Capitolo 13

99 10 0
                                    

Sono giorni che io e mio fratello non ci parliamo.
Egli, il giorno dopo il ballo, è partito per degli affari e io sono rimasta qui con mia sorella.
Stranamente Fred non mi ha detto nulla quella sera. Mi sarei aspettata un'interrogatorio o un chiarimento e invece nulla.
Silenzio.
Tornati a casa, si è chiuso in camera sua e il mattino successivo è partito senza dire una parola. Io e mia sorella siamo state avvertite della sua partenza da Mrs. Donnel il giorno successivo.
In questi giorni invece mia sorella cerca sempre di parlarmi,vuole sapere quello che è successo e cosa mi lega al Capitano, ma cambio argomento. Non ho nessuna intenzione di parlargliene.
Se solo mi osservasse bene, vedrebbe il piccolo sorriso che nascondo ogni volta che solo si nomina il Capitano Grower.
Non sanno cosa davvero è successo quella sera e menomale perché se solo sapessero, la mia reputazione sarebbe rovinata.

Quella sera...
Siamo rientrati, ma io non ho nessuna voglia a mettermi a letto. Decido di prendere in mano un nuovo romanzo da leggere, ma quando mi rendo conto che la mia mente è concentrata su altro, lo chiudo.
Ripenso a quello che è successo qualche ora prima: stavo quasi per baciarlo. Lo desideravo così tanto. Per quanto possa odiarlo, il mio cuore batte all'impazzata quando lo vedo. Non posso farci nulla. Ho cercato di ignorarlo, anche per rispetto a Mr. Harrison, ma non ci riesco.
Prendo il mio scialle e come accade di tanto in tanto, decido di fare una passeggiata in giardino.
Ripenso a Mr. Harrison e mi sento in colpa. Non merita questo. È una brava persona e merita di essere amato. Penso che meriti la verità e non posso continuare a ballare o conversare con egli e pensare ad un altro gentiluomo.
Ho una tempesta di pensieri che si fanno spazio nella mia mente.
Penso a quanto sia sbagliato ritornare a concentrarmi sul Capitano Grower, a quanto lo abbia odiato in questi anni e quanto sono stata male per egli.
Dopo aver scoperto tutta la verità, la mia opinione verso di lui è cambiata e quell'odio che provavo, in parte è diminuito.
«Le vostre abitudini non sono cambiate.»
Mi volto sorpresa e trovo il Capitano Grower, come succedeva una volta.
«Capitano. Voi cosa ci fate qui?» mi guardo intorno, ma ormai dormono tutti e le candele in casa sono spente.
«Prima vostro fratello ci ha interrotti.» risponde con un tono di voce più basso, come se ciò fosse una giustificazione.
«E vi ha anche intimato di non avvicinarvi più a me.» ribatto anche io abbassando il tono della voce e contrariamente a quanto dico, mi avvicino al Capitano Grower.
«Non vedo nessuno a farvi la guardia. Siete libera di scegliere.» fa per allontanarsi. «Una sola parola e vado via.»
Non posso farlo e non ci riesco, quindi sorrido ironica e guardo altrove, tranne che verso il Capitano.
«Vieni qui.» mi dice dolcemente e mi tira a sé prendendomi le mani.
Mi tiene tratta tra le sue braccia e io poggio la fronte sulla sua guancia.
Mi sembra che il tempo sia tornato indietro a tre anni fa. Questi incontri non erano così insoliti per me al tempo, anzi a volte ci accordavamo per vederci di nascosto.
Ormai eravamo diventati bravissimi, mesi e mesi di corteggiamento non saremmo passati inosservati se non avessimo imparato a nasconderci, soprattutto a casa mia. Avevamo scoperto che in giardino in un punto preciso, nascosti dal fogliame, nessuno ci avrebbe potuto vedere né dalla casa né dal giardino stesso.
Allora come oggi, stretti così.
A volte senza parlare per guardarci negli occhi, a volte sussurrandoci parole dolci e velate promesse sul futuro, altre volte semplicemente per baciarci. Avrei voluto che quei momenti durassero in eterno.
Il Capitano Grower mi guarda e i suoi occhi sono così concentrati sui miei che non riesco a distogliere lo sguardo.
«Non puoi nemmeno immaginare quanto tu mi sia mancata.» mi sussurra mentre avvicina la fronte alla mia.
Sospiro e sorrido. «Pensavo che non avrei più riavuto tutto questo, tre anni fa.»
«Adesso sono qui e ti prometto che non andrò più via.»
Lo guardo negli occhi per un attimo per scorgere un barlume di bugia, ma non ci riesco. Decido di credergli e lo abbraccio. Desidero farlo, essere più vicina al Capitano.
Egli mi pone indice e pollice sotto al mento per alzare il mio volto verso il suo. Lo lascio fare e nel momento in cui le nostre labbra si incontrano, sparisce tutto.
L'odio per lui in questi anni, Mr. Harrison, mio fratello. Restiamo solo noi e mi lascio andare a tutte le sensazioni che questo bacio mi suscita.
Lo amo e non posso più nasconderlo.
Mi scoppia il cuore in questo momento e sorrido sulle sue labbra.
Potrò sembrare una stupida a ritornare tra le sue braccia, ma sono terribilmente felice. Non riesco a farne a meno.
«Dì pure a Mr. Harrison che non puoi più essere corteggiata perché sei impegnata.» mi dice convinto.
«Penserà che ho giocato con i suoi sentimenti e non lo merita.» ribatto seria. «Ho bisogno di tempo per dirgli tutto.»
«E dovrò condividerti ancora? Questo no, mai!»
«James, sei tu che sei partito, rischiando che potessi sposare anche un altro gentiluomo.»
«Te l'avrei impedito in qualche modo. Sappi che ho saputo sempre tutto di te.»
«Hai continuato a scrivere a mio fratello?»
«Io e tuo fratello abbiamo iniziato a scriverci lettere nemmeno un anno fa.» mi confessa. «C'è un'altra persona che vuole che ci sposiamo.»
«Non puoi non rivelarlo. Lo voglio sapere.»
«A tempo debito.» sorride e mi strappa un bacio. «Adesso è meglio che vada, ma prima mi prometterai che al prossimo ballo, le prime due danze saranno con me.»
«Che sfacciato! E se Mr. Harrison è lì pronto ad accogliermi?» lo stuzzico, ma intanto sorrido.
«Non lo farà, te lo assicuro.» sorride anche lui. Mi abbraccia e mi bacia una guancia. «Buonanotte, amore mio.»

Sto ancora sorridendo quando mia sorella entra in salotto con una lettera.
«Mrs. Thorn ci ha invitati al ballo domani sera. Ho sentito che ci saranno tutti i membri dell'alta società e forse anche la regina.»
Non mi importa di chi ci sarà, ma ricordo della promessa che ho fatto al Capitano Grower. Sicuramente sarà presente anche egli.
Mia sorella ha smesso di parlare quindi le chiedo se risponderà all'invito per noi.
«Certo che ci saremo!» afferma convinta. «Stavo giusto pensando all'abito da indossare. È richiesto per le donne il bianco e gli uomini il nero.»
«Allora già so cosa indossare.» le rispondo io, divertita. È vero, ho un abito elegante con dei dettagli luccicanti, non proprio bianco sgargiante, ma molto molto bello. «Sai quando torna Fred?»
«Mr. Donnel mi ha confermato poco fa che lo attendono per domani mattina, ma Fred non mi ha scritto nessuna lettera.»
Siamo stranite entrambe, non ce lo diciamo, ma ci capiamo. Fred non si è mai comportato così. Attenderemo domani per ricevere più informazioni.
Suonano alla porta ed entra la mia cameriera con un piccolo vassoio tra le mani. «Signorina, le è appena giunta una lettera.» si inchina e me la porge.
Sorrido nel momento in cui vedo il sigillo del Capitano Grower.
«Perché sorridi?» chiede Charlotte curiosa, mentre apro la missiva.
«Oh, nulla. Jessy mi ha scritto un pettegolezzo divertente.» mento spudoratamente, ma ella non lo sa. Mi alzo e mi congedo.
«Poi me lo racconti.» quasi grida mentre vado verso la mia stanza. «Devi aiutarmi a scegliere l'abito.»
"Sicuramente", sussurro tra me e me divertita.

Libera di scegliereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora