Il gran giorno è arrivato. Oggi conoscerò Mr. Brad Harrison.
Sono giorni ormai che siamo arrivati in città. Mia sorella è tornata per qualche giorno a casa dal marito e questa sera non sarà presente, ma mi ha fatto promettere che le avrei scritto il giorno successivo per raccontarle tutte le mie prime impressioni.
Lady Danbury, come ogni volta, ha spedito gli inviti per l'apertura della stagione, presso la sua dimora per questa sera e ovviamente non potevamo che accettare. Mio fratello mi ha annunciato che sarà presente anche il suo amico, quindi quale occasione migliore per conoscerlo.
Sono seduta davanti allo specchio mentre mi pettino i capelli. Intanto i miei pensieri sono occupati da una persona che nemmeno conosco. Immagino a come possa essere sia caratterialmente che fisicamente, ma nulla riesce a farmi creare delle aspettative. Potrebbe essere gentile quanto antipatico e scorbutico. In fondo potrebbe non essere entusiasta all'idea di sposarmi, ma semplicemente allettato alla prospettiva di corteggiarmi.
Oggi incontrerò la persona che forse un giorno diventerà mio marito, a cui dovrò dare la mia vita, ma non sono certa che avrà anche il mio cuore.
Sento bussare alla porta e ciò mi ridesta. «Avanti.» rispondo dopo un attimo.
Non appena la porta si apre, appare una ragazza in divisa da cameriera. Non l'ho mai vista qui, quindi penso che sia una nuova assunzione. Non posso nascondere che sia una ragazza incantevole. Ha i capelli rinchiusi nella cuffietta, ma si intravedono dei riccioli biondissimi. I suoi occhi scuri mi scrutano curiosa così la invito ad avvicinarsi. Ella è un po' restia ma infine inizia a parlare.
«Signorina Anderson, buongiorno.» imbarazzata e impacciata si inchina poi si presenta. «Sono la sua cameriera personale. Mi chiamo Emma e sono a sua completa disposizione.»
Non appena ascolto le sue parole mi si dipinge sul volto un'espressione incerta. «Non capisco. Non ho mai avuto una cameriera personale.»
«Signorina, vostro fratello mi ha fatto giungere qui stamane per servirvi.»
Il suo imbarazzo adesso è ancora più visibile e non voglio metterla ancora più in difficoltà. Chi sa quanto ha bisogno di questo lavoro. «D'accordo.» esordisco con un sorriso. «Perdonami, come hai detto che ti chiami?»
«Emma, signorina.» si affretta a rispondere.
«Molto bene, Emma.» mi guardo allo specchio e le faccio cenno di avvicinarsi. «Potresti aiutarmi ad acconciarmi i capelli?»
«Certamente.» afferma e subito si avvicina alla mia capigliatura.
Non appena termina di legarmi i capelli e di aiutarmi ad indossare il vestito prescelto, mi complimento con lei per essere riuscita a farmi sembrare quasi bella.
«Ma signorina, se posso permettermi, voi siete molto bella. Io non ho fatto nulla.»
Questa ragazza è qui da poco ed io già l'adoro. È perfetta: lavora sodo e senza perdere tempo. «Puoi permetterti eccome.» le accordo gentilmente. «Sei molto gentile, Emma e ti ringrazio.»
Dallo specchio, davanti a me, la vedo abbassare la testa e sorridere così mi volto e la colgo sul fatto.
«Visto che trascorreremo insieme molto tempo che ne dici di passare al tu?» le chiedo con un tono amichevole.
«Ne sarei lieta, signorina.»
Inizia però a infastidirmi che una ragazza che pare abbia la mia età debba chiamarmi "signorina", così mi sbilancio. «Chiederti di chiamarmi Emily, sarebbe troppo?»
«Mi dispiace, signorina. Così sono stata istruita.» con un ultimo inchino mi saluta e io resto a guardarmi nello specchio.
Spero proprio che io e la mia umile cameriera riusciremo a diventare amiche. Potrei confidarmi con lei e ridurre questa brutta sensazione. Inizio a sentire la tensione all'altezza dello stomaco all'idea dell'uomo che presto girerà per casa.

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Libera di scegliere
Historical FictionQuesta è una storia che parla di una donna dell'Alta Società londinese dell'epoca Regency. Lei sa bastarsi da sola e non accetterà nulla in meno del vero amore per un matrimonio. Quando però la sua famiglia, inizia a decidere per lei, come se non a...