Capitolo 43

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Veronica's pov
Era passata già una settimana dall'incidente. Io avevo passato tutti pomeriggi con mia sorella, mentre Jughead, Betty e Archie avevano indagato su chi fosse il colpevole dell'accaduto.

<<Veronica, ancora qui?>> mi chiese l'infermiera di mia sorella, di nome Judy.

<<Già, non riesco ad andarmene.>> ammisi mentre guardavo la bella addormentata <<Come sta oggi?>> domandai successivamente.

<<Le costole e le varie ferite sulle gambe stanno guarendo molto velocemente.>> mi disse e io feci un sospiro di sollievo << Per quanto riguarda un suo possibile risveglio, la situazione è sempre la stessa.>> affermò in seguito.

<<Spero lo faccia il prima possibile, mi manca>> dissi con toni triste.

<<Non manca solo a te>> comunicò Jughead alle mie spalle, seguito dalla bionda e dal rosso.

<<Jugh, santo cielo, che spavento!>> urlai girandomi di scatto <<Ragazzi, qualche novità?>> chiesi poi.

<<Ancora nulla, però abbiamo dei sospetti.>> disse Betty sedendosi affianco a mia sorella.

<<Spara!!!>> esclamai prendendo la mano di mia sorella.

<<Eve si comporta in modo strano, e per di più il giorno dell'incidente non era a scuola.>> confessò Betty mentre Jughead annuiva alle sue parole.

<<E poi non è mai venuta a trovare la sua tanto amata t/n.>> continuai mettendo insieme i pezzi.

<<Nemmeno Cheryl l'ha fatto, non è che è stata lei per vendicarsi di tua sorella e per non dare sospetti ti ha aiutata facendo quindi finta di non essere colpevole?>> disse quello stupido del mio ragazzo Archie. Non so precisamente cosa mi abbia fatto innamorare di lui data la sua poca intelligenza.

<<Arch, amico mio, sono sempre dalla tua parte e lo sai bene, però che straminchia stai dicendo? Questa è la puttanata più grande della tua vita.>> imprecò Jughead. Aveva ragione, Cheryl non avrebbe mai avuto il coraggio di investire t/n, soprattutto perché l'amava ancora.

<<Archie, pensaci un attimo, secondo te Cheryl Marjorie Blossom ucciderebbe la piccola t/n Lodge?>> chiese Betty utilizzando, a differenza del suo ragazzo, un linguaggio privo di parolacce <<Mi spiego meglio, Cheryl ucciderebbe l'unica ragazza che ha davvero amato nella sua vita e che continua ad amare ogni giorno di più?>>

<<No, avete ragione.>> disse Archie <<Quindi è stata Eve?>> domandò successivamente abbastanza sicuro si sé.

<<Tu, l'investigatore, non lo potresti proprio fare.>> disse Jughead ormai esausto di quella situazione. Sorrisi a quella buffa scena del ragazzo della mia migliore amica con le mani tra i capelli per ciò che diceva il mio toro rosso. Poco dopo però vidi lei, Eve, chiedere qualcosa all'infermiera, e lei indicarle questa stanza.

<<R-ragazzi...>> balbettai facendoli girare di scatto verso di me.

<<V, tutto bene?>> mi chiese prontamente Betty.

<<Veronica, ci sei?>> domandò invece Jughead un po' titubante.

<<Ronnie, che succede?>> domandò infine Archie.

<<Guardate.>> dissi indicando la porta con la testa, ancora bloccata per potermi muovere. I ragazzi si girarono e videro la stessa persona che avevo visto io, che stava entrando nella stanza di mia sorella.

<<Oh, ciao ragazzi, come sta?>> chiese Eve sorpresa di averci trovato lì.

<<Starebbe meglio se tu non ci fossi.>> dissi tirando fuori il mio lato Lodge.

<<Come siamo cattivi, Veronica. Sono venuta solo a trovarla, non voglio mica ucciderla.>> disse con sarcasmo facendo riferimento al fatto che era stata quasi uccisa. Guardai Sherlock Holmes, ossia Jughead, che la squadrava e la seguiva in ogni suo movimento, spalancando gli occhi a quella battuta sulla possibile morte di t/n. Nel frattempo Betty la guardava scocciata, iniziando ad innervosirsi. Fortunatamente me ne accorsi e feci capire a Jughead di portarla via prima che su i suoi palmi si formassero delle mezzelune. I due uscirono e io e Archie rimanemmo insieme a Eve.

<<Abbiamo finito?>> chiesi dopo poco, cercando di cacciare quella puttana dalla stanza di mia sorella.

<<Ma che hai oggi Veronica? Non posso nemmeno stare un po' con la mia t/n?>> mi domandò lei guardandomi.

<<Vattene.>> dissi decisa.

<<Cosa?>>

<<Hai sentito bene. Archie portala via.>> Il rosso prontamente la prese da un braccio la buttò fuori da lì.

<<L'hai fatto solo perché temi che lei sia la colpevole?>> mi chiese Archie.

<<No, Betty mi ha detto delle cose.>> dissi riferendomi al mezzo stupro che Eve aveva fatto a mia sorella <<Non voglio che quella persona stia qui. Intesi?>>

<<Intesi.>>

<<Vado da Cheryl con Betty ora, tu e Jughead rimette qui.>> affermai subito dopo. Dovevamo assolutamente vedere come stava, non andava a scuola dal giorno dell'incidente e non rispondeva ai messaggi.

Dopo poco io e la biondina eravamo davanti alla porta della casa della rossa. La sua macchina era parcheggiata al solito posto, quindi lei era a casa. Suonai allora la porta e mi aprì nana Rose.

<<Oh ragazze, ciao, come state?>>

<<Bene nana Rose, lei?>> domandò Betty.

<<Bene grazie, siete qui per Cheryl? È chiusa in camera sua e non apre a nessuno da più o meno una settimana.>> ammise la nonna della rossa sconvolgendoci. Subito dopo però ci fece entrare e noi ci catapultammo in camera di Cheryl.

<<Ei, possiamo entrare?>> chiesi bussando leggermente.

<<Se proprio dovete.>> disse Cheryl. Noi entrammo e vedemmo qualcosa di assurdo. Quella stanza, che era sempre pulita, ordinata e perfetta, era sporca e in disordine.

<<Ciao Cheryl.>> la salutai seguita da Betty <<Come stai?>>

<< Come sta t/n?>> ci chiese mettendosi a sedere e guardandoci con gli occhi spalancati. Aveva il mascara colato, il rossetto sbavato, i capelli scompigliati e leggermente unti e occhiaie infinite.

<<Le varie fratture stanno guarendo. Per quanto riguarda il suo risveglio c'è da aspettare un po'.>> le dissi.

<<Non è possibile, è già da una settimana che sta dormendo.>>

<<Lo sappiamo. Tu come stai?>> le domandò Betty.

<<Bene, potete lasciarmi sola ora.>> Esitammo un po' nel fare quello che ci aveva appena detto Cheryl, non volevamo lasciarla sola in quelle condizioni <<Vi prego, andatevene.>> insistette lei. Decidemmo allora di accontentarla.

<<Qualsiasi cosa chiamaci.>> le dissi mentre aprii la porta della sua stanza <<Cheryl, vieni a trovarla, forse sentire la tua voce potrebbe aiutarla.>> Chiusi la porta alle mie spalle subito dopo e mi incamminai con Betty verso l'uscita, salutammo nana e tornammo da mia sorella.

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