Mi sveglia la mia cameriera che apre le tende scure e fa entrare la calda luce del mattino.
«Buongiorno, signorina.»
«Buongiorno, Emily.» le rispondo mentre mi stiracchio. «Caspita, sembra davvero una bella giornata. Perfetta per una passeggiata al parco.»
«Si, direi proprio di sì» afferma Emily mentre si allontana per prendere tutto l'occorrente per lavarmi e vestirmi.
Di lì a poco, sono pronta per scendere a far colazione.
«Buongiorno, Fred.» entro con un sorriso in sala. È già tutto apparecchiato e prendo posto accanto a mio fratello.
«Oh, sembri di buon umore, cara sorella.» mentre sorseggia il suo tè. «Dobbiamo ringraziare un certo gentiluomo magari?»
«Dobbiamo ringraziare il sole che ha deciso di esporsi nella sua totale bellezza.» lo contraddico. «È il tempo perfetto per una passeggiata. Mi accompagneresti?»
«Vuoi già sminuire la brillantezza nei tuoi occhi ieri sera?»
«Non cambiare argomento. Allora, mi accompagni?»
«Ti accompagno solo se mi dirai le tue impressioni su Mr. Harrison.»
«Oh, non essere cattivo con me. Sono una signorina, ho bisogno di tempo per valutare il tuo amico.» sorseggio il mio tè. «E gli occhi non mi brillavano per Mr. Harrison.»
«Ah no?»
Gli lancio uno sguardo truce. «No.» affermo decisa. «Credo che Lady Danbury si sia superata ieri sera. Ha organizzato uno dei balli più belli. La metà degli invitati, ne ha decantato le lodi.»
«Devo darti ragione.» afferma divertito. Alla fine vinco sempre io. «Sarebbe piaciuto anche ad Hester.»
«A proposito di Hester. Quando la rivedrò?»
«Presto.» mi racconta mentre si alza dal tavolo per avvicinarsi alla finestra. «Suo padre sta sistemando i suoi affari in America per poi trasferirsi qui definitivamente. Sai com'è fatta Hester, se non aiutasse la sua famiglia, si sentirebbe terribilmente in difetto.»
Annuisco e sorrido. Non vedo Hester da molto tempo. È sempre stata molto dolce con me, mi ha sempre riservato parole calorose e di conforto quando ero in collegio. Ella e mio fratello sono ormai fidanzati da anni e non vedo l'ora che si sposino. Sarà bellissimo, già lo immagino. Sarò una delle damigelle come ha sempre sognato Hester e spero che per quando arriverà quel momento ci sarà al mio fianco un accompagnatore degno di nota.Non ci è voluto tanto per convincere mio fratello, ma finalmente siamo insieme che passeggiamo al parco.
È così liberatorio camminare piuttosto che stare a casa a ricamare. Adoro sia ricamare che leggere, ma nulla riesce a sostituire una camminata e respirare a pieni polmoni l'aria fresca. C'è il sole, ma non fa troppo caldo da non restare sotto al sole. So che dovrei proteggermi, ma adoro sentire il sole che tocca la mia pelle.
Incontriamo diversi membri dell'alta società e accenno un saluto ad ognuno.
Oggi mi sembra di vedere questo parco per la prima volta, i fiori sono più colorati, gli alberi e i prati più verdi. La giornata è stupenda, c'è un sole che è strano da vedere a Londra e ciò rende ancora più piacevole la passeggiata.
Girovaghiamo tra i sentieri intorno al lago, ma di Mr. Harrison nemmeno l'ombra.
Strano, penso tra me e me. È qui la maggior parte dei gentiluomini che ho incontrato ieri sera. Mi sarebbe piaciuto poter conversare con lui. Devo ammettere che è davvero interessante e intraprendere una conversazione con lui è molto stimolante. Si può variare da un argomento all'altro e non annoiarsi mai.
Ha tutte le carte in regole per essere il miglior pretendente, ma voglio continuare a conoscerlo. Non voglio farmi guidare dalle decisioni istintive. In fondo mi conosco e anche se sono un'inguaribile romantica, sono anche molto razionale e prima che agisca di cuore ci rifletto.
È una lezione che ho imparato a mie spese e non posso più permettermelo alla mia età.
Mentre mi soffermo sul mio passato, Fred mi tira lievemente il braccio e attira la mia attenzione.
«Sei molto silenziosa, Emily.» mi dice dolcemente. «Dov'è finito l'entusiasmo di questa mattina?»
«Hai ragione, Fred.» gli sorrido. «Mi ero soffermata a pensare...» mi blocco. Non posso e non voglio riferirgli i miei pensieri.
«Avresti voluto incontrare Mr. Harrison?» mi chiede mentre ci accomodiamo su una panchina lungo il sentiero. Ormai mio fratello mi conosce meglio di me.
«Sì, mi sarebbe piaciuto.» gli confesso decisa. «Forse avrà avuto degli impegni improrogabili.»
«Per come lo conosco, ti direi che è proprio così. È molto serio quando si tratta di impegni e promesse e se oggi non è qui è perché davvero non poteva. Credo che sia molto interessato a te.»
«Cosa te lo fa pensare?». Si, sono curiosa.
«Non ama conversare e farsi conoscere, ma tu che riesci a fare parlare anche le pietre, ti parla di sé come se fosse naturale e credimi, non darlo per scontato.»
«Vedremo.» gli rispondo scettica, non so se credere a Mr. Harrison, ma se è vero quello che dice Fred, dovrebbe essere un buon segno.
Fred si volta verso di me, ha uno sguardo serio e quando lo ha è perché sta per dirmi qualcosa di serio. «Quando ieri sera ti ho lasciato conversare con Mr. Harrison e mi sono allontanato, Lady Danbury mi è stata accanto e vi ha osservati. Dice che sareste un'incantevole coppia e spera che presto vi sposiate.»
«Già sono iniziati i pettegolezzi?» mugugno infastidita.
«Non dire così. Sai che Lady Danbury me lo ha detto solo perché tiene a noi come voleva bene a nostra madre.»
«Lo so e hai ragione, scusa.» mi avvicino e lo guardo negli occhi. «Questa situazione mi sta mettendo a disagio e i pettegolezzi non aiutano. Già mi hanno condizionata una volta.»
«Si, lo so, ma è stato tanto tempo fa. Speravo avessi dimenticato e superato.»
Mi volto verso il lago e mi soffermo a pensare. «Superato sicuramente. Dimenticato mai.» dico infine.
«Ad ogni modo, volevo dirti che Lady Danbury ci ha invitati stasera all'opera nel suo palchetto.»
«Oh, ma è meraviglioso!» esclamo entusiasta. «Adoro l'opera.»
«Infatti ho accettato perché sapevo.»
«Grazie Fred.» gli prendo le mani tra le mie e gliele stingo forte. «Sei il fratello migliore che si potesse desiderare.»La giornata sembrava non passasse più, fino a che la mia cameriera non ha bussato alla porta della mia camera per aiutarmi a prepararmi per questa sera. Il tempo da allora è volato.
Adesso che sono seduta sul palchetto di Lady Danbury non finisco di sorridere. Sono così felice che ci abbia invitate. Non che la nostra famiglia non possa permettersi di andarci, ma mio fratello odia l'opera e sono rare le occasioni in cui mi accompagna.
«Questa sera si esibirà per la prima volta un'attrice molto celebrata a Parigi. La regina in persona l'ha ascoltata e le ha permesso di esibirsi.» ci racconta Lady Danbury.
«Sarà un onore poter ascoltare una donna tanto talentuosa.» replico estasiata alla vista della sala. Il colore rosso delle tende, i rivestimenti in velluto e i dettagli delle impalcature in oro, predominano su tutto. Tutti gli spettatori sono molto eleganti e il tutto è una visione. Il palchetto di Lady Danbury offre una visione perfetta del palco e dell'intera sala. I miei occhi sono alla ricerca di Mr. Harrison, ma invano. Forse non gli piace l'opera, penso tra me e me.
Il vociare diminuisce fino a che in sala non cala il silenzio e il sipario si alza. L'attrice dà subito dimostrazione del suo talento e lascia tutti senza fiato. Lo spettacolo è stato così coinvolgente che il finale mi è sembrato arrivasse troppo presto.
Gli applausi che ne sono susseguiti sono durati per qualche minuto e l'attrice ne è commossa.
Lady Danbury dopo i complimenti per lo spettacolo e l'attrice, si congeda.
Mio fratello si allontana per parlare ad un amico e io resto lì ad aspettarlo come mi ha chiesto. Mi ha detto che era per affari e che non ci avrebbe impiegato molto.
Resto dietro le tende del palchetto e sento due voci in lontananza. Distinguo Lady Featherington e Lady Cowper e ovviamente sono intente a spettegolare.
«Mr. Featherington mi ha confermato che sta per tornare»
«Chi starebbe tornando?» domanda Lady Cowper incuriosita.
«Ma come chi?» esclama divertita l'altra, tra una risatina e l'altra. «Mr. Grower, chi se no?»
«Mr. James Grower?». Al suono di quel nome mi si gela il sangue e mi immobilizzo.
«Forse sarebbe più corretto chiamarlo Capitano Grower.» sottolinea Lady Featherington ancora più divertita.
«Non ci posso credere!» replica Lady Cowper ancora sorpresa.
Le sento ancora ridere quando decido di uscire dal mio nascondiglio. Cerco di raggiungere mio fratello. Sono sconvolta e non riesco a credere a quello che ho appena sentito.
È tornato.
Sta tornando, mi correggo.
Non ci posso credere. Dopotutto vuole ritornare qui. È assurdo.
Sento la tristezza assalirmi e gli occhi inumidirsi, ma nel momento in cui alzo lo sguardo, mi blocco e trattengo il respiro.
Davanti ai miei occhi compare lui.
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Libera di scegliere
Historical FictionQuesta è una storia che parla di una donna dell'Alta Società londinese dell'epoca Regency. Lei sa bastarsi da sola e non accetterà nulla in meno del vero amore per un matrimonio. Quando però la sua famiglia, inizia a decidere per lei, come se non a...