Capitolo 11

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Il ritorno del Capitano Grower non è passato inosservato come immaginavo.
Lady Whistledown ne ha parlato per giorni e pare che lo abbia seguito ovunque. Tanto che tutti sappiamo ciò che ha fatto.
Per me è stato un tormento leggere delle sue attività sul giornale che si distribuisce gratuitamente in città. Dall'ultima volta che ho visto il Capitano Grower ho iniziato a ricordare e ripercorrere gli eventi che mi hanno coinvolta tre anni fa proprio con il suddetto gentiluomo.
Che bei ricordi.
Balli. Corteggiamento. Sguardi rubati. Ma soprattutto baci rubati.
Per fortuna non ci ha mai visto nessuno, altrimenti la mia reputazione sarebbe stata rovinata. Siamo stati molto sciocchi, ma molto innamorati. Al tempo non ci importava di nulla, solo di noi. Eravamo così spensierati.
Perché arrivano sempre i bei ricordi e mai quelli brutti quando si inizia a ricordare il passato?
Che amaro in bocca. Ci ho sofferto così tanto e il mio cervello mi fa ricordare solo il bello. Che odio!
"Ricordate però che questo cuore è ancora vostro."
Come ha potuto fare una dichiarazione del genere!
Mi ha lasciata senza parole e non faccio altro che pensarci da quando l'ha pronunciata. In quel momento il cuore ha iniziato a battermi forte, proprio come tre anni fa, come se per il mio cuore il tempo non fosse mai passato.
Mi sono dovuta controllare. Non sarebbe stato giusto per me stessa farmi coinvolgere in quel momento. Ha vinto la mia razionalità.
Per fortuna.
Ma ho dovuto riflettere su ciò che mi ha detto. Sapere che è partito per me, per sposarmi, mi sta facendo vedere le cose sotto un'altra luce.
Ho bisogno di rifletterci.
 
Questa sera siamo tutti invitati al ballo che si terrà a Tower Hall, la dimora della mia amica Jessy. Ovviamente non ha potuto non invitare il Capitano Grower.
Egli e Mr. Charm condividono un passato in marina.
Mi sembra di essere tornata nel passato, sono stata molto attenta nello scegliere l'abito giusto e nei dettagli da indossare.
Sono in allerta adesso che sto raggiungendo la dimora della mia amica e dalla carrozza scorgo le altre per trovare quella del Capitano Grower.
Allo stesso tempo mi sento una stupida. Dovrei cercare Mr. Harrison, non un altro gentiluomo, ma che posso farci?
Mio fratello questa sera non mi ha accompagnata, ma raggiungerà me e mia sorella più tardi.
«So cosa stai cercando.» mi riprende Charlotte e io mi risiedo attenda sul sedile della carrozza. «Mr. Harrison ne sarebbe molto deluso. Spero che questa sera gli riserverai le giuste attenzioni.»
«Non giudicarmi.» ribatto convinta e sicura. «Hai avuto anche tu un primo amore, prima di tuo marito, sopratutto che non hai voluto sposare.»
«Non ho potuto sposare.» mi corregge infastidita. «Dovevo sposare un uomo che mi garantisse un futuro sicuro e soprattutto che appartenesse all'alta società. Non potevo perdere il nostro tenore di vita.»
«Immagino sia stato un colpo di fortuna per me che il Capitano Grower fosse dovuto partire quando era in procinto di farmi la proposta.»
«Che intendi dire?»
«Niente.» faccio la finta tonta. «Ma ho la netta sensazione che tu e Fred centriate qualcosa  con la sua partenza tre anni fa.»
Mia sorella non accenna a rispondere e approfitta che la carrozzina si sia fermata per parlare al cocchiere e chiedergli se siamo arrivate. Egli ci conferma.
Inizio a sospettare anche di lei.

Nel momento in cui sono entrata in sala, Mr. Harrison mi è venuto incontro, mi ha offerto il suo braccio e infine mi ha chiesto di danzare con egli i primi due balli.
Insieme ci siamo diretti dalla mia amica e i suoi genitori per i saluti di rito.
Ovviamente mi ha sorriso complice, poi d'un tratto diventa serio e mi guarda di nuovo con uno sguardo complice. Sappiamo entrambe chi ha visto passare dietro di me.
È già arrivato.
Insieme ci dirigiamo al centro della sala, dove altre coppie sono già in posizione.
Ballo con Mr. Harrison e per quel tempo mi sembra di dimenticare il Capitano Grower. In fondo lui mi piace e cerco di godermi questo momento con egli.
L'atmosfera mi aiuta. Anche Mrs. Charm sa come organizzare un ballo.
Al termine, io e Mr. Harrison si teniamo lontani dai balli ed mi racconta dei suoi ultimi successi. Sono molto contenta e sorrido di tanto in tanto, ma mentre converso con Mr. Harrison, mi capita di alzare per un attimo lo sguardo. Incrocio lo sguardo di un gentiluomo, quello dei Capitano Grower. È in seconda fila, dietro alcune signorine che osservano gli altri danzare.
Deglutisco e non posso soffermarmi dinanzi l'intensità del suo sguardo.
Chiedo dunque a Mr. Harrison un momento per me, che mi lascia andare, come il perfetto gentiluomo.
Ho bisogno di prendere aria.

Sono arrivata in terrazza.
Questa sera c'è una stupenda luna piena, che mi lascia senza fiato. Osservo il cielo stellato e noto quanto sia luminoso.
Mi guardo intorno e perdo la cognizione del tempo.
Mi volto per tornare al ballo, ma incontro il Capitano Grower.
È bellissimo, nella sua lucente uniforme e ha le mani incrociate dietro di sé. È illuminato dalla luna e dalle torce infuocate ai lati del terrazzo, ciò gli dona un certo non so che di ancora più misterioso di quando non sia già.
«Mr. Grower.» lo chiamo da lontano mentre pian piano si avvicina, ma prende posto al mio fianco.
«Miss Anderson.» si volta per guardarmi per un attimo poi ritorna a guardare davanti a sé. «Come sta?»
«Oh, molto bene, signore e lei?» chiedo ironica.
«Benissimo, signorina» mi sorride. «Che bella serata! Stasera il cielo è pieno di stelle.»
«Signore, parlate chiaro. So che per il vostro carattere non siete inclini a godere del tempo. Cosa volete dirmi veramente?»
«Non vi si può nascondere niente. Mi avete scoperto.» continua ironico, ma diventa subito serio. «Devo confessarvi che sono molto geloso. Non riesco a vedervi insieme a Mr. Harrison.»
«Credo che dobbiate abituarvi, signore.» affermo sicura. «Potrebbe chiedermi di sposarlo.»
Il capitano Grower si avvicina e si pone di fronte a me, sovrastandomi e nascondendomi dagli invitati.
«Non voglio sentirvelo dire.» mi risponde chiudendo gli occhi, come se volesse allontanare l'idea da sé. «Per me, voi siete ancora mia e mi sembra surreale che debba vedervi danzare o conversare con un altro uomo che non sia io.»
Non so cosa dire, quindi sospiro e mi volto verso sinistra.
Come vorrei che la situazione non fosse questa, come vorrei tornare a tre anni fa.
«Cosa posso fare per farvi ritornare da me?» mi domanda con un filo di voce.
Ciò mi fa voltare verso egli e resto senza fiato.
Il capitano Grower mi guarda con così tanto sentimento che intravedo nei suoi occhi un'accenno di lacrime.
Si avvicina pericolosamente e lentamente al mio viso. Le sue intenzioni sono chiare e io non riesco ad allontanarmi o evitarlo.
Lo desidero.
Sono calamitata verso di lui. Lo guardo negli occhi, egli fa lo stesso e io mi perdo.
«Grower!» ci interrompe una voce, spezzando l'incantesimo. Mi volto e vedo mio fratello che nel momento in cui mi riconosce, sgrana gli occhi «Emily.» mi si avvicina e mi tira a sé, allontanandomi dal Capitano Grower. «Adesso, andiamo subito via. Non avvicinarti più a lui!» poi si rivolge al Capitano Grower. «Sta' lontano da lei! Ti avevo avvertito! Non permetterò più che questo succeda. Te lo assicuro!»
È molto arrabbiato. Non l'ho mai visto così e un po' mi spaventa.
Mi tira via e mi guida nella sala tra gli invitati, fino a che non raggiungiamo mia sorella. Ho cercato con lo sguardo il Capitano Grower che immagino sia rimasto sulla terrazza per evitare scandali.
Incontriamo Mr. Harrison e mio fratello si congeda con egli anche per me e mia sorella, inventando una scusa. Mr. Harrison è un po' dubbioso dopo avermi osservata, ma ci saluta.
Fred chiede subito della nostra carrozza, ma nel tempo che trascorre fino a che non arriva, non pronunciamo una sola parola.
Dopo un tempo che mi sembra un'eternità, saliamo sulla nostra carrozza e solo lì mio fratello mi riserva uno sguardo truce.
«Dopo tutto quello che hai passato, come puoi riavvicinarti a lui?»
«E tu?» gli domando con rancore. «Dimmi, Fred, perché non mi hai mai detto che il Capitano Grower era partito per essere degno di me? Tu! Non sei meglio di me.»
Resta in silenzio, così io riprendo a parlare con un certo fervore.
«Te ne avrà parlato nelle sue lettere.» insinuo, ormai furiosa.
«Lettere?» domanda, colto alla sprovvista.
«Caro fratello, non sai di quante questioni sono venuta a conoscenza. La verità viene sempre a galla.» termino enigmatica.

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