Nostra sorella è arrivata giusto in tempo per il matrimonio.
All'alba la carrozza si è fatta strada dal cancello principale e tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Io più di tutti.
Lei è la testimone di mio fratello e se non fosse arrivata, quel compito l'avrei ereditato io. Non ne sarei stata all'altezza.
Ma tutto è bene quel che finisce bene.
Adesso aspettiamo gli sposi ai piedi della scalinata principale dove li vedremo scendere . Hanno deciso per un matrimonio privato con la presenza dei testimoni e tra qualche momento dovremmo vederli arrivare.
Oggi è una giornata magnifica ma calda. Mi sono pentita di non aver portato con me il mio ombrellino per proteggermi dal sole. Scosto le mie gonne per spostare il mio peso da una gamba all'altra. Adoro il mio abito. Le gonne scendono morbide e il corpetto è impreziosito da decorazioni floreali con colori pastello, molto delicati.
Mr. Harrison è al mio fianco che mi sorride di tanto in tanto quando ci scambiamo un'occhiata.
Oltre il cinguettio degli uccelli, si sentono tutte le voci degli inviati che commentano lo splendore generale. Ci sono proprio tutti, tranne Lady Danbury che dovrebbe arrivare.
Sono molto soddisfatta del risultato.
L'unico pensiero che disturba il mio buon umore sono le occhiate che mi lancia il capitano Grower.
È il migliore amico di Fred, non poteva non invitarlo ed egli non poteva non venire.
Ho cercato di non pensare a ciò fino ad oggi e in parte mi è servito.
Lo guardo solo il tempo di ammirare la sua uniforme e la coppia che forma con Miss Shelf.
Mr. Harrison non è tranquillo e il fatto che sia taciturno è dovuto proprio a questo. Ormai ho accettato ciò, ma non posso dire che mi piaccia. Vorrei che mi facesse distrarre dal capitano Grower, ma il suo silenzio alimenta solo i miei pensieri.
Speravo che avesse superato il mio trascorso con il capitano Grower, ma evidentemente non è così.
«Posso farvi i miei compimenti per lo splendore generale?» mi chiede esordendo la duchessa di Hastings con il suo meraviglioso sorriso. Al suo fianco il suo bellissimo e devoto marito.
Mi inchino. «È un onore avervi qui.» le dico felicemente sorpresa e felice di poter parlare con una figura amica.
«Oh andiamo, Emily.» mi redarguisce «Ci conosciamo da tanti anni. Cos'è questa formalità?»
«Hai ragione e ti ringrazio, ma se una duchessa ormai.»
«Lo so bene, ma questo non mi impedirà di parlare alle mie amiche come voglio.» risponde soddisfatta, lanciando un'occhiata al marito che alza gli occhi al cielo.
Io ed ella ci conosciamo da anni, ma da quando mi sono allontanata tre anni fa e Dafne si è sposata, i nostri rapporti sono diventati più radi poiché il tempo per incontrarci è diminuito. L'affetto non è cambiato. Conosce esattamente tutta la mia storia e io la sua. Ci teniamo aggiornate con le lettere. Presento però Mr. Harrison ai duchi di Hastings, dato che è la prima volta che lo incontrano.
I due gentiluomini si sono subito immersi in una loro conversazione mentre io e Dafne ci allontaniamo per raggiungere la sua famiglia.
«Non mi sembri molto a tuo agio con il tuo cavaliere.» mi confessa preoccupata.
«Speravo non si notasse. Sto cercando di celarlo. Tu sai a chi.»
«Certo che lo so.» mi ferma prima di raggiungere i Bridgerton. «Ne ho parlato proprio prima con Jess. Se non sei felice non devi accettarlo.»
La guardo e cerco di evitare il suo sguardo. So che ha ragione. «È che è totalmente un'altra persona quando non è presente il Capitano Grower.»
«Lo teme e questo è chiaro, ma capisco il tuo umore. Se posso consigliarti, non pensarci. Se egli non è se stesso quando è con te, allora fallo tu. Comportati esattamente come se l'altro non ci fosse.»
«Forse hai ragione, nemmeno io sto facendo qualcosa che possa cambiare la situazione.»
Mi stringe la mano e mi sorride. Ciò mi da un po' di forza e la stringo a mia volta, come quando eravamo più piccole.
Che trio eravamo, con Jess al seguito. Sembrano passati troppi anni.
Ci avviciniamo finalmente ai Bridgerton.
Anche loro non li vedo da tempo e sono felice di poter scambiare qualche parola.
Lady Violet è splendente, come sempre. Mi dice che assomiglio sempre più a mia madre ogni volta che mi vede. Non potrebbe dirmi niente di più bello per me. È un complimento speciale.
Lei è entusiasta per la seconda gravidanza di Dafne. È stata perfetta come madre, figuriamoci come nonna. Il piccolo di Dafne è con la tata ma lei vorrebbe essere con lui.
Tutti i figli sono lì riuniti e amo vederli insieme. Sono una famiglia speciale e sono felice di averli tra le mie amicizie.
Resto un po' con i Bridgerton, preferendo di star lontano da Mr. Harrison che però non mi perde d'occhio. Resto stupita del fatto che parla fluentemente con il duca di Hastings. Forse è proprio con me che non ha voglia di parlare?
Per fortuna un fragoroso applauso interrompe i miei pensieri e vedo che Fred ed Hester stanno facendo il loro ingresso in giardino, mano nella mano e innamoratissimi.Il matrimonio procede per il meglio.
Il banchetto è aperto così come anche le danze. Il sole è tramontato e in giardino, sono stati accesi i candelabri sparsi per tutta la distesa. Creano un'atmosfera molto romantica.
Io e Mr. Harrison abbiamo danzato insieme e sembra essere tornata un po' più sintonia tra noi due. Riusciamo a conversare e a scherzare e ciò me lo fa sentire meno lontano.
Ci avviciniamo al tavolo delle vivande e prendo il mio terzo bicchiere di vino.
Mr. Harrison non lo nota perché si avvicinano a noi alcuni amici dell'università di Fred e Brad. Sono molto brilli e lo inglobano completamente, portandolo via da me.
La cosa mi fa sorridere.
Me ne resto in disparte, ma dopo poco mi raggiunge Lady Danbury che si è unita a noi dopo la cerimonia.
«Devo farvi i complimenti. Voi e la sposa avete fatto un lavoro eccezionale.»
«Grazie, Lady Danbury.» le dico cortesemente. «Detto da voi è più che un complimento.»
«Mia cara ragazza.» mi dice ridendo, ma io non rido di giusto con lei e se ne rende conto. «So esattamente cosa stai pensando.»
«No. Questa volta non lo sapete.» cerco di dirle per evitare l'argomento.
«Beh peccato! Perché in questo giardino, c'è qualcun altro con il vostro stesso sguardo.»
«Non voglio ascoltare.» dico decisa. «Perdonatemi, Lady Danbury. È una storia finita tempo fa.».
Mi inchino e vado via, con i suoi occhi sospettosi su di me.
Ma è possibile che sappia sempre tutto?Decido di fare due passi e allontanarmi dagli invitati.
So di essere stata molto brusca con Lady Danbury, ma ha toccato un'argomento per me, molto difficile da affrontare. In questo momento, mi sento molto debole dal punto di vista emotivo.
Mi capirà o almeno lo spero.
Sono un po' brilla, ma ciò piuttosto che frenarmi mi dà una spinta ad andare sempre più lontano. Di solito non bevo mai, ma questa sera ne ho sentito il bisogno. Non posso nascondere nemmeno a me stessa il perché.
Mi siedo su una panchina e tiro un sospiro di sollievo. Alzo lo guardo e mi godo lo spettacolo della luna e delle stelle.
Questo momento di pace è quello che mi serviva.
Mi volto verso destra quando sento dei passi provenire da quella direzione. Resto ferma e sgrano gli occhi quando vedo chi è arrivato.
Il capitano Grower compare al mio fianco e si siede come se fosse naturale farlo.
Metto un po' di distanza tra noi e mi volto dall'altra parte.
Non ho nessuna voglia di parlargli.
«Non mi ignorate, Miss Anderson.» esordisce con una voce che non gli ho mai sentito. Non l'ho mai visto ubriaco. A vederlo adesso direi che lo è decisamente.
Lo guardo bene negli occhi. Il suo sguardo è sognante e i suoi occhi sono lucidi.
«Siete ubriaco.» dico l'ovvio.
«E voi siete bellissima.» ribatte subito dopo. Non stacca gli occhi da me.
«Le vostre parole non hanno alcun valore per me.» ribatto cercando di sembrare sicura di me.
«Emily, non fare così. Ti sto facendo un complimento.»
«Grazie.» gli rispondo educatamente e mi alzo per andare via.
Egli si alza in contemporanea e mi blocca un polso. «Aspetta.» sussurra.
Il cuore mi inizia a battere. Un po' per paura, un po' per egli. Sono sola ed egli è ubriaco. La sua stretta è forte.
«Capitano Grower, per favore, mi fate male.» gli faccio notare la sua mano.
Lui la stacca e mi sento più sollevata, ma cerco di non farglielo notare.
«Ti chiedo scusa.» mi dice però avvicinandosi, poi continua come se fosse disperato. «Ma io non riesco più a resistere.»
In un attimo riduce la distanza tra noi, mi circonda con il suo braccio possente e mi attira a sé per darmi un bacio. Un bacio che sembra innocente all'inizio, ma che continua invece in maniera completamente opposta.
Tento di staccarmi facendo non poca resistenza, ma James è forte e le emozioni prendono il sopravvento. Mi lascio andare e mi godo quel bacio che mi mancava da tempo.
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Libera di scegliere
Narrativa StoricaQuesta è una storia che parla di una donna dell'Alta Società londinese dell'epoca Regency. Lei sa bastarsi da sola e non accetterà nulla in meno del vero amore per un matrimonio. Quando però la sua famiglia, inizia a decidere per lei, come se non a...