Poso nuovamente lo sguardo sul gentiluomo davanti ai miei occhi.
Egli ha una strana capigliatura, diversa da quella che ho visto qui tra i gentiluomini. I suoi capelli sono lisci, corti e scurissimi come la pece, che gli coprono la fronte come una tendina. Dalla mia posizione non riesco a vedere bene il colore degli occhi anche per un piccolo dettaglio. Sul naso sottile sono appoggiati due occhiali rotondi con una montatura molto leggera, così sottile da sembrare trasparente.
Il suo viso e il suo sguardo hanno un non so che di dolce e traspare tanta bontà.
Aleggia sulle sue labbra carnose un lieve sorriso che mi dà un senso di familiarità
Sensazioni strane e nuove per me. Mai nessun gentiluomo ha sortito in me questo tipo di pensieri.
La voce di mio fratello mi ridesta. Presenta la mia amica a Mr. Harrison per poi chiedergli del viaggio. Fred ha un gran sorriso sulle labbra. Immagino sia davvero felice di vedere il suo amico.
Iniziano a conversare e io ascolto molto volentieri la voce di Mr. Harrison. È molto affascinante. Lancio uno sguardo complice alla mia amica che è al mio fianco e ci sorridiamo. Mi ha compresa, come sempre al volo.
I musicisti dopo una breve pausa ricominciano a suonare e parte dei gentiluomini porta le proprie dame al centro della sala.
Mr. Harrison mi si avvicina e mi invita a danzare. Ovviamente accetto volentieri.
Mentre ci avviciniamo al centro posso osservarlo meglio. Sento la sua mano morbida al tatto e noto che sono curate. Cerco di guardare i suoi occhi, adesso che riesco a osservarli meglio e scopro una profondità immensa. La tonalità di marrone è simile a quella del tronco di un albero da frutto, ma la forma degli occhi gli dona un aspetto molto cordiale.
Metto le mani nelle sue e di conseguenza ci avviciniamo di più. Lo guardo negli occhi e iniziamo a danza sulle note della musica.
Ci osserviamo mentre mi lascio andare completamente alla danza. Non posso che ammettere che splendido ballerino sia. Mi scappa un sorriso e abbasso lo sguardo, non vorrei mai che Mr. Harrison pensi che possa ridere di lui.
Sulle sue labbra compare un sorriso e ciò mi sorprende. Evidentemente ha notato la mia espressione ed è esploso in una piccola risata.
«Ridete di me, Miss Anderson?» mi chiese sorridendo.
Attendo che siamo di nuovo vicini e dopo una giravolta replico. «Non mi permetterei mai.» ci prendiamo entrambi le mani come vuole la danza. «Pensavo solo che siete un bravo ballerino.»
Egli annuisce e sorride. La danza termina e Mr. Harrison mi riaccompagna da mio fratello, rallentando il passo, quasi da avere più tempo da passare con me.
«Pensate, dunque, che io sia un bravo ballerino.»
«Si, Mr. Harrison. In pochi in questa sala possono vantare questo titolo.»
«Devo esserne onorato.»
«Assolutamente»
«E voi amate danzare?» mi domanda curioso.
«Mi piace danzare e trovo che sia un ottimo metodo per conoscere meglio il proprio cavaliere.»
«Ho la netta sensazione che mi stiate studiando, Miss Anderson.»
Non posso di certo ammetterlo, ma gli sorrido e abbasso lo sguardo, nel momento in cui siamo vicini a mio fratello.
Sembra molto felice e immagino perché abbia notato la mia espressione contenta.
Lady Danbury compare al nostro fianco come un fantasma. «Mr. Harrison.» lo saluta con un accenno. «Sono stata molto sorpresa quando vi ho visto danzare con una delle più belle donne questa sera.» mi sorride e sposta di nuovo l'attenzione sul gentiluomo. «Avrei dovuto accennarvi della presenza di Miss Anderson, tempo fa, per farvi partecipare ad un mio ballo.»
«Lady Danbury, se avessi saputo che uno dei miei più cari amici avesse avuto una sorella tanto bella quanto talentuosa, avrei sicuramente lasciato la campagna e avrei partecipato ad ogni evento della stagione, solo per poterla incontrare.» mi guarda e mi sorride.
Sono molto lusingata dal complimento, ma gli sorrido anche io.
Ella fa un mezzo sorriso. «Avete, dunque, deciso di prendere moglie come Mr. Anderson?»
«Se ci riuscirò, sarete la prima a saperlo.» e poi la stuzzica. «Come ogni pettegolezzo di Londra.»
Evidentemente sono in confidenza. Lady Danbury, ama i pettegolezzi e adora farne sfoggio, ma un commento di sfida così non lo avrebbe mai accettato davanti ad altri ospiti. «Mio caro ragazzo, mi conoscete fin troppo bene e vi adoro per questo.» poi mi guarda e mi si avvicina per sussurrarmi all'orecchio. «Cara ragazza, non me lo farei sfuggire se fossi in voi.»
La serata procede più che bene. Io e Mr. Harrison conversiamo la maggior parte del tempo, interrompendoci per due volte consecutive perché due gentiluomini mi hanno invitata a ballare.
Non mi sono sfuggite le sue occhiatacce verso i gentiluomini e i suoi sguardi dolci verso di me quando i nostri occhi si incrociano tra una giravolta e l'altra. C'è come una magia nell'aria che non mi fa smettere di sorridere. Credo che chiunque mi guardi stasera riesca a scorgere ogni barlume della mia felicità.
Mr. Harrison è sicuramente una delle cause del mio buonumore e devo essere sincera con me stessa. Sentirsi ammirate e lodate è davvero una della più belle sensazioni che si possono provare.
Sensazioni che non provavo da troppo tempo e che forse ho dimenticato.
Ho conosciuto qualche dettaglio in più di Mr. Harrison. Vive in campagna con i genitori e il suo fratello minore. I suoi genitori sono molto più giovani di quanto lo sarebbero stati i miei adesso e mi ha raccontato del bel rapporto che ha con la sua famiglia.
Ama gli animali e possiede un cagnolino che ha una strana forma allungata, mi ha raccontato che lo ha portato con sé dal suo tour in Europa. Adora portarlo con sé per lunghe passeggiate.
Più dialogo con Mr. Harrison e più mi rendo di quanto Fred abbia ragione. Siamo davvero molto affini, anzi oserei dire che siamo proprio simili.
Ha un'istruzione che ammiro. Ha riconosciuto dalle prime note la canzone che i musicisti stavano suonando. Per non parlare dei suoi modi: è sempre garbato, attento e premuroso.
È una serata talmente perfetta che nel momento in cui mio fratello si riavvicina per congedarci entrambi, sono quasi triste.
In fin dei conti mi sono divertita molto e un po' la stanchezza si fa sentire.
Infatti nel momento in cui appoggio la testa sul cuscino crollo in un sonno profondo, senza rendermene conto.

STAI LEGGENDO
Libera di scegliere
Ficción históricaQuesta è una storia che parla di una donna dell'Alta Società londinese dell'epoca Regency. Lei sa bastarsi da sola e non accetterà nulla in meno del vero amore per un matrimonio. Quando però la sua famiglia, inizia a decidere per lei, come se non a...