire come sale gradino dopo gradino dirigendosi a passi felpati verso la mia stanza. Ho dimenticato quanto in realtà possa essere veloce quando si tratta di emergenze.

<Dove è il fuoco?> urla aprendo la porta della mia stanza e quando con lo sguardo incontra la mia figura si blocca sul ciglio della porta.

<Il fuoco è qui> sussurro piano portando la mano destra all'altezza del cuore.

<Cos-in che sens...oh> la sua faccia diventa sorpresa mentre si porta le mani alla bocca incredula, quando finalmente capisce.

<Sono stata una cattiva amica ultimamente, per niente presente e soprattutto ti ho mentito e giuro che non era una mia intenzione però avevo paura di ammetterlo prima di tutto a me stessa.> mi soffermo, facendo una lunga pausa mentre inspiro profondamente <io lo amo Becca> confesso per la prima volta ad alta voce questo grande sentimento che mi stravolge. <Non so quando è successo ma mi sono innamorata di lui, e stanotte, qui, in questo letto abbiamo fatto l'amore>

<Finalmente hai scopato> urla euforica per poi buttarsi su di me stringendo la mani intorno al mio collo mentre saltella come una pazza.

<Piano cazzo non respiro> sbotto infastidita ma l'attimo dopo rido felice quando ripenso alla cazzata che ha appena detto la mia amica.

<Dai racconta, voglio ogni particolare>

<Becca di sicuro non starò qui a raccontare come il suo cazz..oh fanculo! Non ti dico niente, l'unica cosa che devi sapere è che mi ha fatto sentire viva>

<Ragazza, dal marchio che ha lasciato sul tuo collo posso solo immaginare quanto sia stato intenso> ridacchia prendendosi beffa di me mentre fissa un punto preciso sul mio collo.

<Lui ha fatto cosa?> strido sorpresa mentre tocco il mio collo, perché prima non l'ho notato? Forse perché eri intenta a sognare ad occhi aperti.

<Ci ha dato dentro alla grande ragazza> sbotta a ridere come una stronza continuando a mettermi a disagio.

<Smettila, ho bisogno del tuo aiuto>

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