«Mr. Harrison!» sussurro.
Sono talmente sorpresa. Tutto mi aspettavo tranne che questo. Non credevo di incontrarlo qui questa sera. Pensavo di incontrare un'altra persona, ma certamente non questo gentiluomo.
«Mi sembrate molto sorpresa.» replica, vedendomi particolarmente stranita.
«No, perdonatemi.» cerco di non fargli capire i miei veri sentimenti. «Ero semplicemente soprappensiero.»
Egli sembra credermi perché la sua espressione è più serena della precedente. Anche io mi rassereno di conseguenza. Mi si avvicina e io mi guardo in giro. Vedo che ci sono più persone, quindi mi sento ancora più tranquilla. «Vi è piaciuto lo spettacolo di questa sera?» mi chiede infine.
«Molto, mi sono emozionata in diverse parti.» gli dico la verità, infondo mi sarebbe piaciuto molto vederlo insieme e conoscere la sua opinione. Mi osserva, così continuo. È molto interessato a ciò che dico. «Credo che l'attrice sia stata esemplare. Si dice che abbia avuto la concessione da parte della regine per esibirsi.»
«Si, l'ho saputo anche io e non posso che essere d'accordo. È stata perfetta. In ogni sua frase, ogni intonazione.» replica con fervore. Sembra molto appassionato. Lo ammiro molto quando si esprime così rispetto a qualsiasi argomento che lo interessi. È una persona così istruita e mi piace perché so che con egli potrei parlare di tutto e so che lui mi capirebbe.
Mio fratello arriva ed è molto sorpreso di vederci insieme. È spontaneo per me giustificarmi, anche se eravamo davanti a tante persone.
«Ci siamo incontrati per caso, stavo venendo a cercarti.»
«Capisco.» sussurra, ancora un po' sospettoso, poi si volta verso Mr. Harrison «Non pensavo di incontrarti qui. Pensavo fossi impegnato e chiuso nel tuo studio.»
«No. Questa sera no. Volevo già essere presente questa mattina e non ci sono riuscito.» risponde a mio fratello e infine mi guarda. Penso si riferisca al fatto che non si sia fatto vedere, come avrebbe fatto un gentiluomo interessato ad una dama.
Devo ammettere però che non sono particolarmente sconvolta in positivo nel vederlo, anzi sono abbastanza indifferente, soprattutto dopo quella notizia.
«Potresti recuperare domani. È da un po' che non vieni a trovarmi ad Anderson House.» lo invita mio fratello e io mi volto verso Fred, sgomenta. Cosa voleva fare?
Vorrei che fosse spontaneo, almeno vorrei capire se davvero volesse vedermi.
«Senz'altro, verrò volentieri.» conferma contento a mio fratello, mi guarda come a studiare la mia reazione e poi mi sorride.
Gli sorrido solo perché mi sembra appropriato, mi avvicino a Fred e gli prendo il braccio «Fratello sono molto stanca. Mi accompagneresti a casa?»
«Certo!»mi sussurra e si rivolge al mio possibile pretendente. «Harrison ti aspetto dunque domani.» si inchina per congedarsi e anche io faccio una riverenza.
«Assolutamente» ribatte e s'inchina anche egli. Poi si avvicina a mio fratello e gli sussurra qualcosa che non riesco ad udire. Gli da una pacca sulla spalla e si allontana.Quando scendo in soggiorno per fare colazione, mi ritrovo da sola. Mrs. Donnel mi avvisa che mio fratello non è ancora arrivato, ma che sta per raggiungermi. Di fatti, dopo poco lo vedo sbucare dalla porta e mi viene accanto. Ci continuano a servire la colazione e conversiamo del più e del meno.
«Buongiorno.»
Nel momento in cui alzo lo sguardo , riconoscendo la voce, mi scivola il cucchiaino dalla mano per poi fine la sua caduta sul pavimento.
Mr. Harrison.
Mio fratello lo saluta e io lo osservo mentre prende posto davanti a me e alla destra di Fred. Lui sembra visibilmente imbarazzato dalla mia reazione, io cerco di trovare un contegno. Mi sento il viso in fiamme e cerco di bere un sorso d'acqua.
Ne approfitto per lanciare un'occhiata a mio fratello, ma lui si comporta come se nulla fosse e continua a conversare con Mr. Harrison. Cerco, quindi, di terminare la mia colazione.«Fred, potresti spiegarmi cosa sta succedendo?» chiedo a mio fratello, mentre passeggiamo nel giardino di casa nostra.
«Sorella, so che sei sconvolta quando hai visto entrare Mr. Harrison, ma c'è una spiegazione.»
«Dimmela, allora.» replico quasi disperata nel tentativo di capirci qualcosa.
«Ero ancora nel mio studio al ritorno da teatro, quando ho sentito bussare al portone. Era Mr. Harrison che mi ha chiesto un consiglio.»
«Fred, non considerarmi come mi crede la società. Lo sai che non sono stupida.» controbatto arrabbiata. «Non può essersi presentato a quell'ora solo per un consiglio.»
«Abbiamo dovuto discutere di alcune questioni.»
«Che riguardano me?»
«Anche, ma questo è un argomento che non voglio affrontare con te. Sai che il matrimonio è prima un accordo tra gentiluomini.»
«Così offendi la mia intelligenza.» replico mentre lascio il suo braccio e mi pongo dannati a Fred. «Sai che c'è? Mi hai appena fatto passare la voglia di sposarmi.» e vado via arrabbiata.
«Emily...» tenta di chiamarmi ma oramai sono troppo lontana per sentire atro.Continuo la mia fuga in giardino. Cerco di capire mio fratello e il perché si comporta così ma proprio non riesco a trovare una motivazione. Ancora non ho accettato di sposare Mr. Harrison.
Sto girovagando dietro casa dove spesso mi soffermo a pensare e mi appoggio al mio solito masso, quando spunta una testolina da un cespuglio. È un cagnolino che annusa intorno fino a che non mi individua e mi viene vicino. Non lo conosco, il colore del manto è nero e dalla mascella all'addome ha una sfumatura marrone. È basso, ma la caratteristica che me lo fa riconoscere è la strana forma allungata. È il cagnolino di Mr. Harrison, un dolce e coccolone bassotto.
«Ares!» mentre mi lecca la mano e lo coccolo, qualcuno lo richiama sospirando.
Dalla vegetazione fa capolino Mr. Harrison.
«Sei sempre il solito.» si abbassa ad accarezzarlo e in risposta il cagnolino gli fa le feste. È una scena dolcissima.«Non devi infastidire le signorine.» alza lo sguardo verso di me. «Vi prego di perdonarlo. È troppo curioso a volte.»
«Si fa perdonare.» mi abbasso ad accarezzarlo anche io. Non so quanto sia adeguato questo gesto sola con un gentiluomo, ma come ogni volta di ciò che può pensare l'Alta Società, non m'importa.
«Le deve essere sembrato molto strano trovarmi in casa vostra questa mattina.»
«Si, in effetti devo ammettere proprio di si, ma mio fratello mi ha spiegato tutto poco fa.»
«Dunque non siete arrabbiata con me.» mi dice mentre si alza e richiama Ares per seguirlo.
Mi incammino con egli al suo fianco. «Perché dovrei? In fondo Fred è un vostro amico.»
«Ho una considerazione molto alta di vostro fratello, se non altro è uno dei miei migliori amici. Ieri sera avevo bisogno di lui» si giustifica. Gli faccio segno che non è necessario, ma continua. «Mi vergogno a dirlo a voi, ma voglio che lo sappiate. Uno dei miei ultimi investimenti non sta proseguendo come dovrebbe e da quando sono diventato responsabile della mia famiglia, mi sento ancora più in dovere a fare meglio.»
Ha lo sguardo basso e dal tono di voce sembra un pò impaurito. Forse ha paura che facendomi presente la sua situazione, io possa cambiare opinione su di egli.
È un aspetto di Mr. Harrison non avevo ancora notato e sinceramente non pensavo che avrei avuto la possibilità di scorgerlo. È sempre sicuro di sé e vederlo così mi destabilizza.
Cerco fargli capire, senza far riferimenti, che le persone colte non cambiano opinione su una persona così facilmente e soprattutto per una momentanea difficoltà.
Egli quasi mi sorride e sembra molto sollevato.
Mi accompagna fino alla porta di casa e si congeda, con fare galante come sempre. Mi promette che presto ci rivedremo e quando si inchina, fa per prendermi la mano che gli concedo volentieri. La trattiene per un pò, ma infine se la porta alle labbra, facendomi sospirare.
Indosso i guanti, ma sentire la morbidezza e il calore delle sue labbra, mi ha colpita.
Salta sul cavallo che Mr. Donnel ha preparato per lui e cavalca lungo il sentiero che porta lontano da Anderson House. Resto lì, ferma sulla porta per un pò, assaporando gli ultimi momenti passati con Mr. Harrison.

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Libera di scegliere
Fiksi SejarahQuesta è una storia che parla di una donna dell'Alta Società londinese dell'epoca Regency. Lei sa bastarsi da sola e non accetterà nulla in meno del vero amore per un matrimonio. Quando però la sua famiglia, inizia a decidere per lei, come se non a...